Prosegue a inizio anno il recupero del mercato del lavoro regionale
Nel primo trimestre 2016 si prevede una variazione positiva dell’occupazione in Toscana: il “saldo occupazionale” atteso nella regione è infatti positivo per 3.660 vienība, sintesi di 14.180 lavoratori in ingresso e 11.140 in uscita.
Sembra pertanto destinato a proseguire il percorso di recupero che sta caratterizzando da alcuni mesi il mercato del lavoro regionale, dove nel corso del 2015 – sulla base degli ultimi dati resi disponibili da Istat (Septembris 2015) – si è registrato un incremento di 39mila occupati (+2,5%) su base annua.
Per il periodo gennaio-marzo 2016, oltre a un calo dei flussi in uscita (-12%), le imprese toscane prevedono soprattutto un forte incremento delle assunzioni: il 20% in più rispetto al primo trimestre del 2015, ben al di sopra del dato rilevato a livello nazionale (che si ferma al +8%). Tale incremento è trainato soprattutto dal crescente ricorso al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (+27%): significativo comunque anche l’aumento dei contratti a tempo determinato (+18%, inclusi i contratti stagionali), mentre sono in flessione i contratti di apprendistato (-6%).
“I segnali provenienti dal Sistema Informativo Excelsior – commenta Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana – spingono ad essere fiduciosi sulla tenuta di una ripresa che, per quanto ancora debole, sta comunque favorendo un recupero degli indicatori occupazionali, fortemente compromessi dai lunghi anni di crisi fin qui attraversati. Ciò che colpisce è soprattutto il forte balzo in avanti dei programmi di assunzione formulati dalle imprese toscane, ben superiore alla media nazionale, cui si associa una netta diminuzione degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni. Noslēgumā, anche in Toscana, come accade nel resto del Paese, è prevista una variazione positiva dell’occupazione tra gennaio e marzo 2016: se e come questa tendenza potrà proseguire anche per il resto dell’anno dipenderà dal grado di solidità della ripresa avviata e dalla misura in cui il Jobs Act sarà in grado di continuare a dispiegare i suoi effetti positivi sulle scelte compiute dalle imprese.”
Dei 14.180 lavoratori in ingresso, circa due terzi (9.780 unità fra stagionali e non stagionali) verranno assunti alle dirette dipendenze, mentre per il restante terzo (5.030 vienība) si prevede l’applicazione di contratti “atipici” (interinali, collaboratori con contratto a progetto, collaboratori a partita IVA, ecc.).
Scendendo nel dettaglio delle 9.780 assunzioni di dipendenti, si conferma una maggioranza di contratti a tempo determinato (60% no kopējā); si tratta della stessa quota del 2015, savukārt 2014 (65%) un 2013 (62%) l’incidenza era stata superiore. I contratti a tempo indeterminato sono invece circa il 30% no kopējā, pieaugums pret 28% del 1° trimestre 2015 ed al 22% di inizio 2014.
Il 73% delle assunzioni di dipendenti è destinato ai servizi (2 punti in più rispetto all’ultimo trimestre del 2015), occupato, jo īpaši, in attività turistiche e della ristorazione (1.920 assunzioni, il 20% del totale regionale), biznesā (1.810 assunzioni) e nei servizi alle persone (1.320 vienība). Nell’industria sono invece tre i settori che assorbono praticamente in pari misura i nuovi occupati: le costruzioni (720 assunzioni, pilnīga al 7% no kopējā), le industrie tessili e dell’abbigliamento (670 vienība) ed il comparto metalmeccanico-elettronico (650 vienība).
Nel primo trimestre 2016 la domanda per professioni di alto livello (professioni intellettuali, scientifiche, di elevata specializzazione, tecniche e profili dirigenziali) è pari in Toscana al 17% delle assunzioni totali: stesso risultato con cui si è chiuso il 2015 ma quattro punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale di inizio anno. E’ invece forte soprattutto la richiesta di figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (3.340 assunzioni, il 34% del totale regionale) e di operai specializzati e conduttori di impianti (2.520 vienība, per una quota del 26%). Più ridotta invece la domanda di professioni impiegatizie (1.200 vienība, il 12% no kopējā) e di professioni non qualificate (1.090 vienība, l’11%).
