“Sulla televisione. Scritti 1956-2015 di Umberto Eco” di Gianfranco Marrone
Il-Ħamis 9 maggio alle ore 18,30, si terrà presso l’Hotel Savoy la presentazione fiorentina del volume “Sulla televisione. Scritti 1956-2015 di Umberto Eco”, edito da La Nave di Teseo e curato dal semiologo e saggista Gianfranco Marrone.
L’evento è patrocinato dal Gruppo Toscano del SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
“Questo testo raccoglie per la prima volta tutti gli scritti che, nel corso della sua carriera intellettuale, Eco ha dedicato alla televisione – afferma Marrone – al suo linguaggio, alle forme di comunicazione che mette in gioco, alle tecnologie che le sostengono, all’immaginario che produce, ai suoi esiti culturali, estetici, etici, educativi e, hawn fuq, politici”.
Alla discussione sul volume prenderanno parte, insieme al curatore, Marco Luceri, critico cinematografico per il Corriere Fiorentino e Corriere della Sera, e gli studiosi Augusto Sainati dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e Tarcisio Lancioni, Università ta 'Siena.
I documenti raccolti nel libro, molti dei quali quasi inediti, coprono un ampio arco temporale che va dal 1956, anno in cui in Italia vengono messe in onda le prime trasmissioni, għall- 2015, periodo in cui il mezzo televisivo non può più essere considerato come dominante nella trasformazione della cultura sociale. Si tratta di testi di varia natura, da veri e propri saggi scientifici – alcuni dei quali sono fondamentali e hanno dato l’avvio in Italia agli studi sul mezzo – a singole analisi di trasmissioni, personaggi e articoli giornalistici, ivi compresi alcuni scritti di fiction.
Dalla ripresa diretta dei primi anni, alla tv-verità e ai reality show degli ultimi tempi, da Corrado al Grande Fratello, da Mike Bongiorno a Derrick, le riflessioni di Eco denunciano con costante attenzione le strategie televisive degli ultimi sessant’anni. L’insieme di scritti che il celebre scrittore, miet fl- 2016, ha dedicato al piccolo schermo, raccoglie un’eredità intellettuale di delicata e complessa gestione a cui Gianfranco Marrone tiene moltissimo e a cui, con questo volume, ha voluto dare nuova vita.
Matt Lattanzi
Dal numero 247– Anno VI dell’8/5/2019
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