Il Senato ha commemorato solennemente i Sindaci Bargellini, Bausi, Lagorio

“Grazie per aver portato oggi un bel pezzo di Firenze in Senato. Mi sono emozionata perché parlare qui in Senato della mia città, avere qui il gonfalone di Firenze, avere tante facce amiche, tante persone provenienti da Firenze, per ricordare tre grandi fiorentini è veramente un’emozione unica. Io credo che non sempre capiti di ricordare tre sindaci nella stessa manifestazione, tre sindaci accomunati da questo servizio meraviglioso che hanno dato alla città nel momento tragico dell’alluvione. La loro è una storia di vita che va tra Firenze e Roma, perché tutti e tre sono stati parlamentari, due anche al Governo. Hanno portato Firenze a Roma, valorizzando il contributo che loro, grandi fiorentini, hanno potuto dare allo Stato a nome della città”, così la Senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, Segretario del Senato, ha introdotto, con non poca commozione, la solenne commemorazione dei Senatori Piero Bargellini, Luciano Bausi e dell’On. Lelio Lagorio, a un mese dalla scomparsa che si è tenuta ieri pomeriggio in Senato nella Sala degli Atti Parlamentari, trasmessa in diretta sul sito web del Senato, sul canale satellitare, e su you tube.

Il Presidente del Senato Grasso, nell’accogliere a Palazzo Madama l’iniziativa, ha scritto esprimendo “il suo personale e istituzionale apprezzamento per questa importante iniziativa finalizzata ad onorare e a ricordare esponenti di spicco della dialettica parlamentare”, mettendo in risalto come “grazie al loro costante e proficuo impegno civile e politico e alla passione civica che li ha sempre accompagnati nell’affrontare i problemi pratici del nostro Paese e in particolare della loro amata città, Florence, hanno partecipato attivamente e con responsabilità alla realizzazione del bene della comunità”.

Kapin sa 50 Florence, giunti appositamente da Firenze, apan usab sa 20 persone provenienti da altre regioni, che si sono uniti al Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, alla Presidente della Corte d’Appello di Firenze, Margherita Cassano, alla Presidente del Consiglio Comunale, a l’ex Questore di Firenze e oggi Prefetto, Francesco Tagliente, e a numerosi senatori fiorentini, tra cui Maurizio Romani, Bencini Alessandra, oltre alla ex Ministra Sen. Stefania Giannini. Presenti anche i Gonfaloni di Regione Toscana e Comune di Firenze. Folta anche la rappresentanza militare, con tutti i Capi di Stato Maggiore di Difesa, Esercito, Aeronautica, Marina, i Comandanti Generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e l’Ordinariato Militare.

Un evento sotto il Patrocinio del Presidente del Senato, moderato dal giornalista Francesco Pini, di Lady Radio, e che è stato organizzato dalla Senatrice Di Giorgi assieme all’Associazione Firenze Promuove e a Giunti Editore in occasione della presentazione del libro “Firenze 1966-l’Alluvione. Risorgere dal Fango” dei giornalisti Franco Mariani e Mattia Lattanzi.

Mariani e Lattanzi, nei loro interventi hanno anche mostrato alcuni video d’epoca dei 3 parlamentari, mentre il Ministro Luca Lotti, autore della prefazione del libro, ha voluto ricordare come “Il tributo dedicato all’On. Lelio Lagorio, scomparso di recente, e ai Senatori Piero Bargellini e Luciano Bausi – che fecero risorgere Firenze dal mare di fango – tiene accesa la memoria. Il cinquantesimo anniversario si è appena chiuso e la riflessione di oggi s’inserisce nel quadro di un arricchimento storico-culturale della mia, della nostra regione, e ciò non potrà che giovare all’immagine della Toscana”.

“Oggi, più di allora – ha detto il Presidente Pier Ferdinando Casini – non si può che avere nostalgia di figure contraddistinte da così grande spessore umano, culturale ed etico come Bargellini, Luciano Bausi, Lelio Lagorio. Una di queste fu proprio quella di Piero Bargellini, la cui idea di bene comune – appresa nella lezione della dottrina cattolica – lo spinse a dedicarsi all’impegno pubblico guidato da solidi ideali. In una fase in cui i toni gridati e le dichiarazioni ad effetto continuano purtroppo a contrassegnare la vita politica del nostro Paese, l’occasione odierna ci dà la possibilità di riflettere su un modo diverso di intendere l’impegno nella politica e nelle istituzioni”.

“Prese tra le braccia la sua città ferita, deciso a condurla alla guarigione – ha ricordato commosso – uomo di fede e di cultura, cattolico impegnato in politica e poco disposto ai compromessi. Credeva fermamente nel primato della politica, ma non fu mai un politico di professione, rimanendo sempre restio alle passerelle e alle prime file. Ed è per questo che ci ha lasciato un esempio della capacità innovatrice che la politica può esprimere quando è guidata da valori, passione e senso di responsabilità. Al partito cui aveva deciso di aderire, la Democrazia cristiana, lo legava la condivisione sincera delle grandi ispirazioni ideali: il radicamento sul primato della persona umana; la cultura dello Stato, quale comunità sopraordinata di servizio e di partecipazione democratica, l’attenzione per la ricchezza del mondo delle autonomie locali. Una personalità rigorosa, la sua, forte di un’autorevolezza costruita sullo studio, sulla riflessione e sulla capacità di stare dentro alle questioni con competenza e concretezza. E’ questo uno dei grandi meriti che dobbiamo riconoscere a Bargellini, quello di aver sempre mirato ad allargare gli orizzonti culturali di un pubblico vasto, attraverso la sua importante opera di divulgazione in modo da – sono parole sue – “invitare un gran numero di gente a godere del panorama della bellezza”.

