La Cupola del Duomo e l’architettura internazionale

Corazzi mostra cupolaFino al 10 ottobre Firenze ospita l’evento “Dalle cupole nel mondo alla Cupola del Brunelleschi”, un’indagine sul simbolo fiorentino la cui realizzazione ha, ancora, degli aspetti molto misteriosi.

Curata da Roberto Corazzi, esperto in materia, con la collaborazione di Barbara Corazzi, a Palazzo Coppini la mostra permette un viaggio affascinante alla scoperta del funzionamento statico e sul metodo costruttivo, usato da Brunelleschi, per realizzare questo capolavoro che ha lasciato, nei secoli,  molte ipotesi sulla sua costruzione ma senza un dato definitivo e senza uno scritto da parte del genio fiorentino.

L’esposizione completa di plastici e riproduzioni in scala, permette di approfondire gli studi fatti nel corso degli anni, dai più antichi ai recenti, permettendo di accertare la composizione dei materiali, l’aspetto strutturale, materico e la geometria usata da Brunelleschi per realizzare la cupola.

Inoltre, attraverso foto, video e documenti, la cupola è confrontata con altre cupole fiorentine e con costruzioni simili antiche e moderne di tutto il mondo, dalla Basilica di Santa Sofia di Istanbul in Turchia a Gol Gumbaz in India, da Sant’Angese  a Roma, alla Moschea del Venerdì di Isfahan in Iran fino a San Pietro, a Roma.

 In modo particolare viene presentata la recente teoria elaborata Roberto Corazzi. Secondo lo studioso, la realizzazione della cupola è strettamente collegata a un’altra scoperta di Brunelleschi, ovvero quella della prospettiva.

In pratica, le stesse “tavolette” utilizzate da Brunelleschi per studiare proprio la prospettiva, sarebbero servite per verificare lo sviluppo della cupola e per controllarne distanze e proporzioni in fase di realizzazione.

Secondo il professore, Filippo Brunelleschi avrebbe riprodotto su una tavoletta, caratterizzata da un foro centrale, il progetto da lui elaborato per la Cupola. Quindi, esattamente come faceva per i suoi studi prospettici, avrebbe utilizzato una seconda tavoletta con superficie riflettente per “specchiare” il primo disegno, guardandolo attraverso il foro praticato nella prima tavoletta.

In questo modo, ponendosi davanti al Duomo in costruzione, e “regolando” le dimensioni del riflesso attraverso la maggior o minore distanza fra le due tavolette, sarebbe riuscito a verificare la rispondenza della Cupola in costruzione con il disegno stesso.

Sempre secondo il professor Corazzi, questa teoria potrebbe superare le ipotesi dell’utilizzo, da parte del Brunelleschi, di meccanismi ingombranti e difficili da manovrare per le verifiche sul corretto procedere dei lavori e, in particolare, sull’inclinazione della Cupola.

Roberto Corazzi, laureato in Architettura, già professore ordinario presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, è uno dei massimi studiosi di Brunelleschi e della Cupola di Santa Maria del Fiore. Autore di numerose pubblicazioni, ha partecipato a numerosi convegni internazionali organizzati dalle prestigiose istituzioni culturali nel mondo.

Palazzo Coppini voluto dalla Fondazione Romualdo Del Bianco e dal suo istituto Life Beyond Tourism che qui hanno sede è luogo di esposizione, in modo permanente di oggetti e testimonianze di ogni parte del mondo e punto di incontro tra culture.

Cecilia Chiavistelli

Dal numero 33 – Anno I del 1/10/2014

Orari: dal lunedì al venerdì
dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 17
Ingresso libero
Info: 055/21.60.66 – palazzocoppini.org