“Un universo piccolo piccolo” di Alessandro Lo Presti
Si potrebbe anche dire, usando un termine biblico, “scagli la prima pietra chi non conosce Alessandro Lo Presti”. A Firenze, ma anche a livello nazionale, ebbe il suo massimo apice di “notorietà”, quando da Segretario dei giovani socialisti fiorentini occupò, all’epoca di Tangentopoli, la sede del Partito in Firenze, chiedendo un rinnovamento politico.
Alessandro Lo Presti, nato a Firenze 53 anni fa, vive a Reggello. Si è formato professionalmente dentro la Pubblica Amministrazione e fin da giovanissimo ha coltivato due grandi passioni: la politica, dove ha ricoperto numerosi incarichi politico-istuzionali) e il Buddismo della scuola dell’Istituto Italiano Soka Gakkai di cui è stato uno dei primi praticanti in Italia.
Sposato con l’affascinante Patricia, di nazionalità francese, ha un figlio, Tancredi, oggi maggiorenne, nato dal primo matrimonio con tanto di annuncio pubblico in televisione. Oggi Alessandro vive in una moderna famiglia allargata, con anche i figli di Patricia, Fanny e Sebastien e con Tancredi, che lo va a trovare appena gli studi le lo consentono.
La politica è sempre stata la sua grande passione, e fin dal liceo: è stato tra gli animatori del Movimento degli Studenti Medi, all’Università ha iniziato il suo percorso politico nel Movimento Giovanile Socialista. Nel 1990 si è laureato in Scienze Politiche presso la “Cesare Alfieri” di Firenze con la prima tesi giuridica sulla valutazione d’impatto ambientale, altra sua passione è infatti l’ambiente.
Ha aderito al gruppo Democratici di Sinistra e, dal 14 ottobre 2007, al gruppo Partito Democratico, ricoprendo per 10 anni incarichi politici: Dal 1996 al 2004 come Consigliere comunale a Firenze – eletto anche Presidente della Commissione Consiliare III Ambiente e Trasporti . prima eletto nella lista Laburisti con 550 voti poi nella lista DS con più di 900 preferenze, risultando il quarto più votato della Città. Dal 2004 al 2006 è stato Assessore della Provincia di Firenze e nel biennio successivo alla presidenza di Firenze Parcheggi da cui nel 2009 si è dimesso per correre alle Primarie PD per il Consiglio Regionale Toscano.
Dal 2009 non ha più ricoperto cariche istituzionali, ma ha continuato il suo impegno nel Partito come militante animando, al precedente congresso, la candidatura di Ignazio Marino.
Negli ultimi anni ha studiato il tema della Felicità in tutti i suoi aspetti: da quello più propriamente personale e filosofico all’approccio moderno e scientifico dell’ “Economia del benessere”, che supera il Prodotto Interno Lordo come unico indicatore per il benessere di una nazione.
A seguito di una riflessione profonda sui deludenti risultati delle ultime elezioni, la forte sfiducia dell’elettorato, l’emergere di movimenti populisti – ombra della democrazia – e la costituzione del Governo di larghe intese con il centrodestra ho introdotto la Felicità al centro di un progetto politico, rendendosi conto che “i democratici e i progressisti hanno l’assoluta necessità di aprirsi in modo nuovo alle persone, facendo della cittadinanza attiva l’asse strategico dell’ azione politica”.
Da questa spinta nasce, nel maggio 2013, il Manifesto “Da ora in poi. Per la felicità pubblica” che si è poi trasformato in un programma per la governare la città di Firenze, frutto della collaborazione di tanti cittadini e di esponenti del partito democratico fiorentino che lo hanno voluto candidare alle Primarie del 23 marzo 2014 e poi candidandosi alla corsa per Sindaco di Firenze.
La poesia – come rifugio e dialogo interiore – ha rappresentato un filo unificante di tutta la sua crescita umana, tenuto finora gelosamente segreto.
