Ipazia, un’eroina di quindici secoli fa
“Se mi faccio comprare, non sono più libera e non potrò più studiare: è così che funziona una mente libera”.
C’era una volta una splendida metropoli fondata nel 331 A.C. da Alessandro Magno, famosa per il museo, uno straordinario luogo di cultura dedicato alle scienze e alle arti, l’enorme biblioteca, ricca di centinaia di migliaia di volumi e i grandi templi: Alessandria d’Egitto.
Nel marzo dell’anno 415, in piena Quaresima, un crimine scosse la città di Alessandria, una donna fu aggredita e assassinata per strada.
C’era una Donna (con la D maiuscola), quindici secoli fa, ad Alessandria d’Egitto, e il suo nome era Ipazia; ella fu matematica, astronomica, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica, maestra di pensiero e di comportamento, bellissima e amata dal popolo.
Una donna capace di aprire le menti e di non inchinarsi a nessun dogma.
Una donna che non girava col velo, una donna che non restava in casa in posizione di sottomissione all’uomo, una donna che ancora oggi viene ricordata come un simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza della donna.
Una donna che tramandava il suo sapere a quanti stavano attorno a lei, non riservava la conoscenza per sé e per pochi eletti, ma la spiegava pubblicamente a chiunque volesse ascoltarla; Ipazia era infatti il centro della cultura, occupava una prestigiosa cattedra di filosofia, in un’epoca in cui la donna non poteva accedere alla scuola, all’arte o alla scienza, e non poteva avere libertà di pensiero e di scelta.
Una donna sapiente e colta, vogliosa solo di conoscere il mondo e di divulgare questa conoscenza al prossimo, una donna capace di parlare in riunioni interamente dedicate agli uomini.
Ma una donna così era molto pericolosa…
Ipazia: una grande donna che ha pagato con la vita la sua sete di sapere.
Di lei si parla dall’antichità ad oggi; mai ha smesso di far parlare di sé, perché da sempre affascina chi, come lei, è alla ricerca della libertà e – soprattutto – vive e vuole continuare a vivere nella libertà.
P.S. Quanto sarebbe diverso il nostro mondo se non fossero stati messi a tacere tanti spiriti liberi come Ipazia?
Sempre vostra…
Silvana Scano
По номеру 222 – Anno V del 17/10/2018
 
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