Intervista al Presidente del Parlamento Europeo Tajani in visita a Firenze
Si sono riuniti ieri a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio i parlamentari europei e quelli latinoamericani per discutere delle relazioni bilaterali tra l’Unione Europea e l’America Latina, in preparazione del prossimo vertice Ue-Celac, la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici. che si svolgerà a El Salvador a ottobre e i negoziati in corso tra Ue, Mercosur, Messico e Cile.
Sul tavolo anche la messa in atto degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, la sicurezza, la cooperazione contro la lotta all’evasione e la trasparenza fiscale.
All’incontro ha partecipato il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, i due co-presidenti dell’assemblea Euro-Latinoamericana EuroLat, lo spagnolo Ramón Jáuregui e il brasiliano Roberto Requiao e i presidenti del Parlatino, il Parlamento Latinoamericano, del Parlandino, il Parlamento Andino, del Parlacen, il Parlamento Centroamericano e del Parlasur, il Parlamento del Mercosur.
“Per noi la lotta al terrorismo è una delle tre grandi priorità insieme alla soluzione del problema dell’immigrazione clandestina e alla sconfitta della disoccupazione giovanile – ha detto Tajani – quindi per l’Unione europea sconfiggere Daesh, sconfiggere i suoi alleati culturali ed operativi è la priorità numero uno”. Quindi il riferimento al recente viaggio in Arabia Saudita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che tra l’altro proprio oggi arriverà a Roma. ”Io mi auguro che l’Arabia Saudita – ha detto Tajani - possa diventare sempre di più un paese impegnato nella lotta contro il terrorismo e per la stabilità di un’area dove mi auguro anche si possa raggiungere un accordo fra Israele e palestinesi per dare vita a due Stati reciprocamente sicuri e reciprocamente riconosciuti perché poi tutto parte da lì”.
Riguardo al tema dell’incontro fiorentino Tajani ha detto: ”Siamo impegnati in prima linea per difendere la democrazia, la libertà in America Latina. Continuo a lanciare appelli perché si rispetti la democrazia, perché l’opposizione non finisca sempre in carcere, perché non si può fare in un Paese democratico l’opposizione dalla prigione. Ne ho parlato anche coi familiari dei leader detenuti, per capire anche che fine abbiano fatto. Purtroppo – ha aggiunto Tajani – le violenze della polizia continuano a provocare morti, ma la soluzione non è negli scontri di piazza. Il Paese dovrebbe andare a elezioni, e decidere chi deve governare. Non si può continuare con manifestazioni e repressioni da parte della polizia. Mi pare – ha detto ancora Tajani – che la dittatura di Maduro stia perdendo consensi. I giovani sono in rivolta, gli studenti delle scuole e gli universitari sono in prima linea. Vuol dire che qualcosa sta cambiando in quel Paese, ma deve cambiare senza violenza. Per questo ci stiamo impegnando. Il Parlamento europeo si è espresso più volte, qualche settimana fa con dichiarazioni molto dure votate a stragrande maggioranza perché cessi la violenza, e si ripristini la democrazia e la libertà di espressione in questo Paese”.
In merito al prossimo G7 di Taormina ha detto: “Questa settimana incontreremo anche Trump a Bruxelles e credo che la collaborazione di tutti i paesi impegnati nella lotta contro l’Isis debba essere forte e determinata, senza però far cambiare il nostro modello di vita. Non la daremo vinta a questi vigliacchi – ha concluso Tajani – continueremo a vivere e girare, certamente controllando e garantendo la sicurezza dei nostri cittadini ma dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto. Non ci impediranno di vivere la nostra libertà, non ci impediranno di vivere da donne e da uomini liberi. Questa sarà la nostra reazione e insieme sconfiggeremo questa violenza”.
Da registrate che le affermazioni di Tajani sul Venezuela hanno provocato la reazione dei due rappresentanti del parlamento di Caracas che si sono allontanati dal salone dei Cinquecento. Gli altri parlamentari hanno applaudito l’intervento di Tajani gridando anche “assassini” all’indirizzo del governo di Maduro.
Le parole di Tajani sono state accolte con apprezzamento dagli altri parlamentari presenti che si sono alzati in piedi e hanno applaudito.
Vídeó lengd í fetum af Franco Mariani.
Franco Mariani
From the tala 160 – Anno IV del 24/5/2017
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