Ora esce allo scoperto, facendo outing, come si ama dire in questo nuovo secolo, pubblicando il suo universo spirituale con la raccolta “Un Universo piccolo piccolo”, edito da Helicon Edizioni, 10 euro.
Qui Alessandro Lo Presti ha una visione cosmica tattile, sonora, visibile dell’immagine poetica che coglie il valore dell’Oltre, dell’invisibile, dell’inafferrabile, cioè del non segnico, pur esistente nella sua vita.
Un cammino, questo della raccolta, che procede partendo dalla presa di coscienza verso un’ascesi pensata e sognata, secondo una dialettica mentale e dello spirito che ha una consistenza ed un centro, dal quale si irradiano anche le idee civili e politiche.
Di seguito vi proponiamo due sue poesie, invitandovi a leggere tutta la raccolta di poesie.
I bambini
Sono i bambini
le vittime innocenti
di un mondo che non amo
mi travolge
m’indigna
fino a farmi vergognare
d’essere nato, vivere, respirare.
La più piccola
aveva otto anni
un bocciolo nascente
un sorriso
un visetto disarmante
a Manchester falciato
per sempre.
Come a Beslan
un massacro d’anime innocenti
che ci lasciò completamente attoniti,
sgomenti.
E poi l’Europa, stremata
a pregare il piccolo naufrago
in fuga dalla fame, dalla guerra
da un’esistenza avvolta dal niente.
Come quei giovani coopti
trucidati,
sgozzati da un fanatismo aberrante
per il solo fatto di credere
in un Dio differente
Ma in questa oscurità maleodorante
putrida, falsa,
vigliacca, indecente
appare come un Loto
il reporter sunnita
stravolto, disperato
in corsa verso la morte
per salvare il bambino sciita
e mostrare al mondo
che la nostra umanità
non è ancora finita.
C’è il marito
che piange la sua amata al Baclan
un eroe,
più di un eroe,
si aggrappa al podio
per dire:
Non avrete il mio odio.
Infine l’amico di sempre
senza più il suo fratello,
- ti ha perso sugli Champs-Elysées -
ricorda questo semidio dell’animo
ed ha la forza di dire ancora,
una volta ancora:
Non avrete il mio odio
non assomiglia in niente
a ciò che faceva battere il tuo cuore
a ciò che aveva fatto di te
un guardiano della pace,
dell’amore.
Cosa aspettiamo allora?!
Politico dialoga e agisci,
uomo di fede prega,
intellettuale denuncia,
poeta scrivi,
ma, vi imploro tutti…
Fermiamoci, fermatevi
e prima di tutto,
prima di ogni maledetta cosa
inabissatevi nei vostri cuori
e salvate i nostri figli
dal terrore,
dalla guerra,
dal rancore.
Reggello, 26 giugno 2017 – dopo la strage di Manchester del 23 maggio 2017
Una lacrima di gioia
Dov’è finita
quella lacrima di gioia?
Catturata da una zolla
sospinta verso il fiume
adagio in mare, vapore
ancora lei, rigenerata
la riconosco a baciar la terra mia.
Vissuta, morta, rinata naturale
tanta felicità
in una piccola
stilla bagnata.
Osservo incantato
il suo essere e non essere
trasformarsi senza estinguersi
che d’improvviso traluce
l’anima conosciuta.
Che meraviglia la vita….
insegui solo
una goccia svanita
e scopri rapito
la tua esistenza infinita.
Firenze, 3 maggio 2017 – Per il Buddismo la vita è eterna: è la teoria della trasmigrazione della vita-morte-rinascita. L’energia vitale non si distrugge mai, ma si trasforma sempre. Per portare una metafora comprensibile, viene usata proprio quella del ciclo dell’acqua.
Un universo piccolo piccolo
Prezzo: €10.00
Franco Mariani
Dal numero 171 – Anno IV del 13/9/2017
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