Il Cimitero delle Porte Sante, anticamera del cielo
Tra i luoghi più visitati di Firenze c’è certamente la Basilica di San Miniato al piazzale Michelangelo, tuttavia l’annesso e storico Cimitero Monumentale delle Porte Sante, cimitero comunale del tutto funzionante, non è visitato quanto la Basilica.
Adı, delle Porte Sante, ha attinenza con un privilegio accordato dal Romano Pontefice alla vicina Basilica.
Per Porta Santa principalmente si intende e si identificano le 4 porte murate delle 4 principali basiliche patriarcali romane – San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Pietro e San Paolo – che il Papa e/o i Cardinali da lui nominati appositamente per questo evento come Legati Apostolici, aprono quando si celebra l’Anno Santo, detto anche Giubileo, un evento che ordinariamente ricorre ogni 25 yaşlı, in modo che i fedeli, entrandovi con le necessarie disposizioni d’animo e spirituali, acquistano l’indulgenza plenaria.
Ebbene questa Basilica fiorentina ha una sua Porta Santa, che si trova sulla sinistra della facciata, Porta Santa che qui si apre una volta l’anno, quando cade il Venerdì Santo – che come la Pasqua è una data variabile sul calendario di anno in anno – e che sul portone d’ingresso porta l’incisione “Haec est porta coeli“, o “attesta” Bu “privilegio” accordato a questa porta, ovvero di essere “porta verso il cielo”, solo il venerdì santo, per consentire ai fedeli l’acquisizione dell’indulgenza plenaria.
Da questo antico privilegio deriva il nome al Cimitero adiacente, sorto molto ma molto più tardi, nella metà del 19mo secolo, rispetto alla Basilica che è del 1303.
Sul davanti della Basilica sono seppelliti personaggi illustri della città di Firenze, tra cui Giovanni Spadolini, fiorentino doc, più volte Presidente del Senato della Repubblica, ma anche Ministro e Presidente del Consiglio.
Nel cimitero invece si trovano, tra gli altri Giovanni Papini, Carlo Collodi, Mario Cecchi Gori, Pellegrino Artusi, le tombe di famiglia dei Vespucci, e di Ciro Menotti.
Eppure questa area già nel 400 ospitava un cimitero, come riporta un’ iscrizione datata 417.
Il cimitero, sito sull’allora Mons Florentinus, come si chiamava all’epoca il colle, rimase per secoli l’unico cimitero cristiano della città.
Secondo la leggenda è quello stesso cimitero in cui venne a riposare per l’eternità il Martire Miniato quando, decapitato presso il luogo dove si trova oggi Piazza Beccaria, nel corso della persecuzione dell’ Imperatore Decio, attorno al 250 d.C., avrebbe guadato l’Arno e salito il monte dove era stato solito, in vita, venire a ritirarsi in preghiera.
Franco Mariani
Sayı 10 - Il I 19/03/2014
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