Una bussola per aiutare chi perde la vista all’improvviso grazie al progetto Uic “Cittadini tra cittadini”
Lanciare una ciambella di salvataggio a chi perde la vista è l’obiettivo di “Cittadini tra cittadini”, il progetto dell’Unione italiana ciechi di Firenze realizzato grazie al contributo della Regione Toscana.
Se diventare ciechi all’improvviso è drammatico, non è certo la fine di tutto.
“La condizione di chi si ritrova al buio può essere assimilata a quella di chi intraprende, suo malgrado, un viaggio in una terra sconosciuta. E cosa ci si può augurare in casi del genere, se non di incontrare dei compagni più esperti di noi?”, dicono dall’Uic.
Sono 60 le persone coinvolte nell’iniziativa, persone che si sentivano completamente perse e che invece, adesso, hanno tutti gli strumenti per camminare con le proprie gambe, per districarsi tra i servizi offerti dalla città e, soprattutto, poter chiedere aiuto quando serve. Perché questo è ciò che più conta: non sentirsi mai soli.
Troppo spesso, invece, chi perde la vista cade nella depressione. Nella nostra provincia 400 persone all’anno vengono riconosciute non vedenti o gravemente ipovedenti. Il 65% di loro, non autosufficiente, ha bisogno di interventi domiciliari oppure del ricovero in residenze protette. Il 35% invece può essere aiutato a ricostruire una nuova vita. Di qui l’esigenza di valorizzare le altre potenzialità e di fornire ai non vedenti una vera e propria bussola.
In concreto, il progetto prevede un primo contatto epistolare o telefonico utile a far conoscere la presenza di un’associazione che supporta i non vedenti. Spazio poi a uno o più colloqui e ai servizi di assistenza alle varie pratiche come la dichiarazione dei redditi e non solo. Sono inoltre previsti incontri regolari (dalle conferenze tematiche alle occasioni per scoprire i segreti della tecnologia, che aiuta tanto i portatori di handicap), ma anche appuntamenti informali, di carattere ricreativo e culturale. Ancora, servizi di accompagnamento e lettura a domicilio, personalizzazione di software e assistenza informatica a distanza.
“Anche la persona con disabilità visiva può partecipare a pieno titolo alla vita ed alla crescita della comunità di cui fa parte”, proseguono dall’Uic.
Ma in che modo dare una mano alle persone che perdono l’uso degli occhi? “Intanto, aiutandole a fare i conti coi limiti imposti dalla minorazione visiva. E spronandole a considerarli come una sfida, anziché confini invalicabili. Il nostro sforzo si concentra poi sulla comunicazione: fondamentale è infatti interagire con gli altri in maniera positiva, evitando di far leva sul sentimento di pietismo”.
Il progetto gode del contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione Toscana”.
Mattia Lattanzi
Dal numero 232– Anno VI del 6/1/2019
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