“Nella nostra memoria – ha concluso Casini – rimane dunque vivo e attuale il ricordo di questo grande amministratore che, con semplicità e fierezza ha saputo essere protagonista della voglia di riscatto della sua Firenze, tracciando un solco profondo nelle vite di tanti suoi concittadini; di questo democratico cristiano di grande rigore morale e profonda onestà intellettuale; di questo rappresentante delle istituzioni la cui parabola politica ed esistenziale dovrebbe essere di esempio per chiunque voglia avvicinarsi alla responsabilità dell’impegno pubblico nella difficile ricerca del bene comune”.

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, rappresentato dal Sottosegretario Cosimo Maria Ferri, ricordando il Sottosegretario alla Giustizia Luciano Bausi ha ricordato come “Bausi dimostrò un grande interesse per lo stato delle carceri, per l’umanità che vive e soffre in condizioni di detenzione, a cui egli sempre ritenne che lo Stato dovesse offrire una possibilità vera di riscatto sociale. Mi preme ricordare l’esperienza di Luciano Bausi al Ministero perché ha vissuto dentro questa cultura del popolarismo cristiano che non è stata soltanto un architrave della Repubblica italiana, ma anche fornito un ricchissimo giacimento di sensibilità, di esperienza e di umanità al quale ancora possibile ricorrere, quando si tratta di ridisegnare i percorsi di reinserimento, di risocializzazione, di composizioni in riparazione delle fratture e delle ferite che sono dentro le storie del carcere. Tutti ricordano la visita straordinaria di Madre Teresa di Calcutta a Pianosa che fu letteralmente un’invenzione di Bausi e della sua fertile capacità di immaginazione. Bausi aveva lo spessore culturale e politico, oltre che l’esperienza e la capacità professionale per comprendere tutto ciò con grande anticipo sui tempi. Per questo per la coerenza e la linearità di un impegno di cui la politica italiana, non solo Firenze, ha potuto giovarsi, sono davvero lieto di aver portato il mio saluto”.

Il Ministro Orlando, parlando dell’onorevole Lelio Lagorio, ha invece ricordato “l’impegno riformatore, che si tradusse, Primo Ministro socialista al Dicastero della Difesa, nella profonda riforma della magistratura militare”.

“Tutti – ha tenuto a sottolineare Orlando – hanno legato il loro nome a Firenze, e all’Italia. Tutti sono stati legati da un legame profondo con la città, con la sua anima popolare, con la sua cultura, con la sua umanità, con i fatti minuti della vita cittadina, ma anche con il corso lungo della sua storia e l’ampia raggiera delle sue istituzioni. Tutti vissero con grande passione e forti idealità la loro dedizione al servizio del paese. Tutti diedero esempio di una politica solida, fattiva, radicata nelle tradizioni e nei costumi del Paese, percorsa anche da contrasti aspri, ma sempre intrise contenuta da un profondo senso civico”.

Il Ministro dell’Ambiente Luca Galletti nel suo intervento ha voluto sottolineare come “lo straordinario volume dei giornalisti Franco Mariani e Mattia alle Lattanzi, ripercorre con le immagini e le testimonianze l’orgoglio e la capacità di rialzarsi dei fiorentini. Tanto è stato fatto, molto è ancora da fare, nella consapevolezza che il nostro obbligo morale e mettere in atto tutte le azioni possibili per prevenire nuovi tragedie. È questo il solo modo che abbiamo per onorare la passione politica di Bargellini, Bausi, Lagorio, l’impegno dei cittadini, la memoria di quelle vittime”.

La Presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti si è detta “onorata di poter rappresentare Firenze in un’occasione così importante. La memoria dei fatti seguiti all’alluvione del 1966 e il grande impegno profuso da Bargellini e Bausi, insieme alla lunga e prestigiosa carriera politica di Lagorio, ci restituiscono l’immagine di una città, la nostra, che ha saputo risollevarsi da una grande tragedia catalizzando la solidarietà di tutto il mondo. L’eredità umana e politica di questi tre grandi fiorentini deve essere raccolta e valorizzata ogni giorno da chi oggi ha l’onore e l’onere di governare Firenze e l’Italia”.

La solenne seduta si è conclusa con un breve ricordo della figlia Antonina, per Bargellini, della figlia Ada, per Bausi, di Tommaso Trogu, nipote di Lagorio.

L’evento in Senato ha chiuso le manifestazioni ufficiali per il 50° anniversario dell’Alluvione di Firenze, promosse dall’Associazione Firenze Promuove, che da 20 anni organizza tali cerimonie.

Recoveries Mauro Pocci, foto di Roberta Costanzo © Firenze Promuove.

Ang Editor
Gikan sa gidaghanon 148 – Anno IV del 22/2/2017

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