La Medaglia Beato Angelico 2019 all’attore Alessio Boni
Papa San Giovanni Paolo II durante la sua visita alla Basilica di San Marco a Firenze, visitando il Convento Vecchio, incontrò le Pitture del Beato Angelico, Pittore e Frate Domenicano del Rinascimento.
Questo incontro incantò il Papa che rimase affascinato da questi raffinati dipinti.
Giovanni Paolo II era abituato a vedere i migliori dipinto del Mondo, ma in questo pittore percepì un Mistero in queste Opere che gli fecero sentire suoni angelici, immagini d’alta specialità d’arte, sentì la poesia, l’architettura, il dramma della vita e la serena bellezza della Beatitudine dello Spirito.
Nei giorni successivi il Pontefice pensò che l’Angelico doveva passare ai posteri, non come uno fra i tanti Beati, ma un Beato Speciale, unico…così lo ha nominato Protettore di tute le Arti e di tutti gli Artisti poiché nella sua vita, anche se si era espresso come pittore, aveva in se racchiuse le armonie dei suoni, i ritmi della danza, le melodie del canto, le alte vette della poesia…
L’Associazione Beato Angelico per il Rinascimento ha quindi creato il prremio “Medaglia Beato Angelico” che viene assegnata ad artisti di tutto il mondo.
Questo riconoscimento viene conferito a quegli artisti che, consapevoli del fatto che l’Arte non dovrebbe esser fine a sé stessa o finalizzata unicamente all’accrescimento della propria fama o ricchezza personale, operano per diffondere nel mondo la luce della spiritualità attraverso i propri talenti.
Questa onorificenza, riconosciuta ai più illustri personaggi del vasto e poliedrico mondo dell’Arte, vuole essere il centro di unificazione di tutti gli artisti.
E’ un simbolo, questo del Beato Angelico e della “Medaglia Beato Angelico”, che raggiunge e tocca anche i non credenti, proprio perché universale.
Le 6 Octobre 2019 la Medaglia è stata conferita all’attore Alessio Boni, che ha illuminato l’atmosfera con il suo volto creato per l’interpretazione artistica; ha recitato poesie di Alda Merini.
La sua Voce suadentemente, graffiante ha sfiorato le orecchie dei presenti , facendoli entrare nelle atmosfere lievi e dolenti della grande poetessa Alda Merini.
Simona Michelotti
Dal numero 266– Anno VI del 9/10/2019
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