Nello specifico dei singoli profili di interesse, le imprese toscane cercano soprattutto cuochi, camerieri e professioni simili (1.440 vienība), commessi e personale qualificato nelle attività commerciali (1.270), operai metalmeccanici ed elettromeccanici (880), personale di segreteria e servizi generali (540), operai specializzati in impianti di tessile-abbigliamento (450) e nell’edilizia (420).
Le difficoltà di reperimento maggiori fra le professioni sopra citate si riscontrano soprattutto per gli operai specializzati (programmā 34% dei casi per le assunzioni nel tessile ed abbigliamento, programmā 45% dei casi per quelle dell’edilizia). Non si riscontrano invece particolari difficoltà per trovare commessi e personale qualificato nelle attività commerciali (solo nel 9% dei casi), valore inferiore di nove punti percentuali rispetto alla media regionale (18%).
Fra le figure high-skilled, sono invece ricercati soprattutto tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (360 vienība), ingegneri e specialisti in discipline scientifiche e della vita (360), specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari (340). Benché meno numerose, le assunzioni di professioni di alto livello si caratterizzano per una più elevata difficoltà di reperimento (programmā 29% dei casi), con punte per gli ingegneri e specialisti in discipline scientifiche e della vita (46%), per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (36%), per gli specialisti in scienze umane e sociali e in discipline artistiche (33%) e per gli specialisti e tecnici della sanità e dei servizi sociali (32%).
Nei primi tre mesi del 2016 la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesterà al 30% no kopējā (poco meno di 3mila unità), 2 punti in meno rispetto all’ultimo trimestre del 2015 ed in linea con i valori di inizio 2015 ed inizio 2014. Considerando però anche le assunzioni per cui l’età non è ritenuta un requisito importante, e ripartendole proporzionalmente fra le due classi di età considerate (meno di 30 anni e più di 30 gadi), si stima che le opportunità per i giovani potranno raggiungere il 59% delle assunzioni totali (pret 65% del trimestre precedente).
Per quanto riguarda il genere, tenendo conto delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti ad esercitare la professione e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, si riducono nettamente nel trimestre in esame le “opportunità” per le donne, che risulteranno pari al 31% no kopējā (53% nell’ultimo trimestre del 2015, 46% un 50% rispettivamente nel primo trimestre del 2015 un 2014), per un potenziale di circa 3mila unità in ingresso nel trimestre.
Il saldo complessivo fra entrate e uscite programmate nel trimestre è positivo per 3.660 vienība: è pertanto destinato proseguire anche in questo inizio d’anno il recupero occupazionale registrato nel corso del 2015.
Oltre ad un calo dei flussi in uscita (-12%) le imprese toscane prevedono un forte incremento delle assunzioni (Es esmu 14.180 i lavoratori in ingresso): il 20% in più rispetto al primo trimestre del 2015 (ben al di sopra del dato nazionale), incremento trainato soprattutto dal crescente ricorso al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (+27%).
La quota delle opportunità lavorative riservate ai giovani si mantiene relativamente stabile (il 59% delle assunzioni complessivamente previste dalle imprese toscane, considerando pro-quota anche le assunzioni per cui l’età non è ritenuta un requisito importante), mentre si complica il quadro per le donne (la quota scende in questo caso al 31%).
In base al livello di istruzione, le maggiori possibilità occupazionali sono riservate ai possessori di un diploma di scuola media superiore (39% delle assunzioni programmate): quote inferiori interessano le persone con qualifica professionale o senza nessuna formazione specifica (25% in entrambi i casi) ed i laureati (11%). Le possibilità occupazionali riservate nel trimestre in esame ai livelli di istruzione più elevati -laureati e diplomati- sono in Toscana minori rispetto alla media nazionale (50% invece del 57%).
Mattia Lattanzi
Numurs 103 – Anno III del 9/3/2016
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