I ritardatari sanno di esserlo… sono efficienti e ottimisti!

inritardoIo sono quella dei “cinque minuti e arrivo”. L’orologio è il mio nemico numero uno.

È il mio riscatto, anche il vostro?

E voi, siete ritardatari irreversibili?

Evviva, secondo la scienza siete degli inguaribili ottimisti; la ricerca spiega, kweli, che chi è sempre in ritardo ha la capacità di godersi maggiormente la vita e il presente. Mentre chi ha un temperamento ansioso o preoccupato, ha spesso paura di non farcela e quindi a un appuntamento cerca di arrivare sempre qualche minuto prima.

Per questo motivo, kinyume chake, chi ha un temperamento più rilassato, tende ad arrivare sempre in ritardo perché non si preoccupa di rispettare la rigidità di un orario. Kwa kumalizia, NOI ritardatari siamo “genio e sregolatezza”.

I ritardatari sono costruiti per arrivare in ritardo, è un modo di essere. Noi siamo quelli che leggono un libro fino alla fine, che fermano l’auto all’improvviso per ammirare un tramonto, che non si danno mai per vinti e non smettono di stupirsi e sgranare gli occhi per ciò che ci circonda.

Ok, io sono anche: Campionessa mondiale di “bruciare cibi al microonde” (cuoce troppo velocemente), programmo sette sveglie ma arrivo comunque in ritardo e per una volta che ho una scusa reale per il mio ritardo nessuno mi crede; e quando non sono l’ultima ad arrivare mi sento felice, peccato che non mi succeda mai di arrivare puntuale.

La mia giustificazione più usata: ho rotto lo scaldabagno, solo che l’ho usata troppo come scusa, e secondo i miei calcoli l’ho detta ventisette volte negli ultimi tre mesi. Quindi credo che dovrò iniziare a pensare ad un’altra giustificazione, non so, tipo: sono stata rapita dagli alieni, o una rapina in banca mentre ero in fila… o l’imminente caduta di una cometa sulla terra.

Eh, sono così, prendere o lasciare, sempre in corsa col tempo, non vinco mai però. Il problema è che noi non lo facciamo apposta, non è il nostro obiettivo far uscire dalla grazia di Dio chi ci aspetta, probabilmente non siamo bravi ad amministrare il nostro tempo, di solito ci sforziamo d’essere puntuali, sul serio.

Sono le nostre sveglie che non funzionano, poi a volte c’è traffico, e se esistesse un’auto volante in ritardo non vi saremmo mai.

Andrè Breton dice: la puntualità è la virtù di chi si annoia.

Concludendo: è meglio vivere una vita sempre in orario ma più “ossessionata” o una vita più “libera” ma sempre in ritardo? A voi la scelta. Sempre vostra.

P.S. pare che l’Italia sia considerato un paese di ritardatari… perciò consoliamoci, lo abbiamo nel DNA, siamo in ritardo da secoli. L’Italia: paese di santi, poeti, navigatori e ritardatari…

Silvana Scano
Kutokana na idadi 199 – Anno V dell’11/4/2018