Il Cardinale Betori ha benedetto la casa di accoglienza Regina della Pace
Ḕ stato un lunedì di festa quello di questa settimana alla Parrocchia Sacro al Romito a Firenze, onde, dopo alcuni mesi di lavori di ristrutturazione è stata presentata alle autorità ecclesiastiche e comunali e alla comunità parrocchiale la casa di accoglienza Regina della Pace che ospiterà le famiglie di bambini lungo degenti presso l’ospedale pediatrico Meyer.
Alla presentazione hanno partecipato insieme al parroco don Paolo, S.E. Cardeal Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e il Direttore Generale dell’ospedale Meyer Alberto Zanobini.
Le autorità ecclesiastiche e amministrative, insieme alle parrocchiane Paola Taddei Cavini Benedetti e Giovanna Bargellini sono intervenute al Teatro del Romito in una breve presentazione moderata dal presentatore Stefano Baragli.
La casa di accoglienza Regina della Pace è stata creata nel 2001 grazie alla famiglia Cavini Benedetti che ha voluto realizzare questa struttura in memoria della loro bambina prematuramente scomparsa.
Irene era nata con una malformazione cardiaca e aveva passato gran parte della sua vita presso l’ospedale Meyer ma soprattutto presso l’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Un angelo che è volato via il 24 agosto del 2000 all’ospedale Bambin Gesù di Roma mentre era in attesa di fare un trapianto di cuore.
Proprio perché la famiglia conosceva i disagi della vita lontana da casa per seguire la propria figlia nelle lunghe degenze presso le varie strutture sanitarie, hanno voluto creare una casa di accoglienza che aiutasse altre famiglie con le stesse difficoltà.
“Per la sua malformazione cardiaca Irene è stata curata all’Ospedale Gaslini di Genova, dove è nata, quindi al Meyer fino al Bambin Gesù di Roma dove è morta prima di poter effettuare il trapianto di cuore – ha raccontato Paola Cavini Benedetti mamma di Irene – So cosa vuol dire affrontare le lunghe trasferte per stare vicino a mia figlia in ospedale lontano da casa. Ma mi ha aiutato a cambiare il modo di affrontare la vita. Essere stata la mamma di Irene per dieci anni è stato un dono che mi ha reso una persona migliore. Ḕ stato naturale per me e per la mia famiglia pensare di fare qualcosa per gli altri. Così è nata l’idea di una casa di accoglienza per le famiglie dei bambini lungo degenti”.
Il luogo fu trovato nell’edificio adiacente alla Parrocchia Sacro Cuore al Romito dove si svolgono tutte le attività parrocchiali.
La stanza, che una volta era utilizzato dai frati per preparare le salme e che era inutilizzata da tempo, è stata ristrutturata grazie alla partecipazione gratuita di alcuni parrocchiani e amici realizzando così nel settembre del 2001 la casa di accoglienza Regina della Pace dedicata a Irene che in greco significa appunto “pace”.
“Per molti anni la struttura, un monolocale con bagno, è stata utilizzata in accordo con la Caritas Diocesana per ospitare, secondo gli accordi di cooperazione internazionale, famiglie che provenivano da luoghi disastrati del mondo, come ad esempio il Kosovo, con bambini che necessitavano di lunghi periodi di cure di presso l’ospedale pediatrico Meyer – ha spiegato Giovanna Bargellini, parrocchiana che si occupa della gestione della casa di accoglienza – Da circa otto anni è stata stipulata una convenzione per le stesse finalità direttamente con l’eccellenza pediatrica fiorentina”.
“L’Ospedale Meyer non è un’isola ma un opera che si evolve insieme alla comunità cittadina – ha evidenziato il Cardinale Arcivescovo Betori – Ecco quindi l’importanza delle associazioni, delle parrocchie o dei singoli che collaborino con la struttura pediatrica per arrivare a quegli obbiettivi che altrimenti non sarebbero raggiunti. In una società individualista come quella di oggi – ha concluso il Cardinale – abbiamo bisogno di stimoli per vivere insieme e per combattere la cultura dell’autosufficienza e dell’autonomia”.
“Compiere la benedizione della casa di accoglienza oggi è un bellissimo gesto – ha ricordato Alberto Zanobini – perché oggi è la giornata universale dei diritti dei bambini come stabilito dalla convenzione dell’ONU firmata in questo giorno nel 1989. I bambini malati sono l’elemento fragile della nostra società ed è bello vedere come il dolore possa essere trasformato in solidarietà. La vicinanza di coloro che ci aiutano è importante per guidare un ospedale con 1.300 persone che ci lavorano e che cura tantissimi bambini di cui 1 súa 4 non è toscano – ha concluso – L’accoglienza per le famiglie, logo, è un momento importante del processo di cura del bambino”.
La scorsa estate la casa di accoglienza è stata ristrutturata nuovamente per renderla più confortevole (oltre che a norma) grazie alle offerte della comunità parrocchiale ma anche dei tanti amici della parrocchia come, ad esempio l’associazione sportiva Ornello Team Bike di Asola di Mantova che ha organizzato una raccolta fondi per questo scopo.
I lavori di sono stati progettati e organizzati dal geometra Duccio Fortini. Persone che sono state ringraziate dal parroco Don Paolo per la loro disponibilità, amicizia e solidarietà.
Alla benedizione hanno assistito anche Alessandro Martini, direttore della Caritas Diocesana, e Paolo Bacciotti della Fondazione Bacciotti Onlus che ha raccontato il percorso fatto dal 2000 ad oggi per aiutare l’Ospedale Meyer. "A partir da 2010 abbiamo cominciato a costruire delle case di accoglienza per le famiglie con bambini lungo degenti – ha spiegato – perché per i bambini malati di tumore è importante avere accanto a loro i propri cari. Anzi, vi invito il 16 dicembre all’inaugurazione dell’ultimo appartamento. Una data importante per noi perché quel giorno Tommasino avrebbe compiuto 20 anos ".
Un vídeo de Franco Mariani
Foto di Franco Mariani e Elisabetta Failla
Franco Mariani
Desde o número 181 – Anno IV del 22/11/2017
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