Le stranezze del duomo e di Palazzo Vecchio
I due simboli per eccellenza del potere fiorentino, quello spirituale, con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, e quello politico, con Palazzo Vecchio, presentano tutte e due delle stranezze poco conosciute.
Sulla fiancata sinistra di Santa Maria del Fiore, in cima a una colonna portante, è possibile notare la testa di un toro che sporge dal cornicione.
La fantasia popolare racconta che la testa sia stata posta in quella precisa posizione da un mastro carpentiere che lavorava alla costruzione del Duomo, in ricordo di un tradimento.
L’uomo era infatti l’amante della moglie di un fornaio, che aveva la propria bottega nelle vicinanze della cattedrale.
Accadde che il fornaio, una volta scoperto l’adulterio, andò a denunciare la moglie davanti al Tribunale Ecclesiastico e i due amanti furono costretti ad interrompere la loro relazione.
Il mastro carpentiere, al fine di vendicarsi, collocò la testa di un toro cornuto esattamente di fronte alla casa del fornaio, in modo che egli potesse sempre ricordarsi della sua condizione di uomo tradito.
Invece sulla destra dell’ingresso di Palazzo Vecchio, su una delle pietre che costituiscono il bugnato della facciata dell’edificio, è scolpito un interessantissimo volto d’uomo, attribuito niente di meno che a Michelangelo, di cui in questi giorni ricorre il 450 anniversario della morte.
Si racconta che l’artista lo abbia inciso addiritura di schiena alla parete durante l’esecuzione del Savonarola এবং, fatto ulteriormente stupefacente, sembra che non sia stato minimamente danneggiato neanche dalla terribile alluvione del 1966.
ফ্রাঙ্কো Mariani
Dal numero 5– Anno I del 12/02/2014
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