Kev tiv thaiv txog neeg nyeem – Dej nyab tau roj hmab bulkhead raug
Tutto come se fosse: come se l’Arno fosse straripato e se ci fossero le opere d’arte dei musei da salvare.
Una simulazione di alluvione con gli uomini della protezione civile del Comune e della città metropolitana insieme ai volontari delle associazioni impegnati in un piano-test: per capire come saprebbe reagire Firenze di fronte a un nuovo disastro di quelle dimensioni.
Un’esercitazione che rientra tra le iniziative per la prima edizione della Festa della protezione civile e che si è tenuta sabato 5 Lub kaum hli ntuj 2019.
Il clou della giornata l’esercitazione con una diga anti-alluvione al museo Bardini. “Sarà il primo test di difesa idraulica che riguarda un museo fiorentino – ha spiegato la vicesindaca che ha la delega alla protezione civile – il Bardini è stato scelto per la sua collocazione: è vicinissimo all’Arno e fu semidistrutto nell’alluvione del ’66. Quanto accadde più di mezzo secolo fa è l’ evento di riferimento preso per organizzare la macchina operativa per la salvaguardia dei tesori artistici della città”.
Simona Michelotti
Dal numero 266– Anno VI del 9/10/2019
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