La Cavalcata dei Re Magi per l’Epifania chiude le celebrazioni natalizie

Per celebrare il giorno dell’Epifania, si è svolta lunedì scorso a Firenze la XXIV edizione della Cavalcata dei Magi, antica rievocazione che si rifà a un’antica tradizione fiorentina del XV secolo, quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, di cui fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici, organizzava un fastoso corteo chiamato la “Festa de’ Magi”.

La prima notizia certa sulla Compagnia dei Santi Re Magi o della Stella risale al 1417 e riguarda un finanziamento ricevuto dalla Signoria, ma con ogni probabilità la sua fondazione è da ritenersi alla fine del Trecento. La compagnia dei Santi Re Magi, che divenne una delle più importanti della città grazie alla protezione dei Medici e al numero rilevante d’iscritti, fu soppressa nel 1494 dopo la cacciata dei Medici da Firenze.

La “Festa de’ Magi” veniva organizzata a Firenze ogni tre anni e dal 1447 ogni cinque. La sede della compagnia era presso il Convento di San Marco. La festa era organizzata in tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e poi in Piazza Signoria e da lì proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino. La festa era particolarmente sfarzosa. Ai cortei prendevano parte i membri della Compagnia – che erano centinaia – vestiti con abiti preziosi ed erano esibite le mercanzie più lussuose trasportare da una moltitudine di animali da soma anch’essi ricoperti di stoffe preziose.

Lunedì scorso ad assistere la manifestazione una grande folla disposta lungo il percorso da Piazza Pitti a Piazza del Duomo, transitando da Piazza della Signoria.

From 1997, in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni della fondazione della Cattedrale, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha voluto riprendere quest’antica tradizione organizzando, ĉiujare, un solenne corteo di figuranti con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell’affresco di Benozzo Gozzoli, che attraversa il centro di Firenze per arrivare in Piazza Duomo e offrire i doni al Bambino Gesù.

La manifestazione si svolge, sotto gli auspici dell’Arcidiocesi e del Capitolo del Duomo, con il patrocinio del Comune di Firenze e la partecipazione dei comuni della provincia.

Dopo la partenza da Piazza Pitti, ptm 14, il corteo si è snodato lungo le strade del centro fino ad arrivare in piazza Duomo alle ore 15.00, mentre il Coro delle Voci Bianche della Cappella della Cattedrale di Firenze, diretto dal Maestro Michele Manganelli, ha intrattenuto il pubblico con canti natalizi. Dopo l’arrivo di tutto il corteo in Piazza Duomo, il saluto dei figuranti e l’offerta dei doni dei Re Magi a Gesù Bambino nel Presepe vivente.

All’intervento del presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli, è seguito la lettura del Santo Vangelo e il saluto del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che nel suo discorso ha sottolineato l’importanza e il significato del presepe riprendendo le parole d Papa Francesco; presepe che da oltre 7 anni è al centro della città di Firenze, davanti alla Cattedrale, kie, kie, come tutti gli anni, è arrivata la Cavalcata dei Magi.

Citando le parole di Papa Francesco nella lettera Admirabile signum il Cardinale Betori ha detto che “I Magi insegnano che si può partire da molto lontano per raggiungere Cristo: sono uomini ricchi, stranieri sapienti, assetati di infinito, che partono per un lungo e pericoloso viaggio che li porta fino a Betlemme e davanti al Re Bambino li pervade una grande gioia. E poi quando saranno tornati nel loro Paese, avranno raccontato questo incontro con il Messia, inaugurando il viaggio del Vangelo tra i popoli… Cari fratelli e sorelle il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede”.

Hanno collaborato con l’Opera di Santa Maria del Fiore: Urbo de Florenco, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Holy Land srl – Eventi e Manifestazioni, Associazione Regionale Allevatori della Toscana, Gallerie degli Uffizi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Foto di Piero Barbieri.

Simona Michelotti
De la nombro 277 – Anno VII del 8/1/2020

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