Sacri splendori: le reliquie a Palazzo Pitti fino al 2 novembre

reliquieUltimi giorni per la mostra Sacri Splendori, aperta fino al 2 novembre al Museo degli Argenti di Firenze, nelle sale di rappresentanza di quelli che furono gli appartamenti estivi della Famiglia Medici.

La mostra è dedicata alla ricostruzione dei Tesori della Cappella delle Reliquie in Palazzo Pitti, ubicata al piano nobile della reggia medicea, che svolse, per oltre centotrenta anni, il ruolo di scrigno di una delle più vaste e ricche collezioni di reliquiari e oggetti devozionali d’Europa.

Questo patrimonio di oggetti, realizzati in argento, oro, pietre preziose, ebano, cristalli di rocca ed altri materiali di pregio, fu disperso ad iniziare dal 1785 e l’evento che ne segnò la disgregazione fu la volontà di acquisire i vasi in pietra dura appartenuti a Lorenzo il Magnifico richiesti alla Basilica di S. Lorenzo dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena per arricchire le collezioni della Regia Galleria degli Uffizi.

Suddetti vasi erano stati recuperati sul mercato antiquario da due Papi medicei, Leone X e Clemente VII; quest’ultimo li aveva fatti trasformare in reliquiari e poi donati nel 1532 alla Basilica fiorentina.

Pietro Leopoldo in cambio di questi esemplari donò alla chiesa di S. Lorenzo quasi cento dei reliquiari appartenenti al patrimonio della Cappella di Palazzo Pitti.

Successivamente il Granduca ordinò il completo riordino delle suppellettili rimaste nel palazzo che portò allo smantellamento della Cappella delle Reliquie: ventinove reliquiari furono collocati nella nuova Cappella Palatina, al piano terra del Palazzo, altri furono donati all’allora Arcivescovo di Firenze, Mons. Martini, che li distribuì alle Pievi e alle Chiese della diocesi.

In questa mostra, curata da Maria Sframeli e Riccardo Gennaioli, si è finalmente ricomposto e riunito per la prima volta questo importante tesoro sacro.

Sono esposte opere di oreficeria di grande interesse la cui provenienza medicea si era completamente dimenticata.

Rinvenute, grazie all’aiuto dell’Arcidiocesi fiorentina, in armadi di sagrestia di varie parrocchie del territorio e completamente restaurate per l’occasione.

L’esposizione si articola in quattro sezioni, ognuna delle quali dedicata ad un esponente di questo particolare ambito di collezionismo mediceo: Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I, l’Arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II de’ Medici e vera fondatrice della Cappella delle Reliquie, Vittoria Della Rovere, moglie di Ferdinando II, e suo figlio Cosimo III.

Quest’ultimo si dedicò all’incessante ricerca di reliquie, privilegiando quelle di personaggi che provenivano da regioni remote, come l’osso del femore di S. Casimiro, Patrono della Polonia e della Lituania per la quale diede al Vescovo di Vilnius, come segno di ringraziamento, un dente ed alcuni capelli di S. Maria Maddalena de’ Pazzi.

I reliquiari sono unici e spettacolari per la complessità del disegno, la preziosità dei materiali, oltre alla raffinatezza e all’abilità di realizzazione.

Sono opere di grandi artisti dell’oreficeria: Cosimo Merlini, del quale è esposta la Croce Reliquiario dal Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, Giovan Battista Foggini, architetto di corte e progettista di reliquiari di grande fasto, Massimiliano Soldani Bensi che realizzò l’originale reliquiario di S. Casimiro composto da un trionfo di gigli e nastri in argento, Simone Pignoni, Andrea Tarchini, Bilivert, e anche anonimi manifattori che nelle botteghe granducali seppero creare veri e propri capolavori, come la coppia di reliquiari a ostensorio in ebano e avorio caratterizzati da una raffinata bicromia.

Mattia Lattanzi

Dal numero 37 – Anno I del 29/10/2014