A Palazzo Pitti “La grandezza dell’Universo” nell’arte di Giovanna Garzoni

La grandezza dell’Universo giovanna garzoni A Palazzo Pitti è possibile ammirare la mostra “La grandezza dell’Universo” nell’arte di Giovanna Garzoni, evento che assume, in questo momento storico particolari valenze e significati: il dialogo mantenuto via internet, via cellulare ritorna, anche se in misura ridotta, ad essere diretto, personale nella speranza di una sempre più ampia ripresa e per caso o per destino.

Mostra migliore non poteva essere scelta in quanto nell’artista confluiscono le doti di osservatrice attenta e scrupolosa dell’universo che ci circonda e del mondo dentro ognuno di noi, paesaggi dell’anima, paesaggi di luoghi e di cose, della natura, del cielo, del mare, paesaggi che nel tratto forma della Garzoni si uniscono da longitudini e latitudini diverse da tempi passati e futuri in un presente universale!

Questo anche grazie all’amore di Giovanna per i viaggi che le permisero di vivere nelle corti di Venezia, Turin, Firenze, Franciaország, Anglia.

Nelle opere della Garzoni ci sono gli oggetti nelle loro forme, nelle loro luci ed ombre ci sono le espressioni i moti dell’ animo, le note della musica lei stessa suonava la viola da gamba a sei corde, ci sono i gusti dei frutti, i profumi dei fiori, i voli delle farfalle, degli insetti, degli uccelli, il rumore e la salsedine del mare nelle conchiglie; un universo macro e microscopico, quest’ ultimo scoperto grazie alle lenti d’ ingrandimento e al microscopio.

Strumenti scientifici che permettevano di svelare i segreti delle forme che ad occhio nudo non si posson vedere e, tornando ai nostri tempi, anche noi contemporanei stiamo rientrando nel macrocosmo della grandezza dell’ universo, della curiosità del tempo, della voglia di rientrare in contatto diretto perché fatti di fango e di acqua, di ragione e di cuore di spontaneità e di incoscienza quella che spinse Colombo oltre lo stretto, quella che spinse Galileo a puntare il cannocchiale al cielo.

Giovanna Garzoni nasce ad Ascoli Piceno intorno al 1600 e muore a Roma nel 1670, dove viene sepolta nella chiesa dell’ Accademia di San Luca.

Carmelina Rotundo.
A szám 300 – Anno VII del 17/6/2020