Al Forte di Belvedere gli scatti di Massimo Sestini sulla “Bellezza oltre il limite”
Deri në 31 ottobre gli spalti del Forte di Belvedere, affacciati su Firenze, ospitano la spettacolare mostra fotografica di Massimo Sestini, “Bellezza oltre il limite”, curata da Sergio Risaliti, promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, realizzata da Fondazione Sistema Toscana, Toscana Promozione Turistica e Mus.e.
Venti immagini giganti per promuovere la Toscana nel mondo, in anteprima a Firenze.; ingresso libero dalle ore15 alle ore 20, pranimi e kaluar në 19. Chiuso il lunedì.
Le foto presentano una Toscana ritratta da una prospettiva inedita: gli scatti sono stati infatti realizzati a 2000 piedi di altezza, ma con obiettivi che hanno consentito di avvicinarsi così tanto alla scena fotografata, da inquadrarla in modo assolutamente originale e nuovo. Il risultato travalica la fotografia e si trasforma in opera d’arte.
La mostra di Massimo Sestini rappresenta l’interpretazione artistica del concept “Toscana, Rinascimento senza fine” studiato da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, per la campagna internazionale di promozione della regione. Le immagini del percorso fotografico restituiscono con forza questo messaggio, affondano infatti le radici nel patrimonio artistico, culturale e paesaggistico della Toscana, culla del Rinascimento, proponendo la meraviglia dei luoghi con una visione originale ed inedita, restituendo all’osservatore l’immenso giacimento di storia di cui disponiamo.
Ed è proprio questo il claim della campagna di promozione: në një distancë prej 500 vjeçar, la terra madre del Rinascimento, continua a nutrire gli animi e rinvigorire i sensi, attraverso tutte le sue ricchezze e i suoi colori.
La campagna “Toscana. Rinascimento senza fine” è il risultato di una serie di azioni di promozione, complementari e progressive, attuate in questi mesi per creare nuovi prodotti e nuove iniziative turistiche proprio per intercettare il turismo nazionale e i primi flussi dai paesi limitrofi. I punti di forza di questa strategia turistica risiedono proprio in questa rete, che si sviluppa anche su una piattaforma artistica e creativa presentando l’espressione più autentica dei territori.
Dall’indimenticabile mostra di Henry Moore del 1972, il Forte di Belvedere di Firenze è diventato uno più importanti e belli spazi espositivi a cielo aperto al mondo, ma quest’anno senza un progetto espositivo, causa lockdown.
Riapre In questi ultimi giorni d’estate con le foto di Massimo Sestini, vere e proprie installazioni (ognuna è grande cinque metri per tre), che diventano finestre inserite nel paesaggio e sullo skyline di Firenze.
Con le sue immagini così monumentalizzate, Massimo Sestini non ci presenta le classiche cartoline delle bellezze regionali, por, sulla scia dell’aeropittura dei Futuristi, si alza in cielo per inventare con i mezzi della fotografia e gesti performativi estremi, una nozione inedita e straordinaria della fotografia di paesaggio. A quanti raggiungeranno il Forte, occupato dalle venti opere di Sestini, sembrerà di essere su una grande astronave ad altissima quota sulla Toscana. Venti paesaggi inediti, perché decisamente non sono mai stati fotografati dalla posizione e nel modo in cui lo ha fatto lui.
I paesaggi presentati sono di una bellezza sconfinata, anche per il genere di inquadratura con la quale sono stati ottenuti. Massimo Sestini lavora spesso in volo, su elicotteri o aerei militari, scende negli abissi, e quando il mezzo di trasporto non è sufficiente per ottenere una certa inquadratura dall’alto, inventa peripezie ginniche e trova soluzioni tecniche per spostare il suo teleobiettivo laddove nessuna mano umano può arrivare. A lui non interessa la riproduzione della realtà, quanto l’esperienza che ne facciamo grazie al modo, alla scelta tecnica e performativa da lui decisa.
