THE 60 Zecchini d’Oro raccontati in chiave toscana nel libro di Franco Mariani edito da Regione Toscana

COPERTINA DEFINITIVA LIBRO FRANCO MARIANI SU ZECCHINOC’era un tempo, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, in cui la tivù i ragazzi la vedevano in bianco e nero solo il pomeriggio dopo le 17, l’animazione era un pupazzo di nome Topo Gigio che cantava e ballava e il massimo della fantasia era il vestito da principe azzurro di Mago Zurlì, alias Ciro Tortorella storico conduttore del concorso canoro per bambini Lo Zecchino d’oro e i bambini, quando cantavano in tv lo facevano assieme al Piccolo Coro dell’Antoniano, sotto l’amabile direzione di Mariele Ventre.

Mago Zurlì e Mariele Ventre non ci sono più, ma il Piccolo Coro dell’Antoniano ha continuato ad accompagnare piccoli talenti e a fare da colonna sonora a decine di generazioni, sotto l’amabile direzione di Sabrina Simoni.

E tra i tantissimi talenti dell’albo storico che racchiude le 60 edizioni dello Zecchino d’Oro, proclamato dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità, ci sono anche 54 bambini toscani ora inseriti nel libro “I 60 Zecchini d’Oro della Toscana” del giornalista Franco Mariani, il massimo giornalista toscano esperto della Rassegna Internazionale di Canzoni per l’Infanzia, edito dal Consiglio Regionale della Toscana per celebrare la manifestazione.

Quest’anno il direttore artistico dello Zecchino è Carlo Conti e l’8 dicembre in prima serata su Rai 1 condurrà una speciale trasmissione celebrativa, mentre lo Zecchino sta andando in onda tutti i sabati alle 16,40 until 9 December.

Frank Mariani, che per ben due volte è stato chiamato anche a far parte della giuria nazionale selezionatrice delle canzoni, unico giornalista toscano ad aver avuto questo onore, nel libro racconta episodi inediti dello Zecchino, ricorda la storica direttrice del coro Mariele Ventre, Mago Zurlì/Cino Tortorella, che lo ha creato, e i tanti toscani che vi hanno preso parte come autori, conduttori, registi e protagonisti.

Sono stati infatti 54 i bambini toscani che hanno cantato durante le 60 editions – 48 come concorrenti, 6 nel Coretto delle Regioni – , ma solo due volte la Toscana ha vinto: in 1966 with “I fratelli del Far West”, cantata da Sandro Violet e dal pistoiese Federico Frosini, and in 1989 with “Corri corri topolino”, con il lucchese Nikolas Torselli.

La Toscana approdò per la prima volta allo Zecchino d’oro nel 1961, third edition, ovvero quando si trasferì da Milano all’Antoniano di Bologna. Quell’anno furono addirittura due i bambini che possono vantare questo primato: il fiorentino Fulvio Nativo, and, da l’Ardenza, il livornese Alfonso Belfiore.

Dopo quasi 60 editions, anche quest’anno una nutrita schiera toscana farà la sua parte allo Zecchino d’Oro grazie a Carlo Conti, Francesca Fialdini, e a Matilde e Tommaso, due bambini di Firenze che canteranno due delle dodici canzoni in gara.

“Non esiste – ha scritto il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani nella prefazione – dagli anni Sessanta a oggi, nessuna generazione, prima di bambini e poi di adulti, che non abbia cantato o fischiettato una canzone dello Zecchino d’Oro, la rassegna internazionale di canzoni per l’Infanzia da sempre in onda su Rai 1. Nonostante questa manifestazione sia stata quasi sempre snobbata dai quotidiani, che gli riservano poche righe sulle loro pagine, è una delle trasmissioni televisive in assoluto al mondo più longeve e seguitissime. Chi non ha mai avuto – anche per un solo istante – il desiderio di far parte del piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna diretto dall’indimenticabile Mariele Ventre? Grazie al giornalista fiorentino Franco Mariani, ripercorreremo l’apporto dato dalla Toscana alla principale manifestazione canora per l’infanzia, senza dimenticarci però di tutte quelle figure che, in queste 60 editions, pur stando spesso dietro le telecamere, hanno contribuito a lasciare all’umanità un patrimonio musicale di rara bellezza e incanto; edizioni che hanno allietato, e continueranno a farlo ancora per tanti decenni, i momenti dell’infanzia di intere generazioni di tutto il mondo. Grazie a Mariani riusciremo anche a scoprire tanti piccoli segreti e a rivivere momenti della nostra fanciullezza. E magari ci ricorderemo anche di quando abbiamo ascoltato in televisione per la prima volta «quella canzone», spesso assieme ai nostri nonni o genitori, potendo dire, con un pizzico di nostalgia, «questa io la conosco e la cantavo…»”.

The father, ovvero l’ideatore dello Zecchino d’Oro, è stato Cino Tortorella, scomparso lo scorso marzo, meglio conosciuto dai bambini degli anni Sessanta e Settanta come Mago Zurlì; the first, e forse unico, pedagogo televisivo, all’epoca sicuramente novello, molto attivo in questo senso anche come autore.

Quell’anno gli organizzatori del Salone del Bambino chiesero a Tortorella, impegnato in tv con la trasmissione settimanale Zurlì, mago del giovedì, di organizzare uno spettacolo per bambini da mandare poi in televisione. Poiché quella edizione del salone si ispirava al libro di Pinocchio, Cino Tortorella pensò, con la collaborazione di Carlo Triberti, a una rielaborazione molto libera della favola di Collodi, con l’introduzione, though, di numerosi brani musicali.

Il celebre burattino di Pinocchio, creato nel 1881 da Collodi, alias Carlo fece il suo ingresso nella giornata finale della prima edizione dello Zecchino. Mentre i bambini cantavano dalla terrà spuntò una piantina che, diventando prima alberello e poi albero, fece spuntare tra le foglie tanti zecchini d’oro. Pinocchio ricevette dal Mago Zurlì, sotto gli occhi sbalorditi e indispettiti del Gatto e della Volpe, gli zecchini per babbo Geppetto; ma Pinocchio lasciò uno zecchino al bambino vincitore della manifestazione, pronunciando le seguenti parole: «Per te che sei stato così bravo e per la tua canzone che è così bella, una canzone d’oro zecchino». Le cronache raccontano che l’indice di ascolto e di gradimento del primo Zecchino d’Oro fu altissimo, nonostante fosse andato nella fascia pomeridiana di un giorno feriale del mese di settembre

Merita far notare che lo Zecchino d’Oro vide la luce nello stesso anno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite promulgò la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, un documento di importanza fondamentale, ovvero la prima “costituente” dei bambini di tutto il mondo. Anche per questo motivo il Consiglio Regionale della Toscana, da sempre attenta al mondo dell’infanzia ha deciso di pubblicare questo libro.

A quanto ci risulta la Regione Toscana è l’unica regione in tutta Italia a decidere di voler rendere omaggio allo Zecchino d’Oro con questa iniziativa editoriale, e a ricordare tutti i bambini toscani che hanno contribuito al successo della manifestazione.

Il libro può essere richiesto chiamando l’Associazione Firenze Promuove, che ha curato il progetto editoriale, al 328/8785360 the inviando una email con i propri dati a firenzepromuove@firenzepromuove.it

Cecilia Latches
By the number 182 – Anno IV del 29/11/2017