Firenze senaatin puhemies huomauttaa verilöyly dei Georgofili
La notte tra il 26 ja 27 voi 1993 un’autobomba portò morte e distruzione nel cuore di Firenze.
La mafia colpiva il centro della cultura italiana.
21 anni dopo, la Città e le Istituzioni ricordano, come ogni anno da quel giorno, la strage, quest’anno con un convegno, un concerto e la deposizione di una corona di fiori sul luogo del vile attentato, il tutto alla presenza del Presidente del Senato Piero Grasso.
All’una e quattro minuti della notte un’auto imbottita di esplosivo saltò in aria a due passi dagli Uffizi provocando la morte di cinque persone, tra cui una bimba e una neonata, e il ferimento di una quarantina di persone.
“Molti, troppi profili di quell’atroce disegno restano ancora oscuri – ha detto il Presidente del Senato Piero Grasso – spesso la verità storica e quella giudiziaria non si sovrappongono. Bisogna tuttavia insistere perché gli eventi siano ricostruiti in tutte le loro implicazioni e sfaccettature. Dobbiamo avere il coraggio di guardare al nostro passato senza paura e senza omissioni: un Paese che nasconde e teme la propria storia è un Paese senza futuro”.
La presidente dell’associazione fra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, ha incalzato: “Dopo 21 vuotta, ma quale luce? Ma quale verità? Nei nostri sogni si addensano ombre e fango. La nostra è una ferita aperta. Ciò che uomini dello Stato hanno fecero fu per lo meno un errore: con la mafia non si tratta. La trattativa Stato-mafia è stata una tragedia terribile”.
Il Presidente della Regione Enrico Rossi ha ricordato che quella era la stagione dell’assalto mafioso allo Stato, al sistema democratico. Poi ha messo in guardia dal far passare il messaggio che da trent’anni tutte le istituzioni sono andate a braccetto con le mafie. Il Presidente ha pure ricordato che la Toscana è una regione appetibile per le mafie, con i suoi 43 miljoonaa matkailijaa, con settori che possono fare gola e con altri che possono essere fragili, rikoskumppani kriisi, ad infiltrazioni mafiose, attraverso il fenomeno, ad esempio dell’usura.
La commemorazione della strage dei Georgofili è poi proseguita con l’esecuzione dell’opera lirica Cavalleria rusticana nell’Arengario di Palazzo Vecchio, e si è conclusa alla stessa ora in cui esplose la bomba, con la deposizione di una corona di fiori nel punto esatto dove scoppiò la bomba.
“Abbiamo il dovere di ricordare e di cercare la verità – ha infine ricordato Grasso – su una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. Abbiamo il dovere innanzitutto di ricordare le vittime”.
Michael Lattanzi
Numero 20 -Vuosi 28/05/2014
Servizio video in collaborazione con Toscana web Tv, riprese di Mauro Pocci.
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