“Felisia De Enige” di Jhonny McCoiven
Una nuova storia ha bussato alla mia porta, un piccolo libricino con dentro un grande contenuto; lo scrittore è Jhonny McCoiven (pseudo) e il suo romanzo si chiama “Felisia De Enige”.
Felisia è una ragazza sfortunata fin dalla nascita, cosa che la porta ad intraprendere strade e scelte sbagliate, che gli comprometteranno il futuro, prima su tutte, la nascita di una figlia che nasce non dall’amore ma dagli errori dell’ingenuità, della giovinezza irrazionale di una madre senza una famiglia alle spalle; al compimento del diciottesimo anno in uno stato confusionale resta incinta, dopo un rapporto avuto all’interno di una discoteca, spinta dall’incitamento delle amiche, seriali consumatrici di sostanze di vario genere.
Negli anni successivi Felisia cambierà completamente i suoi comportamenti con il mondo e il tutto passa attraverso alcune fasi: crescendo ha un lavoro ed incontra un uomo più grande di lei, ma sposato, di cui si invaghisce, sarà poi Jedan il perfetto virtuoso principe azzurro, che la condurrà, attraverso una completa rinascita e rivincita, sul suo passato.
Jedan la sosterrà, ma la salverà letteralmente da aggressioni personali e conflitti interiori. Felisia si riscoprirà totalmente diversa, troverà la sua strada, e la storia iniziata con i vari travagli, finirà in un modo idilliaco.
“Il romanzo – racconta lo scrittore – nasce principalmente per trasmettere un messaggio: ricordare all’essere umano quanto sia importante far riemergere la parte più vera e profonda di sé, attraverso il contatto con la natura e con gli altri esseri che vivono con noi in questo splendido pianeta, al fine di assaporare l’essenza e la bellezza della vita”.
Il romanzo è prettamente immaginario, Jhonny McCoiven dichiara che l’immaginazione è tutto, è il vero potere dell’essere umano. L’immaginazione è quello spazio vuoto virtuale nel quale crei un mondo e lo dipingi con la tua fantasia. Non a caso il termine “immaginazione” deriva dal greco “in me mago agere”, ovvero far vivere in se stesso la propria parte creativa. Anche il grande Einstein sosteneva che “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo”.
L’autore spiega: “Infatti, le invenzioni umane nascono proprio da quella voglia di rendere materiale ciò che in questo mondo non esiste. Nell’immaginazione sei tu il regista di scene nelle quali le regole possono essere infrante perché, al di là delle nostre convinzioni, non ci sono limiti. Questo è il motivo per cui preferisco utilizzare ambienti immaginari, essi mi fanno sentire libero di modellare il mondo come lo desidero in quell’istante”.
Eleonora Marseille
Blog Eleonora Marsella
Nga numri 64 - Viti II 13/05/2015
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