Visioni latenti fino al 12 marzo
Lucia Baldini e Gloria Romoli, due fotografe, insieme alla pittrice Rebecca Hayward, fino al 12 marzo presentano le loro opere presso lo Studio Giambo in Corso Tintori 6, con orario dalle 17 alle 20.
Le tre artiste, unite da un’unica, suggestiva frase – Ciò che ci esalta sulla bellezza visibile è l’invisibile – indagano l’universo donna, in tanti molteplici aspetti, privilegiando la parte nascosta, il guardare e vedere oltre le apparenze e appartenenze.
Le opere presenti nell’esposizione invitano ad andare oltre il corpo, protagonista visibile, centrale nell’opera di Lucia, Gloria e Rebecca, ma cercare l’invisibile e percepirne le visioni e le trasformazioni.
Lucia Baldini racconta per immagini dagli anni ottanta, facendo parte della casa discografica Materiali Sonori. Ha un lungo percorso di collaborazioni con festival e compagnie di teatro e danza, in particolare per oltre dodici anni con Carla Fracci. Si lascia coinvolgere dalla cultura del tango argentino che la porta a realizzare quattro libri fotografici. Con l’incontro di Carlo Mazzacurati inizia a lavorare nel mondo del cinema. Crea video-installazioni e sperimenta con supporti e materiali diversi. Il suo lavoro di fotografa di scena la porta sempre più spesso a far nascere collaborazioni in cui il suo sguardo partecipa alla creazione registica di spettacoli teatrali e di danza. Da sempre porta avanti un suo progetto di ricerca legato all’onirico. Ha esposto i suoi lavori in Italia e all’estero. Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Rebecca Hayward, artista italoamericana laureata in Storia dell’Arte, inizia la sua formazione artistica con la pittrice/illustratrice sudafricana, Pat Fogarty, proseguendo poi gli studi con il pittore e incisore belga Paul Franck. Dal 1979 vive a Firenze dove si è perfezionata nelle tecniche di pittura ad olio presso lo studio Cecil-Graves. È stata docente di Illustrazione della Moda e Disegno del nudo presso il campus fiorentino della Fashion Institute of Technology di New York al Polimoda di Firenze. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Gloria Romoli è toscana di nascita, si avvicina alla fotografia all’età di tredici anni entrando per la prima volta in camera oscura per effettuare la sua prima stampa di un soggetto architettonico. Una passione, quella per l’Architettura, nata sin da piccola seguendo il padre responsabile di cantieri in corso d’opera. Si iscrive successivamente all’Istituto d’arte di Spoleto dove frequenta la sezione di Fotografia artistica e poi all’Università nella Facoltà di Architettura di Firenze dove, sviluppa sperimentazioni sulle restituzioni grafiche nel corso di Fotogrammetria tenuto dal prof. Ugo Saccardi. La fotografia diventa così uno strumento finalizzato alle sue diverse ricerche in ambito architettonico e di lettura del paesaggio. Nel 1994 inizia ad esercitare la professione di architetto.
Cecilia Chiavistelli
Dal numero 149 – Anno IV del 1/3/2017
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