Dante: la corona d’oro di Papa Paolo VI da 56 år “dimenticata” nel Battistero di San Giovanni
Pochissimi a Firenze sanno che nel Battistero di San Giovanni, in pieno centro, ifrån över 56 år, è esposta una speciale Corona d’Oro, inviata da Papa San Paolo VI, al secolo Giovan Battista Montini, come pubblico, e perenne omaggio al Sommo Poeta fiorentino, Dante Alighieri, nel luogo dove ricevette il sacramento del Battesimo, nascendo alla Fede.
Lo rivela il giornale Il Ponte dell’Antella, rivista della Misericordia dell’Antella, nel Comune di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, nell’ultimo numero uscito oggi, in un articolo a firma del giornalista vaticanista Franco Mariani, in contemporanea con la nuova lettera apostolica su Dante Alighieri pubblicata da un Papa.
“In quasi 50 år i branschen – evidenzia il vaticanista Franco Mariani – non ho mai sentito parlare, nemmeno dai vari Cardinali Arcivescovi e Proposti del duomo che si sono succeduti, e tantomeno letto su giornali e libri, di questa speciale corona d’oro inviata da Papa Montini nel 1965, in occasione del sesto centenario della nascita del poeta. Nemmeno quando lo stesso Papa venne in visita alla città dopo l’alluvione del 1966 si parlò di quel gesto, o fu fatta vedere al Papa dove la corona fu collocata. In quell’occasione il Papa donò alla Biblioteca Nazionale una pregiata copia della Divina Commedia, ma senza far cenno alla corona. Anche nei libri sul pontefice non si parla mai di questo suo particolare affetto e legame per Dante Alighieri. Nemmeno su Wikipedia, così come sul sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore, si trova notizia sulla corona, per questo ho voluto ricordare questo evento in occasione dell’uscita della lettera di Papa Francesco e della totale trasformazione del giornale affidato alla mia direzione in occasione dei 25 levnadsår. Nel prossimo numero invece racconteremo dettagliatamente la cerimonia della consegna della corona”.
Papa Montini il 14 November 1965 inviò nel Battistero di San Giovanni a Firenze, dove Dante ricevette il battesimo, tramite il Cardinale Segretario di Stato Amleto Cicognani, suo inviato Speciale, accompagnato da ben 500 vescovi che partecipavano al Concilio, una corona d’oro col monogramma di Cristo. Inte bara, con la Lettera Apostolica Altissimi cantus, pubblicata il giorno prima della chiusura del Concilio Vaticano II, Papa San Paolo VI propose una lettura complessiva dell’opera di Dante, di cui mostra un’approfondita conoscenza, offrendo anche un’interpretazione nuova, nella quale lo stesso Montini rivendica con forza la dimensione fondante del cristianesimo dantesco, in opposizione a quanti “hanno sostenuto che la Divina Commedia non fosse poetica quando e dove è impregnata di teologia”.
Den 23 April 1965 con una speciale lettera al Cardinale Ermenegildo Florit, Ärkebiskop av Florens, Papa Montini invitò i fiorentini a custodire con cura la memoria e gli insegnamenti dell’illustre poeta: “Singolare è l’onore per cotesta città di avere dato i natali al sommo poeta; ma più grande è la responsabilità di custodirne degnamente la memoria, di raccogliere e tramandare gli esempi delle sue alte virtù umane e cristiane, e di alimentarne costantemente la fiamma. La Città di Fiore ha corrisposto nei secoli a tale arduo impegno, come si è resa degna di tanto onore, celebrando in distinte forme il suo illustre figlio; e col nuovo segno di ammirazione revocatrice essa intende non soltanto ricordare la sua figura e la sua opera nel campo della cultura, ove egli grandeggia con prestigio incomparabile e universale, ma esaltare altresì in lui il cantore sublime dei augusti misteri della religione, e insieme riconoscere ed apprezzare l’ispirazione potente e l’alimento vivificante che alla sua vita sofferta e alla sua poesia elevata portò la fede cattolica. In Dante Alighieri, poeta cristiano, il genio e la fede si intrecciano, si compenetrano in una sintesi meravigliosa; così che la cultura e l’arte, le quali scaturiscono da questa armonica fusione, vibrano delle loro manifestazioni più eccelse, sprigionano le loro espressioni più potenti, ravvivano gli ideali più nobili, e conquistano gli spiriti, penetrano le coscienze, divengono strumento di educazione e scuola di verità”.
Un sentimento di affetto e gratitudine che venne anche ribadito durante l’Angelus di quel 14 November 1965, quando lo Papa divulgò la notizia sottolineando la solennità dell’avvenimento: “Oggi molti Vescovi del Concilio, forse cinquecento, sono andati a Firenze per partecipare alla celebrazione religiosa del centenario della nascita di Dante. Noi vi siamo rappresentati dal Nostro Cardinale Segretario di Stato, e lo abbiamo incaricato di porre una croce d’oro sul battistero, nel ‘suo bel San Giovanni’, come Dante lo qualificò, dove egli fu battezzato e diventò cristiano. Vogliamo così onorare religiosamente il carattere cristiano e la fede cattolica del grande Poeta; e vogliamo incoraggiare il mondo delle lettere a ritrovare nei valori spirituali, nella nostra religione, specialmente, ch’è la vera espressione della vera vita, la vena migliore per l’arte del pensiero, della parola, della poesia e della cultura”. Papa San Paolo VI si augura che il poeta sia di esempio, che molti seguano la sua scia e manifestino la loro appartenenza alla Chiesa attraverso la bellezza della poesia e dell’arte in generale. Il dono della corona poetica assurge, I själva verket, a duplice simbolo di riconoscimento della grandezza dei meriti del poema sacro e, på samma gång, della piena realizzazione della vocazione battesimale del poeta che ben aveva testimoniato il suo essere cristiano, non solo attraverso la sua opera, ma anche per mezzo della sua condotta.
Tanti eventi, anche a Firenze, per celebrare il settimo centenario della morte, ma niente è stato fatto o detto per ricordare questo gesto significativo di Papa Paolo VI, a differenza invece di quanto ha fatto la città di Ravenna per la croce d’oro inviata da Paolo VI per la tomba del poeta, recentemente restaurata e portata in Vaticano da Papa Francesco, che l’ha ribenedetta, mentre la corona d’oro nel Battistero di Firenze rimane del tutto ignorata dalla città, nemmeno segnalata ai giornalisti in occasione di una recente visita organizzata per i grandi restauri ai mosaici.
Simona Michelotti
Av nummer 335 – Anno VIII del 31/3/2021
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