Restaurata la “spa” di Cosimo a Palazzo Vecchio
È stato restaurato il “Comodo di Cosimo” di Palazzo Vecchio, un ambiente che oggi potrebbe essere considerato l’equivalente di un bagno con sauna che si trova adiacente al Salone dei Duecento.
L’intervento, dal costo di 20 txhiab euro, è durato 5 mesi ed è stato sponsorizzato dall’azienda Geberit-Pozzi Ginori, accompagnata da Fondaco srl, società nel settore della consulenza e strategia nella comunicazione associata al recupero e al restauro di opere d’arte e dei beni culturali.
Il restauro è inserito nel programma FLIC “Florence I Care” con il quale il Comune di Firenze offre a coloro che vogliono diventare suoi partner l’opportunità di “prendersi cura” della città partecipando in prima persona al finanziamento di iniziative volte alla conservazione, al miglioramento ed alla valorizzazione del patrimonio artistico fiorentino.
I lavori di restauro, progettati e diretti a cura del Servizio Belle Arti del Comune di Firenze, sono stati realizzati dagli esperti restauratori della fiorentina Dini Restauri.
L’ambiente, situato vicino alla Sala dei Duecento sotto la scala piana che collegava il quartiere di Cosimo con quello della duchessa Eleonora, è stato interamente decorato da Marco da Faenza (artista vicino al Vasari) con grottesche e stucchi già utilizzati nelle altre sale e con scene prese dalla storia di Eros e Psiche di Apuleio, storie che gli studiosi vogliono far risalire al matrimonio di Francesco I de Medici, figlio di Cosimo, e Giovanna d’Austria avvenuto nel dicembre del 1565.
Il Comodo ha tutte le caratteristiche della stufa rinascimentale.
Le stufe o stanze-stufe erano ambienti di gran moda nel Rinascimento e ogni palazzo importante era dotato di questo ambiente, che oggi definiremmo un luogo legato al benessere privato con una vera e propria sauna dove oltre alla vasca da bagno fissa vi era un sistema idraulico in grado di scaldare l’acqua e creare vapore.
Un luogo solitamente defilato e ritirato dove con ogni probabilità i signori svolgevano anche le loro funzioni corporali attraverso le seggette portatili, spesso rivestite di panni nobili e decorate con grande eleganza (nell’inventario di Palazzo Vecchio del 1553 se ne contano diverse negli appartamenti ducali) e dove, grazie alla presenza di acqua, era più agile provvedere alle pulizie personali.
Il Comodo di Cosimo ha una grande vasca in pietra, probabilmente dotata di due bocche per l’acqua calda e fredda, e una nicchia di un elegante forma ovale con in basso un alloggiamento per una griglia, sulla quale forse si appoggiavano contenitori con essenze e un canale in pietra da dove arrivava, con ogni probabilità, l’aria scaldata in uno stanzino attiguo e con in alto una presa d’aria per lo sfiato.
“Un ambiente piccolo e finora poco visibile, ma che invece è ricco di storia e curiosità: è il Comodo di Cosimo, l’antico bagno che oggi chiameremmo sauna o spa, un luogo privato dotato di ogni comfort dell’epoca – afferma il sindaco Dario Nardella – grazie all’azienda Geberit-Pozzi Ginori e a Fondaco, che già in passato hanno sostenuto i restauri della Fontana dello Sprone e del busto di Cosimo II, ritroviamo quindi questo scrigno riportato all’originale bellezza, con l’auspicio che venga presto inserito nel percorso museale di Palazzo Vecchio insieme al Salone dei Duecento. Il progetto Flic è stato un grande successo: los ntawm 2011 abbiamo raccolto dai privati da investire nella conservazione, nel restauro e nella valorizzazione dei nostri beni culturali 10 tsheej lab ntawm cov euro, xa 5,2 milioni tramite Art Bonus”.
“È con particolare soddisfazione che abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto nella città di Firenze, capitale della cultura e desideriamo innanzitutto ringraziare il Comune di Firenze, la Soprintendenza e Fondaco stessa per averne reso possibile la sua realizzazione – sottolinea Giorgio Castiglioni, Direttore Generale Geberit Marketing e Distribuzione Un intervento nel salotto della città che ci inorgoglisce particolarmente – l’innovazione, la ricerca, la progettazione e il design, sono gli elementi che caratterizzano da sempre la nostra azienda ed abbiamo trovato perciò questo progetto, il primo di questo genere in cui si cimenta Geberit, attinente all’attività che svolgiamo ed in linea con la nostra storia ed i valori che esprimiamo. Un fil rouge che collega il presente con una fase storica, il Rinascimento, che ha segnato nell’arte e nell’architettura lo sviluppo dell’Italia tanto da diventarne riferimento per altri Paesi. Un luogo bellissimo, leggero e delicato (un bagno, un bagno/stufa, una sala per la cura del corpo e del benessere) impreziosito da dipinti di Marco da Faenza della scuola del Vasari che ne fanno una vera e propria opera d’arte”.
Beatrice Bausi
Los ntawm tus xov tooj 184 – Anno IV del 13/12/2017
Ua raws li peb!