“Spirali di coscienza” di Antonio Mascolo
“Le persone non costituiscono mai una costante, ma tante realtà fluide e in continuo mutamento.” Con questa riflessione introduco il primo libro di Antonio Mascolo, che ci fa entrare in un intreccio di varie vicende. I protagonisti sono diversi ma legati tra loro attraverso il corso degli eventi, ognuno con i propri dolori e le sfide da affrontare.
Guglielmo, sopravvissuto a un incidente; Iacopo, l’uomo qualunque; Sofia, in perenne conflitto con la madre; Andrea, cupo e frustrato a causa dei suoi drammi personali; Giulia, giovane madre lasciata sola. Cinque storie, cinque spirali da cui tutti lottano per uscire. La tematica espressa dall’autore è proprio questa infatti: uscire dalla propria spirale, da lui intesa come uno scontro tra due forze opposte che danno vita a un vortice. Un caos che tormenta la vita di ognuno con piccoli e grandi problemi, da è possibile uscire solo con grande forza di volontà… la forza delle nostre scelte.
No final, ogni cosa si riduce a una scelta. Scegliere cosa fare della nostra vita è forse l’unica libertà che abbiamo. La scelta è inevitabile, per noi come per i protagonisti dell’opera, che alla fine, tra episodi reali e profonde introspezioni, si troveranno a compierla per uscire dalla spirale, indipendentemente dalle conseguenze.
Lo stile narrativo è sobrio e scorrevole, appesantito tuttavia da improvvise e lunghe introspezioni che rallentano l’azione di ogni evento. Non adatto a una lettura veloce, ma utile per tutti: i pensieri espressi dall’autore sono vari e profondi, basati su quelli di autori e filosofi del passato come Platone o Flaubert. Non tutti i lettori potranno trovarsi d’accordo ma, sicuramente, saranno stimolati a rifletterci sopra. Allo scopo di affrontare, magari, la propria spirale, e di uscirne vittoriosi.
“Spirali di coscienza nasce dalle difficoltà – spiega lo scrittore – volevo portare alla luce il flusso di pensieri che alle volte ci accompagna sotto la doccia o mentre guidiamo in autostrada quando cerchiamo di capire cos’è che ci imprigiona anche se non vediamo sbarre attorno. Quando mi sono chiesto come avrei potuto imparare a gestire i fili del testo lungo di un romanzo, ho iniziato a leggere ‘Guerra e pace’ prendendo appunti. Poi ho fatto la stessa cosa con ‘I Demoni’. Da quel momento, non solo leggere è diventato studiare le trame, i colpi di scena, la suspance, i cambi di ritmo, la progressione verso il finale, la costruzione dei personaggi, la descrizione degli ambienti e delle situazioni, ma al tempo stesso ho compreso la complementarità di questi due autori che per me sono come due grossi fari, che se stessero l’uno senza l’altro, qualcosa d’importante verrebbe a mancare a chi ama la letteratura. A tal proposito Stainer ha scritto: ‘se Tolstoy racconta l’uomo nel mondo, Dostoievskij racconta il mondo nell’uomo’”.
“Nel mio romanzo di autobiografico non c’è nulla – spiega Antonio – di personale ci sono le opinioni su tutta una serie di temi e grandi questioni esistenziali, affidate talvolta a uno, talvolta a un altro personaggio. Perché fondamentalmente credo sia questo il dovere di uno scrittore: quello di esprimere ciò che pensa e che sente rispetto all’esistenza, per suggerire nuovi piani di riflessione a chi legge, che ha il dovere di acquisirne. Flaubert diceva: ‘non bisogna leggere come fanno gli annoiati per far passare il tempo, ma per imparare a vivere’. Che poi ci sia chi scrive storie per intrattenere e chi le legge per intrattenersi, è solo perché la mediocrità finisce per alimentarsi soltanto di sé stessa”.
“Per il futuro – conclude Mascolo – se da un lato cerco ancora di capire cosa mi accade intorno nel promuovere ‘Spirali di coscienza’, tra fiere, entrevistas, concorsi, presentazioni nelle librerie, dall’altro sto lavorando a un nuovo romanzo che è già in fase di stesura avanzata. Il quale però, a differenza di ‘Spirali di coscienza’ che ha come centro di irradiazione il singolo individuo e la sua visione del mondo e della socialità raccontata attraverso diversi personaggi, si concentrerà su dei temi sociali specifici che non voglio anticipare”.
Eleonora Marseille
Blog Eleonora Marselha
Pelo número 121 – Anno III del 20/7/2016
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