Se non è nella mia borsa non esiste…
La borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro, tra un libro che non vuole mai finire e altri trucchi per fermare il tempo, c’è la sua foto di un anno fa che ha messo via perché non si piaceva, ma a riguardarla adesso si accorge che era bella anche se non lo capiva.
La borsa di una donna… ci tuffi la mano e ci trovi di tutto: il sacro, il profano, il bello ed il brutto, il cellulare tra chiamate e risposte mai arrivate, la tua carta d’identità…
Segni particolari? Più sogni che… segni.
Quante volte mi è stato detto: “ma che cosa hai?” “La borsa di Mary Poppins?” Yup, perché nelle nostre borse c’è un piccolo mondo, un ufficio oggetti smarriti; è strano, ma lì dentro, στην πραγματικότητα, le cose spariscono come per magia.
La borsa deve riuscire a contenere il nostro universo, quello che ci serve, quello che potrebbe tornarci utile, quello che ci fa sentire sicure.
È l’accessorio più status symbol che ci sia, lo sanno bene i vari Gucci, Vuitton, Hermes… infatti non si sceglie mai a caso, perché è la nostra compagna di vita indispensabile; la riempiamo, la strapazziamo, l’abbracciamo come se fosse una parte del nostro corpo, perché la donna non indossa una borsa, indossa la sua vita.
La mia è il vaso di Pandora, tra ricette scadute e accendini rubati, chiavi che non so più cosa aprono e beauty e tutto quello che “non si sa mai” e “può sempre servire”.
Ognuna ha il suo stile di borsa e di vita, guardando dentro la prima si capiscono molte cose della seconda. E a volte sogniamo vita e borsa assai diverse da quelle che ci troviamo tra le mani.
Sempre vostra.
Silvana Scano
Από τον αριθμό 200 – Anno V del 18/4/2018
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