Buonconvento: sráidbhaile meánaoiseach i gcroílár an Senesi Chréit
Il borgo medioevale di Buonconvento è racchiuso entro una cinta muraria in mattoni con archetti pensili alla sommità, realizzata nel 1379 su ordine dei Governatori di Siena e provvista, in origine, di due sole porte di accesso lungo la via principale del paese: Porta Senese sul lato nord, verso Siena, che conserva ancora oggi gli originari infissi in legno con ferrature, e Porta Romana, verso sud, distrutta nel 1944 dai tedeschi in ritirata.
Il nome deriva dal latino bonus conventus e ha il significato di comunità felice, fortunata: una buona adunanza di persone che gode della fertilità della terra e dei vantaggi derivanti dalla vicinanza dei fiumi Arbia e Ombrone, nonché dall’ottima posizione presso il guado del fiume sull’importante Via Francigena o Romea.
Qui i viandanti interrompevano il viaggio per alloggiare e rifocillarsi.
Rimasto pressoché intatto per secoli, il borgo ha subito notevoli trasformazioni nei primi anni dell’1800, con la costruzione di edifici a ridosso delle mura, tra cui il Teatro dei Risorti. Il nucleo più antico è attraversato, da nord a sud, da via Soccini, così chiamata in ricordo dell’antica famiglia che contava tra i suoi membri illustri giuristi nonché un paio di eretici, cui si deve l’organizzazione dottrinale di vari movimenti ereticali sviluppatisi nel corso del XVI secolo, che presero il nome di socinianesimo.
Il Comune di Buonconvento ospita tre musei molto importanti sul territorio e di notevole interesse: il Museo della Mezzadria senese, il Museo d’Arte sacra della Val d’Arbia e l’Oratorio della Confraternita della Misericordia.
La chiesa di San Pietro e Paolo: notizie storiche riferiscono che nel 1313 in questa chiesa morì Arrigo VII Imperatore del Sacro Romano Impero. Una piccola pietra di marmo, posta sul lato sinistro della facciata, con scolpita una croce, porta incisa la data 1103, che potrebbe corrispondere all’anno della sua fondazione. Nel Settecento la Chiesa all’interno fu completamente ristrutturata in forma classicheggiante, mentre la facciata attuale in laterizio, con ornamenti in travertino, è del 1723, e la torre attuale venne ricostruita nei primi anni del 1800.
All’interno ci sono alcune opere pittoresche di scuola senese, tra le quali una tavola dipinta raffigurante la Madonna col Bambino di Matteo di Giovanni del secolo XV; una tavola dipinta di Pietro di Francesco Orioli del XV secolo; un affresco di Sano di Pietro del XV secolo raffigurante l’incoronazione della Madonna.
Gastronomia e affini. Tutti i vini della zona sono Doc: il bianco Val d’Arbia, anche nella versione vinsanto, l’Orcia rosso e bianco, dalle cui uve derivano anche un buon novello.
Profumi memorabili sono sprigionati dal tartufo bianco delle Crete Senesi, come indimenticabile è la carne di vitello locale, ovviamente di razza chianina.
Il trionfo della toscanità significa tavole imbandite a base di salumi, bruschetta, panzanella, fettunta, pappa al pomodoro, pici con le briciole, pappardelle al sugo di lepre, tagliolini in passato di ceci, arista di maiale con fagioli toscanelli.
Matt Lattanzi
Ón líon 31 - Bliain mé 17/09/2014
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