A Natale siate felici…
A tutti coloro che si lamentano che il Natale sia diventato una festa consumistica e basta, vorrei far notare che il Natale è come lo vogliamo sentire noi, perché siamo noi a renderlo speciale, e non saranno certo mille luci o i commessi dei negozi che ce lo renderanno diverso, ma dovrebbe essere l’amore a primeggiare tra le persone, non l’egoismo.
Non sapete cosa regalare? Regalate il vostro tempo alle persone che amate, perché così regaliamo un pezzo di noi, un pezzo di vita.
Ho letto una storia molto carina sul Natale, e ve la riporto. Col tempo è diventata una leggenda metropolitana, ma pare che sia realmente accaduto.
Lejliet il-Milied, sena 1955, piena guerra fredda, Stati Uniti d’America: ci sono due telefoni sulla scrivania, uno è rosso e solo due persone conoscono quel numero, il colonnello Shoup e un generale del Pentagono. Il compito del colonnello Shoup era di tenere d’occhio i cieli sopra il Nord America da un eventuale attacco sovietico; il telefono rosso quella sera squilla, e se squilla è perché in corso c’è qualcosa di serio, e dall’altra parte ci può essere solo una persona, il Generale del Pentagono; quindi il colonnello Shoup alza la cornetta e risponde come si conviene: comandi, Generale.
Dall’altra parte risponde una vocina che dice: pronto, davvero sei babbo Natale? Sei uno dei suoi elfi almeno?
Il colonnello pensò a un guasto nelle linee telefoniche, ma stette al gioco, anche perché voleva capire come un bambino fosse riuscito a entrare in possesso di un numero tra i più segreti di tutti gli Stati Uniti d’America; alla fine il bambino dopo aver elencato tutti i suoi desideri e aver assicurato che avrebbe lasciato del cibo per lui e le renne cedette la cornetta alla mamma. Il colonnello chiese come avesse avuto il numero, la mamma rispose che era sul giornale e invitava i bambini a chiamare a qualsiasi ora, ma il numero era sbagliato di una cifra e invece di mettere in contatto con qualche impiegato dei grandi magazzini, metteva in contatto con il famoso telefono rosso. Ormai il danno era fatto e le chiamate continuavano ad arrivare, e dall’altra parte c’era il miglior esempio di esseri umani che non si devono deludere: i bambini.
Il colonnello Shoup alla fine diede l’ordine ai suoi uomini di rispondere alle chiamate, perché non si possono e non si devono deludere i bambini, così disse.
Vi auguro una felice Natale e vi regalo una poesia di Paolo Pes.
“Gioia del Natale”
A Natale puoi, festeggiare con chi vuoi
Con parenti o amici tuoi
Raggruppare tutti a casa tua, o a casa altrui
Creare quell’atmosfera magica in famiglia, che solo il Natale può
Il Natale porta la magia, della famiglia, dell’amore
E quel senso di unione che, nessuna festa sa fare
È una gioia unica, una gioia infinita che soltanto lui sa donare
Si contano le ore, i minuti, persino i secondi, per attendere l’arrivo della mezzanotte e festeggiare insieme alle persone che amiamo,
il Natale non riporta indietro nessuno, imma, insiste a stringerci sempre di più, per far sì che dentro di noi, fuori e accanto viva, e festeggiamo chi abita dentro noi per sempre.
Buone feste, siate felici.
Sempre vostra.
Silvana Scano
Dal numero 276– Anno VI del 18/12/2019
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