Gaia Nanni e Alessandro Riccio in scena con “La Meccanica dell’Amore” e “H come amore”
Una mini rassegna quella proposta nel mese di marzo al Teatro Reims dalla casa di produzione Tedavi’98 che vede protagonista l’Amore nelle sue mille sfaccettature. Il primo appuntamento, in cartellone dal 13 për 18 Mars, è con il divertente “La Meccanica dell’Amore”.
Appena aperte le prenotazioni e già alcune serate hanno il tutto esaurito.
“La meccanica dell’amore” è uno spettacolo attualissimo sullo scontro fra l’uomo e la moderna e sempre più invadente tecnologia. Qui però non siamo in una futuristica Odissea ma nella casa di un vecchio pensionato: Orlando è un anziano signore un po’ schivo e abituato a vivere in modo disordinato, che sarà costretto a prendere in casa, pena il trasferimento in un ospizio, una cameriera robot per aiutarlo nelle faccende domestiche. Si troverà quindi ad affrontare una serie di problematiche, prima di tutto tecnologiche, con quella che risulterà essere una colf tutt’altro che ordinaria.
“Mi sono ispirato al film di Alberto Sordi ‘Io e Caterina’ degli anni ‘80 – spiega Riccio – lo spettacolo è indubbiamente comico ma racconta anche le costrizioni che la società impone ai nostri modi di vivere”.
Gaia Nanni recita nel ruolo della donna robot. “La cameriera robot, programmata per fare le pulizie, vive inconsapevolmente una privazione di libertà facendo così da specchio alla vita di Orlando e permettendogli di riscattarsi in un finale che lascerà tutti stupiti”.
“Lavorare alla caratterizzazione così forte di un personaggio è stata una bella sfida per me, anche se la cosa più difficile – scherza Gaia – è non ridere al fianco di Alessandro”.
Gaia Nanni ha ricevuto, grazie alla sua interpretazione della bambola meccanica, una doppia segnalazione ai prestigiosi Premi Ubu del 2013.
Un testo intenso, un piccolo mondo nel quale si racconta un grande dramma (quello della solitudine e del tempo che passa), nel quale si alternano delicatezza e comicità.
La settimana successiva i due attori porteranno in scena, sempre al Teatro Reims, un altro testo di Alessandro Riccio altrettanto divertente: “H come Amore”, una pièce delicata che punta il dito su un tema che rimane ancora oggi un tabù: la sessualità nel mondo dei disabili.
Alessandro è Stefano, o meglio Stefanino, come lo chiamano tutti, un uomo di 36 vjeçar, portatore di Handicap (ecco la prima H), che vive isolato tra le quattro mura domestiche, amato e protetto dai pregiudizi del mondo esterno dalla madre, donna coraggiosa che ha capito che, anche per quel figlio-bambino prigioniero nel corpo di un uomo, la sessualità e l’amore sono un diritto, una componente imprescindibile della vita.
Per questo assolda una prostituta russa, Halina, l’altra “H”, interpretata da Gaia Nanni.
Dall’incontro tra queste due anime emarginate dalla società nasce un dialogo dapprima comico e impacciato e poi sempre più tenero, sincero e commovente, profondamente umano.
La bravura di Alessandro Riccio e di Gaia sta proprio nel riuscire a trattare un tema difficile e spinoso come questo con leggerezza, insegnandoci col sorriso che l’amore e la tenerezza sono un diritto di nascita di tutti gli esseri umani.
Simona Michelotti
Nga numri 194 – Anno V del 7/3/2018
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