Droga a Firenze: 600 mga tawo sa 2013 sa ilalum sa obserbasyon sa Prefecture
Kapin sa 600 mga tawo nagpakita sa 2013 nga makig-istorya uban sa mga social workers sa mga Operations Unit sa Prefecture Pagkaadik, alang sa kadaghanan sa mga konsumedor sa hashish ug marijuana, mga tawo, Italyano, nga nag-edad sa taliwala sa 18 e i 25 tuig ang panuigon, mga empleyado o mga estudyante sa.
E’ la fotografia che emerge dal report sulle persone segnalazione per detenzione degli stupefacenti in provincia di Firenze che il prefetto Luigi Varratta ha presentato alla stampa nei giorni scorsi.
Una relazione dettagliata che offre una particolare chiave di lettura del fenomeno.
Sa 2013 le segnalazioni sono state complessivamente 1004 – ang 2,8% in meno rispetto all’anno prima – di cui il 75% per detenzione di hashish e marijuana, ang 14% di cocaina, ang 9% di eroina e il 2% per il possesso di altre sostanze, tra cui extasy, LSD, ketamine.
Ai colloqui si sono presentate 660 persone pari al 65% circa dei segnalati.
A coloro che sono stati segnalati per la prima volta e trovati in possesso di sostanze cosiddette leggere, se l’assistente sociale valuta che ne ricorrano i presupposti, viene rivolto l’invito a non fare più uso di sostanze stupefacenti (390 casi nel 2013).
In tutti gli altri casi è stata disposta l’archiviazione del procedimento se la persona ha effettuato un programma terapeutico al Sert (179 mga tawo).
Per chi invece non ha seguito la terapia indicata o non si è presentato al colloquio è stata applicata la sanzione amministrativa che consiste nella sospensione della patente, del passaporto, del porto d’armi (204 mga tawo).
Sa 2013 sono state sospese 73 patenti, a fronte delle 97 sa 2012 e delle 133 sa 2011.
Non è alto il numero delle “ricadute”: mahitungod sa 10% sa kinatibuk-ang.
Altri numeri interessanti riguardano il genere del consumatore (maschio al 90%), l’età (ang 40% è tra i 18 e i 25 tuig ang panuigon, seguono i trenta – quarantenni con il 17%), la nazionalità: l’88% è italiano, seguito dal Marocco e Albania.
Per quanto concerne l’occupazione, la maggior parte dei consumatori risulta impegnata stabilmente in un’attività lavorativa (51%) o di studio (30%).
Infine un dato sul titolo di studio: il rapporto nota che i detentori di sostanze stupefacenti possiedono prevalentemente (68%) il diploma di scuola media inferiore, ma non evidenzia differenze nella relazione tra il titolo di studio e il tipo di sostanza consumata.
“Stiamo facendo un buon lavoro – ha detto il prefetto Varratta – su più fronti. Operiamo molto soprattutto con i giovani. Ci preme che si sviluppi in loro una maggior consapevolezza sui rischi a cui vanno incontro usando sostanze”.
Su questo fronte infatti dal 2008 è attivo il servizio “Chiedi al NOT”, sul sito web della Prefettura, dove è possibile rivolgere domande in forma completamente anonima alle assistenti sociali: ad oggi sono arrivati 581 quesiti che hanno trovato ampia risposta.
Nicola Nuti
Gikan sa gidaghanon 13 - Year ko 09/04/2014
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