I’Biancone oscurato da un obbrobrio senza senso
I 1559 venne portata a termine la statua di Nettuno a Firenze, vicino a dove fu impiccato il Savonarola, i 1428.
Conosciuta come I’ Biancone, la statua fu commissionata a varie persone, ma vuoi a causa della morte di Baccio Bandinelli, protetto della Duchessa Eleonora di Toledo, o vuoi per una malattia del Cellini, protetto di Cosimo 1 de’ Medici, ci fu pure un concorso al quale parteciparono anche il Giambologna e Vincenzo Danti.
Alla fine però, fu la Duchessa Eleonora di Toledo a commissionare il lavoro a un altro dei sui protetti: Ammannati.
E nasce proprio dalla critica del Cellini, per niente soddisfatto della scelta della duchessa, il detto “Ammannato, Ammannato! Quanto bel marmo t’hai sciupato”.
Il soggetto di Nettuno voleva mostrare a tutti la supremazia che il Granducato di Toscana aveva raggiunto, utilizzando come materiale il pregiatissimo marmo bianco di Carrara; l’opera che scaturì da quel marmo bianchissimo venne appunto ribattezzato dai fiorentini come I’Biancone.
Ma la domanda odierna sorge spontanea: che cos’è quella “cosa” orribile, secondo i moltissimi giudizi espressi anche sui social da cittadini e turisti simile a un enorme escremento, messa lì in piazza Signoria davanti a I’Biancone?
Visto che già aveva criticato il povero Ammannati, chissà che ne penserebbe adesso il Cellini se vedesse quell’obbrobrio…
Simona Michelotti
Av nummer 186 – Anno V del 10/1/2018
Följ oss!