Festeggiati i 30 anni della parrocchia fiorentina dei Romeni Ortodossi
To je bio 17 Decembar 1984 quando Padre Peter Coman (Buzau 1940 – Firenca 2011) fu nominato parroco dell’Ascensione a Firenze da Sua Beatitudine Teoctist, Patriarca Ortodosso della Chiesa Rumena.
Tra una numerosa comunità di connazionali Padre Peter, qualche anno dopo nominato anche bibliotecario della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale della Chiesa Cattolica Romana – ufficio questo che l’ha fatto conoscere ad un esercito sterminato, non solo di sacerdoti fiorentini e della Toscana, ma anche di laici – incominciò a radunare i primi fedeli in una piccola cappella adiacente alla Basilica di Santa Maria Novella.
I onda, crescendo la comunità sempre di numero, il Cardinale Silvano Piovanelli, Nadbiskup Florence, tra i primi Arcivescovi in Italia, concesse a Padre Peter Coman l’uso di una chiesa, quella di Costa San Giorgio, risalente all’anno mille, una delle principali priorie della Firenze Medievale, e che era ormai chiusa da oltre un decennio, dopo l’abbandono, da parte dei militari, dell’intero complesso che era diventato, fino alla fine degli anni Settanta, uno dei punti nevralgici della Sanità Militare.
Chiesa che la Comunità ha usato fino a qualche tempo fa, kada je, per cedimenti strutturali del tetto, è stata costretta a rifugiarsi in un adiacente locale annesso alla parrocchia, ma insufficiente ad ospitare tutta la Comunità, come testimoniano anche i video della nostra redazione.
Da allora sono passati 30 godina, un trentennio speciale, in tutti i sensi, nel bene e nel male, con gioie, soddisfazioni e anche con dolori, che giovedì 30 Maj, nel giorno della Solennità dell’Ascensione, titolo della parrocchia, sono stati voluto celebrare da tutta la Comunità con una Solenne Sacra Liturgia, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Siluan, Vescovo della Chiesa Ortodossa Romena d’Italia, con la partecipazione dell’attuale parroco, Padre Ionut Coman, figlio di Padre Peter, di numerosi sacerdoti e di rappresentanti della Curia fiorentina.
Anche la piccola chiesa, “provvisoria” – si spera che entro la fine dell’anno il Cardinale Betori trovi una sistemazione definitiva con la concessione di una nuova chiesa – è piena di immagini sacre, appese a tutte le pareti o disposte sulle colonne o piccoli altari ai quali i fedeli portano doni e rivolgono baci e preghiere.
A separare lo spazio liturgico, infondendo un fascino misterioso all’azione sacerdotale, l’iconostasi, interamente intagliata a mano in legno di quercia, arrivata, poco più di cinque anni fa, da un monastero romeno.
Al centro le porte regali lasciano intravedere l’altare, anch’esso coperto di immagini sacre.
Le liturgie ortodosse, a differenza di quelle della Chiesa Cattolica, sono molto più cantate, e piene di movimenti, rituali, e canti, che regalano, a chi vi partecipa per la prima volta, un atmosfera calda e partecipata.
Il Diacono della Cattedrale di Firenze, Don Alessandro Bicchi, per solennizzare ancor di più la festa ha portato – “con grande gioia e sorpresa”, come ha detto il Vescovo Siluan – la preziosa Reliquia di Sant’Andrea Crisostomo, molto venerato dagli Ortodossi, e che si conserva nel duomo fiorentino da tantissimi secoli.
Al termine della Solenne Sacra Liturgia, durata quasi 3 sati, il Vescovo Siluan, in italiano, ha detto: “Dio benedica tutti voi per questi 30 anni e per questa fratellanza (riferendosi anche ai buoni rapporti con la Chiesa Cattolica Romana e la società fiorentina ndr) che si è vissuta qui a Firenze, ed è molto importante, soprattutto per i giovani, che oggi si faccia memoria di questi 30 godina, perché senza la memoria, senza sfruttare l’esperienza del passato, non si può vivere il presente. Il mondo in cui viviamo ci porta sempre più alla superficialità della nostra vita. I giorni corrono, le settimane, corrono, i mesi, gli anni corrono, e se non ci fermiamo a pensare, ad approfondire quello che siamo e ad assumere il passato che si trova alla base del nostro presente, allora tutto è perduto”.
Un particolare pensiero, accompagnato da due doni molto importanti simbolicamente, il Vescovo Siluan l’ha voluto rivolgere alla Signora Lucia Coman, moglie dell’indimenticato Padre Peter, che ancora oggi è molto attiva nella parrocchia a fianco del figlio, della nuora e dei due nipotini. Su l’importanza nella Chiesa Ortodossa dell’apostolato della moglie, come della famiglia, rimandiamo all’intervista video che ci ha rilasciato il Vescovo Siluan.
Una Comunità che sicuramente La Terrazza di Michelangelo avrà modo di raccontare e seguire anche in altre occasioni.
Franco Mariani
Od broja 20 - Godina I 28/05/2014
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