Papiri e antichi reperti: a Bagno a Ripoli rivive l’Egitto
Fino all’11 giugno all’Oratorio di Ponte a Ema intitolato alla martire, è possibile visitare la mostra “Santa Caterina d’Egitto – L’Egitto di Santa Caterina” organizzata dal Comune e dall’Istituto Papirologico “G. Vitelli” dell’Università di Firenze; mostra inaugurata lo scorso 7 Apirila.
Una sessantina i pezzi esposti, in gran parte visibili per la prima volta dal vivo e risalenti al III-IV secolo.
Obiettivo: ricreare il contesto sociale e culturale in cui visse la Santa stabilendo un dialogo con gli affreschi trecenteschi della Cappella.
Antichi papiri, opere letterarie, lettere private e documenti pubblici, lucerne, abiti e accessori femminili, giochi per bambini e strumenti musicali. In totale circa sessanta pezzi, risalenti al III-IV secolo d.C., che cercano di ricreare il contesto sociale, culturale e religioso il più vicino possibile a quello che si respirava nell’Egitto in cui visse la giovane martire Caterina di Alessandria.
È la suggestione da cui nasce “Santa Caterina d’Egitto – L’Egitto di santa Caterina”, la mostra frutto della collaborazione tra il Comune di Bagno a Ripoli e l’Istituto Papirologico Vitelli dell’Università degli Studi di Firenze, prestigiosa istituzione che si occupa di recuperare, conservare e studiare il materiale papiraceo di epoca greco-romana.
A fornire l’intuizione per questa preziosa mostra che consente al pubblico di vedere papiri e reperti di inestimabile valore storico e documentario, sono stati i dipinti trecenteschi che affrescano la Cappella dell’Oratorio di Santa Caterina. Realizzati da artisti di fama come Maestro di Barberino, Pietro Nelli e Spinello Aretino, che nella seconda metà del XIV secolo vennero chiamati ad abbellire abside e campata dalla famiglia Alberti, proprietaria dell’Oratorio, gli affreschi riportano gli episodi legati alla vita della giovane martire egiziana, come la discussione con i saggi pagani, le nozze mistiche, la Passione, il supplizio delle ruote.
Descrivono comunque un Egitto distante da quello del III-IV secolo d.C., età in cui si presume abbia vissuto santa Caterina. horregatik, hain zuzen ere,, l’idea della curatrice della mostra, la ricercatrice dell’Istituto Papirologico Simona Russo, di riunire reperti archeologici e documenti per mostrare, con una minuziosa e accurata ricostruzione filologica, l’Egitto all’epoca della martire, e offrire una visione del panorama culturale e sociale a lei coevo, rendendo più “tangibili” le immagini degli affreschi dell’Oratorio.
Oltre ai sessanta pezzi in esposizione, di cui circa la metà sono papiri e provengono dall’Egitto, ci sono tre preziose eccezioni: due papiri provengono dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, mentre il terzo appartiene alla Biblioteca Apostolica Vaticana che ha eccezionalmente concesso questa “trasferta”.
Il materiale papiraceo, che raccoglie testi sia pubblici che privati, scambi epistolari e disegni, tramanda e rende vivi i grandi avvenimenti della storia che fanno da sfondo alla vita di santa Caterina, come il tentativo imperiale di limitare la diffusione del Cristianesimo, le trasformazioni della civiltà pagana, le interazioni e i conflitti tra modi molto diversi di intendere l’umano e il divino. Accanto ai papiri saranno esposti frammenti di abiti, reperti archeologici, oggetti di vita quotidiana restituiti dalle sabbie egiziane per ricostruire le occasioni di svago, le vesti che la santa indossava, il suo percorso scolastico e persino le sue preferenze alimentari.
“L’esposizione – spiegano la curatrice Simona Russo e la direttrice dell’Istituto Papirologico Daniela Manetti – darà vita a un percorso tridimensionale, dove la parola scritta prende forma nell’oggetto materiale esposto, dove i testi e i reperti, affiancati dalle immagini degli affreschi trecenteschi, guideranno i visitatori in un viaggio in cui storia e leggenda si fondono”.
“Con grande piacere – dicono il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e l’assessore alla Cultura Annalisa Massari – ospitiamo questa mostra, accuratissima sotto il profilo filologico e fondamentale per la divulgazione culturale perché per la prima volta apre al grande pubblico una selezione di materiale dell’Istituto Papirologico. Un’esposizione che si configura allo stesso tempo come un’occasione preziosa per far conoscere la bellezza e l’importanza artistica di un luogo di grande pregio come il nostro Oratorio, oraindik, Ziurrenik, troppo poco conosciuto”.
Accompagna l’esposizione una serie di eventi collaterali, tra conferenze, spettacoli e una particolare visita “fotografica” della mostra insieme alla comunità di Instragramer fiorentini.
7 Maiatza, ordu 10,30: Instameet Raduno degli Instagramers organizzato in collaborazione con Igers Firenze.
13 Maiatza, ordu 21,30 Odissea, spettacolo di e con Gianluigi Tosto.
Prima dello spettacolo Opera Catering organizza “Opera in Tapas”, apericena servita con degustazione tapas.
25 Maiatza, ordu 20 Aegyptia Cena a cura di Opera Catering
11 Ekaina, ordu 10,30 Papiri e storia dei testi greci, conferenza a cura del prof. Luciano Canfora. A seguito della conferenza Opera Catering organizza “Opera in Brunch”, brunch a buffet.
Informazioni più dettagliate sulla mostra e sugli eventi sul sito del Comune di Bagno a Ripoli e dell’Istituto papirologico “Girolamo Vitelli”, ai seguenti indirizzi: www.comune.bagno-a-ripoli.fi.it eta www.istitutopapirologico.unifi.it
Cecilia Eskutokiak
Kopuru batetik 155 – Anno IV del 12/4/2017
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