Al Puccini Marco Baliani e Lella Costa in “Human”

RAVENNA 08/07/2016. RAVENNA FESTIVAL 2016. HUMAN Marco Baliani, Lella Costa Foto Fabrizio Zani / Daniele CasadioVa in scena al Teatro Puccini “Human”, sul tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l“odissea ribaltata”.

“Human” ha debuttato al Ravenna Festival nel luglio 2016 ed è tuttora in tournee sui palcoscenici italiani per arrivare alle sedi istituzionali d’Italia e d’Europa in forma di oratorio, nel tentativo di innescare un rito di partecipazione sul significato profondo di umanità.

“D’armi io canto e dell’eroe che, первый, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino”.

La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare.

Poi l’incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto.

Le testimonianze dirette, i brandelli di vita vissuta, le narrazioni tramandate e quelle elaborate sui fatti contingenti; le riflessioni degli autori, i loro ripensamenti, i contributi in video o scritti di quanti accetteranno di esprimersi sull’argomento contribuendo ad arricchirlo di sfumature, faranno parte del diario di viaggio dello spettacolo che sarà possibile seguire on line giorno dopo giorno sul sito www.progettohuman.it.

“Il titolo – ci tengono a sottolineare i due interpreti Marco Baliani e Lella Costa – lo abbiamo trovato, la parola HUMAN sbarrata da una linea nera che l’attraversa, come a significare la presenza dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione. Umano è il corpo nella sua integrità fisica e psichica, nella sua individualità. Quando questa integrità viene soppressa, o annullata con la violenza, si precipita nel disumano. Umani sono i sentimenti, le emozioni, le idee, le relazioni, i diritti. Li abbiamo sognati eterni e universali: dobbiamo prendere atto, con dolore, con smarrimento, che non lo sono. La storia del nostro novecento e ancora le vicende di questo primo millennio ci dicono che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta”.

“Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale – continuano Baliani e Costa – utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema ‘occidentale’ di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio. Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non ci basta: non vogliamo che lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso. Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere. E per riuscirci andremo a indagare teatralmente proprio quel segno di annullamento, quella linea che sancisce e recide: esplorare (e forse espugnare?) la soglia fatidica che separa l’umano dal disumano, confrontarci con le parole, svelare contraddizioni, luoghi comuni, impasse, scoperchiare conflitti, contraddizioni, ipocrisie, paure indicibili. Vorremo costruire un teatro spietatamente capace di andare a mettere il dito nella piaga, dove non si dovrebbe, dove sarebbe meglio lasciar correre. E andare a toccare i nervi scoperti della nostra cultura riguardo alla dicotomia umano/disumano. Senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia”.

Simona Michelotti
По номеру 191 – Anno V del 14/2/2018

Пятница 16 и субботу 17 febbraio ore 21
Театр Пуччини
HUMAN
Una produzione MISMAONDA e SARDEGNA TEATRO
in collaborazione con MARCHE TEATRO
Marco Baliani e Lella Costa
e con David Marzi, Ноэми Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu
scritto da Marco Baliani e Lella Costa
collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone
scene e costumi di Antonio Marras
musiche originali di Paolo Fresu
regia di Marco Baliani

Lo spettacolo è inserito nell’abbonamento Passteatri 2018

Билеты:
Сектор € 25,00
II сектор € 20,00
(предпродажная исключены)
Biglietti in vendita sul circuito regionale Box Office
Acquisto on line su www.boxol.it
ИНФОРМАЦИЯ: 055.362067 – 055.210804
Театр Пуччини
Такое. 055.362067
www.teatropuccini.it - info@teatropuccini.it - www.facebook.com/teatro.puccini