VIDEO del Florence Ice Gala al Mandela Forum

Comincia a definirsi il cast di FLORENCE ICE GALA, il grande show in programma sabato 29 aprile al Mandela Forum che per la prima volta in assoluto porterà le star del pattinaggio artistico su ghiaccio a Firenze.

Si è scatenata un’autentica corsa al biglietto con tanti appassionati che affronteranno lunghe trasferte anche da fuori regione pur di non mancare all’appuntamento: i Campionati Mondiali 2017, che inizieranno tra pochi giorni a Helsinki, costituiranno una naturale vetrina televisiva per questa disciplina ed è facile ipotizzare che la prevendita possa avere un’ulteriore accelerazione considerando che Florence Ice Gala sarà l’unica occasione in Italia post rassegna iridata di ammirare dal vivo i campioni.

Tra gli artisti che si esibiranno a Firenze il pluri campione mondiale ed olimpico Evgeny Plushenko, lo “zardel ghiaccio autentica icona di questa disciplina, la campionessa olimpionica Adelina Sotnikova, la straordinaria coppia formata da Aljona Savchenko e Bruno Massot, i campioni mondiali di danza Anna Cappellini e Luca Lanotte, Valentina Marchei e Ondrej Hotarek, sesti classificati ai Campionati Europei nelle coppie, il campione italiano Ivan Righini, la vice campionessa italiana Roberta Rodeghiero, e giovani talenti come Daniel Grassl.

Come di consueto negli spettacoli del pattinaggio artistico al Mandela Forum saranno tante le sorprese e la più significativa sarà sicuramente la partecipazione di grandi campioni del pattinaggio artistico a rotelle come Silvia Nemesio, Marco Santucci, Pierluca Tocco, Danilo Decembrini, Monica Gimeno Coma, Daniel Arriola che si cimenteranno con un attrezzo diverso da quello consueto anche se il talento e le capacità espressive di questi protagonisti dell’altro evento del pattinaggio artistico (International Skate Awards) rimangono inalterate.

E’ in scaletta anche un numero collettivo con la partecipazione di oltre 100 giovani talenti provenienti dalle scuole di pattinaggio di tutta Italia: tra loro anche gli atleti delle due società toscane del pattinaggio artistico su ghiaccio, la GIGLIO BIANCO di Firenze e PATTINAGGIO ARTISTICO TOSCANA di Pistoia.

Lo show prevede momenti di coinvolgimento di altre discipline artistiche, musica dal vivo, giochi di luci spettacolari e proiezioni sul ghiaccio di animazioni realizzate con la tecnologia del video mapping in cui gli artisti sembrano giocare ed interagire con le immagini.

Ma oltre all’aspetto artistico che sicuramente è quello che determina il grande interesse del pubblico, testimoniato dai dati molto positivi della prevendita, vi sono questioni di natura tecnica legate all’allestimento della pista olimpionica al Mandela Forum sicuramente affascinanti.

La pista, di dimensioni 30 X 60 m, richiederà almeno 5 giorni di lavoro per l’allestimento completo. Il materiale necessario sarà trasportato in loco da 6 bilici.

Innanzi tutto sarà steso un tappeto isolante di spessore 5 cm, sopra il quale verranno montate 900 serpentine che raggiungeranno uno sviluppo lineare complessivo di circa 54 km. Una centrale termica composta da 2 gruppi refrigeranti, raffredderà una soluzione di glicole anticongelante ed acqua portandolo ad una temperatura di -10°. L’impianto pompa nel circuito chiuso delle serpentine circa 6.000 litri di glicole e ciò consente di mantenere il ghiaccio della pista ad una temperatura costante di -5°: il glicole, dopo aver raffreddato la superficie, torna alla centrale termica per essere trattato nuovamente e così via.

Tutto è gestito da un software molto sofisticato che rileva la temperatura di alcune sonde annegate nel ghiaccio e fa si che la pista risulti sempre perfettamente ghiacciata indipendentemente dalla temperatura esterna. Sono necessari tre giorni di “annaffiatura” incessante per raggiungere lo spessore ottimale del ghiaccio che sarà di 7 cm., ovverosia 126 metri cubi complessivi.

L’altro elemento fondamentale per una pista di pattinaggio è la levigatrice del ghiaccio, più comunemente denominata Rolba Zamboni dal nome dell’imprenditore italo americano che la inventò e brevettò alla fine degli anni ’40. Il lavoro che fino ad allora richiedeva l’impegno di una squadra di operai per più di un’ora, grazie a questa geniale intuizione da quel momento poté essere svolto tranquillamente da una sola persona in 10 minuti con risultati di gran lunga migliori.

