Cosa vuoi fare da grande? Voglio essere felice…
Mi hanno fatto questa domanda un miliardo di volte. E allora mi sono chiesta cosa mi immaginavo da piccola, cosa volessi fare da grande.
Ricordo che volevo essere una famosa scrittrice e una stilista famosa, volevo viaggiare e parlare lingue diverse, diventare una pattinatrice professionista; c’è stato un periodo in cui volevo essere una “figlia dei fiori”, l’hippy (peace and love) et, pourquoi pas, anche una medaglia d’oro olimpica… in quale disciplina non mi era chiaro però.
Non sono mai stata attratta dalla “normalità”, ho sempre ammirato quelle persone che hanno il coraggio di osare, di andare controcorrente; forse non sapevo cosa fare da grande, ma sapevo cosa non volevo essere.
Non volevo essere noiosa, né limitata, volevo essere libera di immaginare, volevo lasciare un pezzetto di me alle persone care, non volevo essere un numero, non volevo seguire le mode, volevo fare qualcosa che mi rispecchiasse e non che mi venisse imposto, e soprattutto non volevo dipendere da nessuno.
Crescendo impari a districarti nelle difficoltà, a seguire le ambizioni, ad apprezzare le piccole cose, a rincorrere i sogni o cambiarli (pourquoi pas?), a tirare fuori le unghie, se necessario, pur di vederli realizzare.
Non c’è un percorso giusto o sbagliato.
C’è un percorso e non fa niente se negli anni hai collezionato qualche delusione e qualche cerotto sul cuore.
Anche quello farà parte della persona che sei o che sarai: un equilibrista in bilico tra i sogni e la realtà.
P.S. Ho fatto la stessa domanda al mio giovane poeta (Paolo Pes) è lui mi ha risposto così:
“Cosa voglio fare da grande? Una domanda che si fa ai bambini e… pourquoi pas, a noi stessi. Io me la sarò fatta centinaia di volte, ma non ho mai avuto un’idea fissa su cosa fare da grande. Avrei voluto essere un chitarrista e suonare in una band famosa, un pianista e comporre qualcosa di mio per poi farlo conoscere al mondo, con i compagni mi veniva spontanea la domanda e chiedergli, voi cosa volete fare ‘da grandi’? C’era chi voleva essere un soldato per mettere fine alle guerre, chi voleva essere un pilota e girare il mondo per poi poterlo raccontare, chi voleva fare il ballerino per esprimere le proprie emozioni. È una domanda che si fa, mais… non da tutti viene fuori un’idea chiara per dire: ecco, io voglio essere questo. Perché nella vita tutto può cambiare e tutto può accadere, nella vita non si butta niente, perché ciò che arriva, tutto ciò che ci viene donato proviene da qualcuno che già il nostro cammino ha segnato”.
E voi, che vorreste fare da grandi?
Che aggiungere ancora? Il mio giovane poeta ha la metà dei miei anni, generazioni diverse, ma in fondo i sogni non hanno età…
Sempre vostra… e con tanti, tanti sogni.
Silvana Scano, Paolo Pes
Silvana Scano
Par le nombre 217 – Anno V del 12/9/2018
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