Cure palliative, nasce a Firenze centralino per aiutare i malati
Un servizio telefonico per i malati che hanno bisogno di cure palliative. Si chiama TE.LE ed è l’innovativo centralino telefonico per le persone che hanno bisogno di alleviare la sofferenza della malattia. O servizo, realizzato dalla Fondazione File e attivo a partire dal prossimo autunno, costituirà una sorta di ponte tra la persona malata e i servizi sanitari del territorio.
Allo speciale numero telefonico, che sarà attivo sei giorni su sette dalle 8 para 20, risponderanno operatori professionisti adeguatamente formati sulle cure palliative, che potranno garantire una visita domiciliare all’utente e sapranno indirizzarlo al servizio più adeguato.
“Si tratta di un centralino dedicato alle cure palliative – ha detto Donatella Carmi, presidente di File – pensato anche per evitare pluralità di chiamate a numeri diversi con rimbalzo di referenti e scarso coordinamento reciproco e realizzare un percorso omogeneo e condiviso tra i vari operatori sanitari in modo da facilitare l’accesso alle cure palliative e ridurre accessi inappropriati al pronto soccorso ed eventuali conseguenti ricoveri”.
Il servizio telefonico è stato presentato nel corso del convegno dal titolo “Le cure palliative: tra diritti e criticità” svoltosi sabato 4 Maio.
Fine vita, soltanto un paziente su tre usufruisce delle cure palliative. È quanto emerso dall’indagine condotta dall’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, che in questi anni ha monitorato, attraverso alcuni indicatori, il profilo assistenziale nell’ultimo mese di vita in pazienti con storia di malattia oncologica o cronica, come lo scompenso cardiaco e la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva.
I numeri sono stati resi noti dall’Ars Toscana durante il convegno; nello specifico dell’indagine, è emerso che l’attivazione delle cure palliative avviene in pochi casi, con ampia variabilità tra zone di residenza e con un andamento pressoché stabile tra il 2015 e á 2017.
L’11% dei pazienti ha attivato un percorso domiciliare con i servizi territoriali, o 20% si è rivolto all’hospice e una piccola quota (3%) ha usufruito sia dell’hospice che delle cure domiciliari.
La nostra regione è ancora concentrata sulle cure ospedaliere e ad alto livello di intensità e invasività. Oltre il 70% dei pazienti viene ricoverato in ospedale almeno una volta nell’ultimo mese di vita. Più della metà dei malati cronici muore in ospedale, mentre per i malati di tumore questo avviene nel 40% dei casi, con un trend in aumento nei tre anni esaminati.
“Il convegno di File ha proprio l’intenzione di diffondere tra la popolazione e tra gli operatori sanitari e i medici di Medicina Generale la conoscenza del ruolo che le cure palliative possono avere per migliorare la qualità della vita delle persone nella fase avanzata della patologia – ha detto Donatella Carmi, presidente di File – occorre contrastare l’idea che le cure palliative e la degenza in Hospice siano rivolte solo agli ultimi giorni di vita”.
Nel corso del convegno, l’attrice Daniela Morozzi ha riletto in forma teatrale le conversazioni telefoniche che avvengono tra le persone malate e i centralinisti di File che rispondono alle loro esigenze e ai loro bisogni.
Al convegno è intervenuto anche Sandro Spinsanti, direttore Istituto Giano e membro del comitato scientifico di File, che ha sottolineato: “Per curare, le pillole non bastano. Servono le parole”.
La Fondazione File, nacido en 2002, assiste persone malate con patologie croniche in fase avanzata, tutelando la qualità della loro vita e la loro dignità. Le équipe, composte da medici, infermieri, psicologi e fisioterapisti e coadiuvate dagli oltre 80 volontari qualificati, operano in collaborazione con l’Usl Toscana Centro a domicilio e in 4 hospice, oltre a garantire consulenze presso le strutture sanitarie (ospedali e Rsa). File si prende cura anche dei familiari, sia durante la malattia, che per l’elaborazione del lutto, con il supporto degli psicologi e mediante 6 gruppi di auto mutuo aiuto.
Matt Lattanzi
Dal numero 247– Anno VI del 8/5/2019
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