L’affresco di Porta alla Croce trova casa alla Biblioteca delle Oblate
L’affresco della lunetta di Porta alla Croce di piazza Beccaria, risalente al 16/o secolo e che rappresenta la Madonna col Bambino fra San Giovanni Battista e Sant’Ambrogio, attribuito a Michele Tosini detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, è stato restaurato e trasferito permanentemente nella sala conferenze della biblioteca delle Oblate.
Tutte le Porte storiche di Firenze contengono al loro interno affreschi, solitamente staccati e poi sistemati su pannelli lignei nel secolo scorso per meglio proteggerli dall’umidità.
Il servizio Belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio ha però valutato che anche con questo accorgimento la conservazione degli affreschi non è ottimale, e in accordo con la sovrintendenza ha quindi deciso, iniziando il recupero delle antiche Porte, di togliere gli affreschi dalla loro collocazione originaria e di sistemarli nella Biblioteca delle Oblate.
Il primo affresco già sistemato nella nuova “casa” è quello che raffigura una Madonna con Bambino e santi, attribuito a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, che si trovava nella Porta a Prato, collocato sopra al desk accoglienza, seguito ora da questo, sempre dello stesso autore.
“Questa nuova collocazione delle opere – ha spiegato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – è un modo per preservarle dai danni dell’inquinamento esterno e allo stesso tempo consente di valorizzare la sala conferenze, recentemente rinnovata, e gli altri spazi della biblioteca”.
L’affresco di Porta alla Croce era stato restaurato da Giuseppe Rosi tra il 1959 og 1960 per conto del Comitato per l’Estetica Cittadina, organismo costituito nell’agosto 1955 e presieduto di Piero Bargellini. In quell’occasione l’affresco fu staccato dalla superficie muraria, tagliato nella parte bassa e applicato su tre pannelli di masonite.
L’ultimo restauro si è concluso nel dicembre 2019, per un costo di 30mila euro. Il recupero conservativo dell’opera è stato coadiuvato dalle analisi chimiche dei materiali originali, dai rilievi, dalle osservazioni storiche, al fine di recuperare la pittura che era stata sottoposta al degrado a causa della lunga esposizione all’aperto in prossimità di una strada ad alta densità di traffico.
I lavori di recupero delle mura e delle porte cittadine hanno già visto il restauro di Porta al Prato, Porta San Frediano, Porta alla Croce, le torri della Serpe, San Niccolò, San Giorgio e della Zecca e dei bastioni del Forte. Seguirà a breve il restauro di Porta Romana.
Matt Lattanzi
From the tala 334 – Anno VIII del 24/3/2021
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