“Le Cronache di Ansorac – Genesi” di Marko D’Abbruzzi

Marko D'AbbruzziMarko D’Abbruzzi, giovane romano, esordisce nel mondo dell’editoria con un fantasy a dir poco geniale.

“Le Cronache di Ansorac – Genesi” è il primo capitolo di una saga fantasy ambientato nel multiforme mondo di Ansorac.

Tratta di un mondo governato dalle potenze della religione e dell’industria energetica; un mondo sulla via del declino, i cui popoli sono oppressi sia da una fede spietata sia dall’avida MiddleCorp, la società che gradualmente mira a prendere il controllo di ogni terra.

Questo grazie alle sfere di energia degli antichi Geodi, da cui il potere magico trae origine, ma che in mano agli esperti e agli uomini senza scrupoli può diventare un’arma potentissima.

La vicenda ruota intorno a vari personaggi, di razza e cultura diverse. Due giovani fratelli che lottano per costruirsi il futuro che hanno sempre sognato; un nobile barone che si batte per proteggere il suo piccolo dominio; un presidente mezzoleone esiliato, in cerca di giustizia; attraverso i loro occhi, e quelli di altri personaggi, il lettore assisterà a un susseguirsi di eventi che porteranno a grandi conseguenze sul mondo intero… una guerra di potere sulla quale si metteranno alla prova la forza di eroi e malvagi.

Lo stile è preciso e scorrevole, con grande cura nelle descrizioni di ambienti e fatti.

I personaggi sono ben caratterizzati e i dialoghi non sono mai pesanti. I viaggi, i duelli e la magia sono coinvolgenti. Gli appassionati del genere noteranno sicuramente, attraverso nomi quali Ifrit, Auron o Kimari, l’omaggio dell’autore alla saga di videogames Final Fantasy.

Non mancano comunque riferimenti alla cultura del nostro mondo, in particolare alla religione cristiana (qui trasposta genialmente in chiave fantasy ed elevata a ben più di un semplice credo) e ad alcuni problemi che affliggono sfortunatamente l’umanità.

Le crisi economiche ed energetiche, në të vërtetë, sono una triste realtà che arrivano a intaccare ormai anche i mondi di fantasia, forse allo scopo di farci aprire gli occhi e rivolgerli verso i problemi che possiamo affrontare.

Questo primo capitolo della saga trascinerà i lettori in un mondo crudele e affascinante, nel corso di un’epica avventura ricca di eventi e macchinazioni, dalla trama articolata, degna delle migliori saghe letterarie o videoludiche che ne hanno ispirato la realizzazione.

“La saga – racconta il giovane autore romano – nasce in primis come ambientazione per un gioco di ruolo che creai per i miei amici quasi dieci anni fa. La storia fu talmente avvincente e i personaggi ben sviluppati che, dopo l’uscita di ‘Cattivi Ragazzi’ (il mio secondo libro), mi misi al lavoro per rendere l’ambientazione un romanzo vero e proprio. Në radhë të dytë, dopo i vari studi e ricerche effettuati per la stesura, nasce come ‘sfogo’ verso certe problematiche assurde che la nostra società affronta da troppo tempo”.

“Nell’opera sono evidenti le citazioni alla saga videoludica di Final Fantasy, attraverso nomi, eventi e luoghi. La casa produttrice di Final Fantasy stava fallendo – spiega lo scrittore – e, per cercare di ritirarsi su, creò e lanciò sul mercato proprio il primo videogame della serie. Fu la loro fantasia finale a salvare la casa produttrice e a renderla un must fra tutti i giocatori. Quindi uso questa mia final fantasy per rendere la mia vita e il progetto I.D.E.A. una base su cui noi ragazzi (lo staff) possiamo ancora sperare in un futuro basato su ciò che amiamo. In secondo luogo Final Fantasy VII fu il primo gioco la cui storia mi appassionò al punto da impararmi l’inglese per poterla apprezzare meglio. Inoltre ha partorito il ‘cattivo’ per eccellenza; Sephirot!"

“La religione è un altro elemento fondamentale dell’opera. Diciamo che la presenza della religione nella mia vita – continua l’autore – è stata sempre una sorta di fantasma irrilevante. Sapevo ciò che tutti sanno, quello che comunemente viene insegnato a scuola o a catechismo ma oltre il saper comune mi era tutto oscuro e indifferente. Quando iniziai a scrivere il romanzo dovetti giocoforza approfondire l’argomento e iniziai sia la lettura della Bibbia che una ricerca su come fosse nato il concetto di religione e tutto ciò che ne consegue. Rispetto ogni credo e ogni forma di fede finché questa non tenta di impormi un pensiero o uno stile di vita. Giusto per puntualizzare, dato che l’ultimo volume della saga si intitola Amen, questa parola deriva dall’egizio Amon che significa nascosto, celato. Fu l’appellativo che diedero a Ra quando scomparve per un periodo dall’Egitto e divenne, në të vërtetë, Amon-Ra, ossia Ra il Nascosto”.

“Leggete il mio libro – conclude Marko – perché si lasciano da parte i canoni del fantasy per dare spazio a nuove possibilità, miscelando realtà e immaginario in un mondo che ho tentato di rendere il più vero possibile. Magia e tecnologia si fondono per ampliare e modificare il concetto standard di magia, il tutto arricchito da problematiche attuali e da un’unica verità: se solo volessimo, tutti i problemi del nostro mondo smetterebbero di essere tali. In futuro oltre ai volumi successivi di Le Cronache di Ansorac, già pronti per essere pubblicati, ho in fase di conclusione diversi romanzi, fantasy e non. Mi piacerebbe cimentarmi in un horror e in un post-apocalittico. Pian piano che il progetto I.D.E.A. si stabilizzerà rimetterò mano a vecchi scritti! Inoltre stiamo preparando un fumetto che farà da sponda a Genesi-Inferno&Paradiso e Apocalisse-Olocausto, il secondo volume della saga”.

Le Cronache di Ansorac,

Eleonora Marseille
Blog Eleonora Marsella

Nga numri 115 – Anno III del 8/6/2016