La Solenne Processione notturna del Corpus Domini 2018 per le vie del centro storico
Prima la celebrazione in cattedrale alle 20,30 del Solenne Pontificale con la Santa Messa del Corpus Domini, presieduta dal Cardinale Giusepep Betori, e poi la solenne processione eucaristica dal portone centrale del Duomo per percorrere piazza San Giovanni, Via Roma, via Tosinghi, via del Campidoglio, via dei Vecchietti, via Strozzi, via Tornabuoni fino alla Basilica di Santa Trinita, dove il tutto si è concluso con la benedizione eucaristica.
Hanno preceduto l’ostensorio sotto l’antico baldacchino della cattedrale, tutti i ministri straordinari della comunione, diversi bambini che hanno ricevuto quest’anno la Prima Comunione, gli accoliti il clero, i Capitoli di San Lorenzo e della Cattedrale e tantissime associazioni cattoliche e di volontariato con i rispettivi labari.
Presente anche il Gonfalone del Comune di Firenze con la Famiglia di Palazzo e il Consigliere Comunale Massimo Fratini in rappresentanza del Sindaco.
“L’insistenza sulla dimensione corporea della persona, così cara al Figlio di Dio, che per venire tra noi prende un corpo e che per restare tra noi si offre nel corpo e sangue sacramentale nella fisicità del pane e del vino, rischia di non trovare adeguata comprensione nella nostra cultura”. Lo ha detto l’Arcivescovo Betori durante l’omelia.
Parlando della cultura del tempo presente, Betori ha sottolineato che “da una parte esalta la cura del corpo, facendone un idolo da circondare di ogni attenzione”.
Il riferimento è agli interventi su di esso “nella ricerca di correggerne le presunte imperfezioni, inseguendo modelli che di fatto eliminano le identità; fino a stimolarlo, anche illecitamente, per andare oltre i suoi stessi limiti naturali”.
Dall’altra parte, il Cardinale Betori ha ricordato la “poca considerazione della dignità del corpo umano diffusa nel nostro mondo. Tanto da accettare che esso possa essere soppresso prima ancora di nascere, rifiutato quando sulle sue potenzialità vitali cada un giudizio di non adeguato livello qualitativo, abbandonato nel sostegno terapeutico quando se ne constati la decadenza funzionale”.
“La stessa contraddizione – ha aggiunto il Cardinale – si constata quando si tratta del farsi carico dei corpi malati o debilitati dalla povertà o dall’emarginazione: c’è troppo disattenzione nel nostro mondo verso i poveri, i malati, gli anziani, gli emarginati”.
Di qui un monito: “Credere nell’Eucaristia significa dare testimonianza di attenzione, di rispetto al valore e alla dignità del corpo, nostro e degli altri”.
Riprese video e foto di Franco Mariani.
Frank Mariani
Av hvor 206 – Anno V del 30/5/2018
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