La pratica del pattinaggio su ghiaccio comporta il deterioramento della superficie per i solchi che scavano le lame dei pattini, ecco quindi che ad intervalli che possono variare a seconda dell’utilizzo della pista, si rende necessario l’impiego della Rolba, una macchina molto complessa con una serie di “attrezzi” gestiti da un impianto idraulico. Nella parte posteriore del mezzo è allestito uno strumento chiamato “slitta” che quando la macchina comincia ad operare si appoggia sul ghiaccio e compie contemporaneamente le tre funzioni essenziali:
1 – una lama pesante e robusta, regolabile per inclinazione e lunga circa 2 m, incide ed asporta la superficie del ghiaccio deteriorata dai pattini (un paio di mm)
2 – sempre all’interno della slitta, posizionate dietro la lama, operano due coclee (grandi eliche) che ruotando in modo opposto convogliano la neve prodotta dalla lama verso il centro della slitta. Qui una terza coclea posizionata in perpendicolare spinge la neve all’interno del grande cassone che occupa tutta la parte anteriore del mezzo.
3 – un tubo forato rilascia sulla pista circa 400 litri di acqua in modo che si ripristini il livello del ghiaccio iniziale. L’acqua è calda perché ciò consente una migliore eliminazione di tutte le piccole imperfezioni residue del ghiaccio ed un più rapido asciugamento. L’intera superficie della pista, al termine del trattamento, risulta perfettamente liscia e levigata, senza solchi o avvallamenti.
Al termine del suo percorso sul ghiaccio la Rolba scarica all’esterno della pista la nevecontenuta nel cassone, sobre 3 metri cubi.

Questi i protagonisti della manifestazione:

Evgeny Plushenko
Nato nel 1982 in un piccolo villaggio della Siberia orientale, ha iniziato a pattinare all’età di quattro anni ma presto si è trasferito a San Pietroburgo per allenarsi con Alexei Mishin, uno dei migliori tecnici del mondo. Straordinario il suo palmares: 7 volte campione europeo, 3 volte campione mondiale, è l’unico atleta nella storia del pattinaggio ad aver vinto 4 medaglie olimpiche (referido 2 d’oro) in quattro diverse edizioni. Per il suo carisma straordinario è soprannominato lo “zar” del pattinaggio.

Aljona Savchenko & Bruno Massot
Aljona, nata a Kiev nel 1984, pattinatrice ucraina naturalizzata tedesca, dopo aver vinto 5 titoli mondiali con altri partner da qualche stagione pattina con l’atleta francese Bruno Massot, 28 anni di Caen.
Gareggiano per la nazionale tedesca ed insieme hanno vinto 2 medaglie d’argento ai Campionati Europei e un bronzo ai mondiali 2016. Nel loro straordinario repertorio tecnico un triplo lutz twist in cui Aljona viene lanciata dal partner a quasi 4 metri di altezza!

Adelina Sotnikova
Ha poco più di vent’anni ma può già vantare un palmares impressionante la moscovita Adelina Sotnikova che ha iniziato a pattinare e a vincere quando era ancora giovanissima.
In bacheca un titolo mondiale juniores, 2 argenti ai Campionati Europei e ovviamente la vittoria alle Olimpiadi di Sochi 2014, prima atleta del singolo femminile nella storia del pattinaggio artistico russo che pure è la scuola da sempre ai vertici internazionali.

Anna Cappellini & Luca Lanotte
Anna, 30 anni di Como, e Luca, 32 anni di Milano, pattinano insieme nella specialità della danza fin dalle categorie giovanili. La loro carriera è ricca di successi: 1 bronzo, 3 argenti e un oro ai Campionati Europei, un primo posto alle Universiadi e la grande vittoria ai Campionati Mondiali del 2014, uno dei pochissimi titoli iridati nella storia del pattinaggio artistico su ghiaccio italiano. Esprimono un pattinaggio di grande classe, dove la tecnica eccelsa viene esaltata dall’intensità interpretativa.

Ivan Righini
Ivan nasce a Mosca nel 1991, da madre italiana e padre russo. Até 2012 gareggia con ottimi risultati per la nazionale russa, poi in virtù della doppia nazionalità, decide di passare alla nazionale italiana.
Nel suo palmares tre titoli italiani, e un sesto posto ai Campionati Europei. Alla recenti Universiadi di Almaty in Kazakistan ha chiuso in quinta posizione.

Valentina Marchei & Ondrej Hotarek
Valentina, 31 anni di Milano, dopo una carriera ricca di soddisfazioni nell’individuale, ha iniziato a pattinare nella specialità della coppia con il partner Ondrej, atleta della Repubblica Ceca, medaglia di bronzo agli Europei 2013. In pochi anni di attività hanno raggiunto un livello tecnico ragguardevole, vincendo il titolo italiano e piazzandosi al quarto posto ai Campionati Europei 2015. Rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi invernali 2018.

Um vídeo de Franco Mariani

Michael Lattanzi
Pelo número 156 – Anno IV del 26/4/2017

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