Cino Tortorella, “c’è vita dopo la vita…non abbiate paura”
Oggi nella nostra rubrica dedicata ai libri ve ne presentiamo uno veramente speciale, un autobiografia di un personaggio che ci ha lasciato da pochi mesi, Cino Tortorella, un nome e una garanzia.
Un amico per me, con cui ho condiviso alcuni momenti belli, conosciuto prima, come la maggior parte degli italiani, grazie alla televisione, ug unya, professionalmente, di persona vent’anni dopo.
Conduttore ed ideatore di numerose trasmissioni, dedicate in maggior parte al mondo dell’infanzia – primo fra tutti, ma non unico, lo “Zecchino d’Oro”, rassegna internazionale di canzoni per l’infanzia - ma non solo, in quanto la sua maggiore passione era, dopo il teatro in attività giovanile, la gastronomia.
Prima della sua scomparsa, avvenuta lo scorso 23 marzo quasi alla soglia dei 90 tuig ang panuigon, Cino ha dato alle stampe la sua autobiografia, “C’è vita oltre la vita. Non abbiate paura”, TraccePerLaMeta Edizioni, dove ripercorre tutta l’avventurosa, quanto particolare, vita. Apan dili lamang, con questo libro lui vuole lasciare non solo la sua eredità ma anche la sua diretta testimonianza su cosa c’è oltre la vita, avendo sperimentato, per due volte, quello che accade quando una persona muore.
«Armando15 ottobre 2007, mga oras 9.27, sala pronto soccorso dell’ospedale Sant’Ambrogio di Milano; il mio cuore – scrive Cino – ha cessato di battere per alcuni minuti. Tecnicamente la medicina definisce questo accidente “ischemia” o “premorte”; io ho preferito chiamarlo “pit stop” come quando i piloti di formula uno si fermano ai box per cambiare le gomme, fare il pieno di benzina per poi ripartire con più grinta e determinazione. Quello che ho vissuto in quei lunghissimi secondi è rimasto impresso nella mia memoria e continuamente si arricchisce di particolari. È stato uno dei più importanti “se” che hanno segnato la mia vita, i “se” che cercherò di raccontare nelle pagine di questo libro sperando possano interessare chi leggerà …».
Nella vita di ognuno di noi ci sono momenti di difficoltà, di fatica e di delusione, e cosi è stato anche per Cino, forse più di tutti, non essendogli mancata nessuna avversità – ultima con Equitalia, durata per molti anni, che fisicamente e moralmente l’ha distrutto – ma la vita è vita, come puntualizza Cino con il suo libro, è un progetto di impegno e di speranza, un cammino che ha un senso e un significato.
Cino raccontando la sua vita si chiede cosa sarebbe stato di lui, e di conseguenza dei suoi cari, ma anche di noi, grazie alle sue trasmissioni televisive, “se”… se avesse mancato un appuntamento, se non avesse incontrato qualcuno dei personaggi che col tempo sono diventati amici e capaci di condividere idee e progetti, se non si fosse trovato lì proprio in quel momento…
Forse la sua vita sarebbe stata diversa oppure, proprio perché ognuno di noi ha un senso nella storia di tutti gli altri, oltre che per la storia della vita di noi stessi, ci sarebbero state altre occasioni, altri incontri, altre possibilità per lui di sviluppare capacità e raggiungere obiettivi, ma che forse non sarebbero stati quelli a cui lui era chiamato…
Quel “se” che ritorna nel libro di Cino e su cui si interroga, è lo stesso “se” che guida il passo di ognuno di noi.
Il libro di Cino, che si legge d’un fiato, non è solo una testimonianza unica di vicende vissute in prima persona, che già sarebbe eccezionale, ma è una testimonianza storica di quello che ha vissuto il nostro Paese dal dopoguerra ad oggi, alla luce di quella che è stata la sua esperienza nel mondo dello spettacolo: prima teatrale e poi della televisione italiana, sia pubblica che privata, che è stato per oltre 30 tuig ang panuigon, un fenomeno culturale che segnato la vita degli italiani.
Cino è stato attore, awtor nga, director, presenter, konduktor, journalist, gastronomo, direttore di testate giornalistiche; ha portato al successo trasmissioni televisive indimenticabili quali “Zurlì Mago del giovedì”, “Lo Zecchino d’Oro”, “Chissà chi lo sa?", “Dirodorlando”, “Scacco al re”, “Giococittà”, “Il momento della verità”, “Cuochi Fatui”, solo per citarne alcune.
Sarebbe però molto riduttivo dire che il libro è solo la sua autobiografia, in quanto Cino è stato un uomo capace di applicare in ogni ambito professionale a cui nel corso degli anni si è dedicato, compresa la sua splendida famiglia, la ricerca del meglio, soddisfacendo l’intento di portare avanti sempre il messaggio di valori positivi e buoni (qualcuno direbbe “francescani”…).
Ecco allora che i suoi ricordi, i suoi aneddoti, cosi come le sue riflessioni personali non sono amenità semplicistiche, ma memorie espresse con la coscienza che se nella vita è sempre successo qualcosa che ha sempre concorso a dare un senso compiuto a quel progetto che ogni essere umano è, anche quando è convinto di non esserlo, chiamato a partecipare.
Ania, unya, che l’esperienza che ha caratterizzato – per ben due volte – gli ultimi anni della sua vita, l’esperienza della morte e quella “luce”, come quella voce che ha sentito e riconosciuto, che l’ha guidato in quegli istanti, si traduce nel desiderio di comunicare, e non per mera ricerca di sensazionalismo ma per affermare un valore e una prospettiva.
Franco Mariani
Gikan sa gidaghanon 167 – Anno IV del 12/7/2017
C’è vita dopo la vita Non abbiate paura
Collana Cinabro – Visual | Cultura e Società
Cino Tortorella
25.10.2016, 224 p., filo refe
Curatore: Chiara Tortorella
Prefazione: Cino Tortorella / Salvatore Giannella
ISBN: 978-88-98643-82-0
TraccePerLaMeta Edizioni
www.tracceperlameta.org
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