Il Carcere: prima, dentro e dopo secondo Casa Caciolle
L’Opera Madonnina del Grappa ha ospitato ed organizzato, assieme all’Associazione Casa Caciolle, il seminario “il Carcere: prima, dentro e dopo”, con il fine di porre l’attenzione sui meccanismi che conducono al reato e alla detenzione, oltre che sulla qualità e le condizioni di vita che ancora caratterizzano le persone detenute, e sulle prospettive che possono essere offerte ai detenuti per una reintegrazione sociale ed il recupero nella società.
Hanno partecipato all’incontro il Senatore Luigi Manconi, Presidente della Commissione per i Diritti umani, e il Magistrato Libero Mancuso, titolare nel passato di tante inchieste che hanno caratterizzato la vita politica italiana e la lotta al terrorismo.
Il Senatore Manconi e il Magistrato Mancuso hanno evidenziato come nelle rispettive esperienze bisogna sempre guardare l’uomo che è dietro al reato ed interrogarsi sulle opportunità che la società gli ha offerto e sulla sua concreta pericolosità.
Manconi ha riferito come non più del 7/8% delle persone attualmente in carcere sono realmente pericolosi, mentre la stragrande maggioranza fa parte della categoria di soggetti tossicodipendenti, spesso da più sostanze e fattori, e di stranieri che non hanno possibilità esterne e spesso continuano ad essere incarcerati per reato di clandestinità.
Tutta popolazione detenuta che però potrebbe fruire tranquillamente di misure alternative, nella prospettiva di integrarsi senza commettere nuovi reati.
E’ emersa comunque la realtà della difficoltà di reperire soluzioni di inserimento al lavoro poiché il settore privato non manifesta interesse attivo, né convenienza, ed il settore pubblico soffre della drastica riduzione degli interventi di welfare, determinati anche dalla crisi economica.
Ma la Società si occupa del carcere e dei carcerati solo a fronte di episodi drammatici, come ad esempio suicidi ed evasioni, o in occasione delle ripetute denunce che l’Unione Europea indirizza allo Stato Italiano per le pessime condizioni di vita che i detenuti devono soffrire a causa del sovraffollamento delle celle, della scarsa igiene, della difficoltà nel ricevere le cure, della mancanza di mobilità e delle poche ore d’aria
Un intervento di una persona ha sottolineato come ad un incontro pubblico sul tema carcere, dove erano stati invitati tutti i circa 300 Sindaci toscani, se ne sono stati presenti meno di 10, meno degli stessi Comuni dove sono situati gli Istituti Penitenziari della Regione.
Due soci di Casa Caciolle hanno descritto ai circa 100 intervenuti le loro esperienze carcerarie e i bisogni che ancora manifestano per mantenere un regime di libertà e di reale integrazione.
È stato inoltre toccato il problema dell’ergastolo, pena “infinita” che attualmente è scontata da 1.500 persone e che in alcuni casi finisce solo con la morte in carcere della persona, che rappresenta una vera e propria contraddizione perché di fronte ad una pena infinita non si può parlare di rieducazione e di recupero.
L’associazione fiorentina Casa Caciolle si pone come interlocutore per dare fiato, gambe e cuore alle esigenze delle persone detenute per il recupero dei loro diritti.
Mattia Lattanzi
Dal numero 26 – Anno I del 09/07/2014
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