Omaggio della città di Firenze alla Madonna per la solennità dell’8 dicembre
Lo scorso 8 Dhjetor, Solennità dell’Immacolata Concezione, Lozhë del Bigallo, a Firenze, në Piazza del Duomo, Kardinali Giuseppe Betori, Kryepeshkopi i Firences, ha presieduto il tradizionale omaggio alla Madonna.
Precedentemente il Cardinale aveva inaugurato sul sagrato della cattedrale il presepe opera dello scultore Luigi Mariani, realizzato in cotto dell’Impruneta, e da lui donato all’Opera di Santa Maria del Fiore.
Questo il testo della preghiera scritta dal Cardinale Betori.
Mary, Madre di Dio e Madre nostra,
siamo ai tuoi piedi per rinnovare il gesto di devozione del popolo fiorentino verso di te. Ci affidiamo a te, Vergine Madre Immacolata, come sempre Firenze a te si è affidata nella sua storia.
A te chiediamo intercessione e dono di grazie, perché lo Spirito, che in te ha generato come uomo il Figlio stesso di Dio, venga in nostro soccorso e porti luce e forza per assumere orientamenti e decisioni che siano secondo il disegno di Dio, Creatore e Padre.
Ti preghiamo per la nostra città, perché riscopra una comprensione di sé che le permetta di convogliare le energie e l’impegno di tutti verso un disegno condiviso di convivenza serena e di crescita armonica. Siamo convinti che questo possa accadere attingendo nuovamente alle nostre radici, alle pagine della nostra storia per cui ancor oggi il nome di Firenze raccoglie ovunque ammirazione e stupore. Queste radici stanno nella prodigiosa confluenza che, nei nostri momenti migliori, si è creata tra la ricerca della bellezza, frutto della creazione artistica e dell’operosità artigiana, una cultura legata alla centralità dell’uomo e alla sua apertura a Dio, investigata nello studio dei saperi, un’industriosa attività economica, pronta a interpretare le condizioni dei tempi e i bisogni dei popoli, e infine l’attenzione verso i più deboli, per non dimenticare nessuno. Di questo confluire di solidarietà, progettualità economica e lavoro, cultura e arte abbiamo oggi bisogno, per non ridurci a vetrina turistica, a coltivazione di nostalgie del passato, a imprese con poco respiro, anche perché tarpate nelle loro potenzialità da infrastrutture non adeguate, a una solidarietà che non coglie i bisogni estremi dei poveri e dei popoli. Ritessere questa unità è il compito che ci attende e abbiamo bisogno di orizzonti ampi su cui misurarci, di partecipazione convergente di tutti, di una speranza viva di futuro, di una società ricca di relazioni tra persone, famiglie e gruppi sociali, in un’accoglienza che non pone barriere. Fa’ che nessuno manchi al proprio dovere verso il bene comune.
A te Maria chiediamo protezione e, come il dono della grazia divina ti preservò da ogni male fin dal tuo concepimento, la stessa grazia venga in nostro soccorso e allontani da noi e da questa città ogni male che ne possa mettere in pericolo l’indole e la vocazione storica di città dell’uomo, della bellezza, della creatività e della carità. Amen.
Pamjet e Franco Mariani.
Franco Mariani
Dal numero 230– Anno V del 12/12/2018
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