Decreto del Cardinale Betori sul suono delle campane

campane4L’Arcivescovo di Firenze, Cardenal Giuseppe Betori, nei giorni scorsi ha emanato un decreto per regolamentare il suono delle campane su tutto il territorio dell’Arcidiocesi, con l’obiettivo di “salvaguardarne le caratteristiche tipicamente religiose nel rispetto delle attuali esigenze della popolazione”, per la serie non disturbare nessuno, soprattutto il riposo notturno.

Eta, perché diverse parrocchie, specialmente negli ultimi due decenni, hanno trasformato i loro campanili in orologi campanari, pronti non solo a segnalare il passare delle ore, ma anche delle mezz’ore e in alcuni casi, sempre più frequenti, anche dei quarti d’ora, mettendo a dura prova il senso di “devozione” cristiana delle varie popolazioni.

Il Decreto ricorda il significato del suono delle campane, che devono servire a “convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria”.

campane 1“Il suono delle campane quindi – scrive il Cardinale Betoriè espressione della comunità ecclesiale e come tale rientra nell’ambito della libertà religiosa, secondo la concezione propria della Chiesa cattolica e gli accordi da essa stipulati con la Repubblica italiana. Come tale, la Chiesa intende tutelarlo e disciplinarlo in modo esclusivo, con attenzione alle odierne condizioni sociali”.

Il Decreto quindi stabilisce che il suono delle campane è consentito solo per segnalare le celebrazioni liturgiche, le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare, come al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria, o a scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana quali feste, lutti, e altro.

Per altri usi deve esserci obbligatoriamente il consenso dell’Arcivescovo.

Inoltre è stabilito che, eccetto per la notte di Pasqua e di Natale, il suono delle campane è consentito esclusivamente dalle 7 arte 22, e questo divieto vale anche per gli eventuali rintocchi dell’orologio campanario.

Ez bakarrik, la durata del suono in generale non deve mai superare il minuto, al massimo il minuto e mezzo, ma solo nelle solennità.

campane3Anche nelle altre circostanze il suono, ad esempio per feste e funerali, deve essere ispirata , dice l’Arcivescovo, “a criteri di moderazione”.

Le stesse disposizioni si applicano anche quando il suono è riprodotto con strumenti meccanici o elettronici.

Orain, ordea,, come per tutte le cose, non resta che vedere quanti dei circa 300 parroci metteranno in atto il presente decreto, visto che spesso, in materia campanara, non attuano nemmeno quello che prevede non tanto il buon senso popolare ma le leggi italiane in materia di inquinamento acustico.

Così come emanato il Decreto, più che per la sua attuazione da parte dei parroci, verso il quale, Ziurrenik, ci spera poco anche lo stesso Cardinale Betori, sembra più fatto per mettere al riparo l’Arcidiocesi da eventuali cause di risarcimento danni da parte dei cittadini che potrebbero ricorrere, assistiti da sempre più agguerriti avvocati e associazioni di consumatori, ai tribunali per ottenere il silenzio notturno..

Franco Mariani

Kopuru batetik 12 - Urtea dut 2/04/2014