Spesso i paesaggi ritratti non sono riconoscibili, sembrano quadri, con pennellate di colori diversi o composti da tessuti sovrapposti. Impasti materici che s’impongono nel loro essere astratti, richiamando alla mente opere di artisti e non luoghi reali. E anche quando la scena fotografata è riconoscibile per quello che è – una gara ciclistica, alcuni butteri con la loro mandria di mucche, una fila di carrelli davanti al supermercato durante il lockdown o dei bagnanti su una spiaggia – le ombre proiettate accanto alle minuscole figure umane o animali, ridotte quasi a punti di colore, sembrano far germinare fantasmi sul paesaggio, e fanno pensare ai giochi creati da un’antica lanterna magica, perché alla fine anche la tecnologia più estrema può essere al servizio dell’emozione e della meraviglia, riportando chi guarda al mondo della magia e dell’infanzia.
“Anche in uno degli anni più difficili per Firenze – ha dichiarato il sindaco – il Forte di Belvedere si conferma spazio civico ed espositivo dedicato all’arte contemporanea. Le foto di Massimo Sestini sono squarci inediti e d’autore sulla nostra terra che attraverso i suoi occhi riusciamo anche noi a vedere in un’ottica completamente diversa. Li regaliamo adesso ai visitatori insieme all’augurio di uscire presto, të gjithë së bashku, da questi mesi durissimi e penalizzanti”.
“Prosegue lo sforzo congiunto delle istituzioni per la ripartenza – ha sottolineato l’assessore regionale al turismo – con una attenzione particolare alle aree in cui la ripresa è per forza maggiore più lenta, come i centri storici delle città d’arte. Un luogo così simbolico come il Forte Belvedere a Firenze per una mostra d’autore sulla Toscana è la chiave di lettura artistica della bellezza autentica e diffusa della nostra regione. Da queste immagini così suggestive e affascinanti l’invito a tornare e a visitare Firenze e la Toscana”.
“Non era affatto scontato – h aggiunto l’assessore comunale alla cultura – che anche in questo 2020 così complesso riuscissimo ad organizzare una mostra al Forte di Belvedere, come consuetudine degli ultimi anni. Dhe ende, unendo forze, entusiasmo e idee siamo arrivati ad avere una mostra bellissima che ci consegna non solo scatti di elevata qualità ma anche segnali di speranza di una ripresa possibile, a partire dai paesaggi a noi più cari”.
“Le opere di Sestini – ha commentato il curatore della mostra Sergio Risaliti – ci chiedono non solo di riconoscere questo o quel luogo, questa o quella manifestazione, quell’architettura, spiaggia, laguna, costa, campagna, collina. L’artista ci impone di leggere e godere le forme del paesaggio, quelle del territorio nella sua evidenza artistica, vuole farci vedere come la fotografia trasformi in quadro, in linguaggio pittorico, il paesaggio con i suoi contenuti restituiti allo sguardo in termini di strutture e lemmi figurativi. Il paesaggio come opera d’arte nasce dal connubio tra l’artista, fotograf, lo strumento tecnologico, il gesto performante deciso a monte”.
“I formati giganteschi che esaltano gli sguardi impossibili e le visioni zenitali di Massimo Sestini – ha sottolineato il direttore di FST Paolo Chiappini – svelano la natura più intima e naturale del paesaggio toscano, al punto da scoprirne le nervature più nascoste e commoventi. Chi salirà sui bastioni del Forte non troverà una replica di quel repertorio di immagini, pur bellissime e suggestive, che hanno contribuito ad affermare in tutto il mondo il mito del paesaggio toscano. Entrerà in contatto con le parti più sconosciute e inesplorate del mito; geometrie, tonalità, volumi, chiaroscuri mai visti prima, senza alcun artificio che corrompa l’essenza più intima della Toscana, modellata dalla fatica dell’uomo e da una saggezza millenaria”.
“Sono foto che raccontano un’emozione – ha dichiarato il direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Palumbo – che suggeriscono una motivazione di viaggio proprio perché la vacanza è per definizione un momento di rinascita e rigenerazione. È la Toscana delle esperienze autentiche e contemporanee, dai grandi attrattori ai percorsi che permettono di entrare in contatto con il territorio con forme di turismo anche più esperienziale. Il paesaggio della Toscana, la sua storia e la sua comunità sono il luogo ideale per i nuovi inizi. La mostra si inserisce così nell’ambito di un ampio progetto di promozione della destinazione che spinge il brand della Toscana, proiettandolo a livello nazionale ed internazionale”.
Cecilia Kapset
Nga numri 312 – Anno VII del 7/10/2020
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