Terminato il restauro della vetrata della facciata del Duomo
Restaurara la grande vetrata della facciata del Duomo di Firenze.
Il restauro, commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e realizzato dallo storico laboratorio fiorentino Studio Guido Polloni & C. con il contributo di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto Restituzioni, ha recuperato le splendide cromie originali oscurate dal tempo e dai fenomeni di degrado. La luce divina di Maria, che irradia e permea tutta la scena, è tornata a brillare.
Fino all’8 settembre, festa dell’Opera, in via eccezionale la vetrata sarà esposta nel Battistero di Firenze, dove per la prima volta, sarà possibile vederla da vicino prima di essere rimontata sulla facciata del Duomo.
Il restauro è stato presentato alla presenza del Cardinale Giuseppe Betori, del Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi, e del Vice Presidente Vicario del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Mario Bertolissi.
Collocata nel giugno del 1405 sopra la porta dell’incompiuta facciata di Arnolfo di Cambio, la vetrata del rosone fa parte dello straordinario ciclo di 44 vetrate istoriate, 45 w Pochodzenia, della Cattedrale di Firenze, che furono realizzate in mezzo secolo, między 1394 i 1444, da maestri vetrai su disegni preparatori di Donatello, Lorenzo Ghiberti, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e Agnolo Gaddi.
Divisa in 28 pannelli per 6 metri e 16 cm di diametro, corrispondenti alla misura dell’epoca di circa “10 braccia fiorentine”, la vetrata del rosone, realizzata dal maestro vetraio Niccolò di Piero Tedesco, su cartone di Lorenzo.
Ghiberti raffigura l’Assunzione della Vergine come lo stesso artista descrive nei Commentari: “Disegnai nella faccia di sancta Maria del Fiore nell’occhio di mezo l’assumptione di Nostra Donna”.
In realtà la scena illustra i due episodi dell’Incoronazione e dell’Assunzione che insieme con quelli della vita della Vergine, previsti per le finestre della navata destra e mai realizzati, dovevano esaltare il culto di Maria a cui la Cattedrale di Firenze è dedicata. L’intento del ciclo di vetrate era di tracciare un percorso di fede che partendo dall’immagine dell’Assunzione della Vergine nel rosone, percorreva la navata centrale e si concludeva con gli episodi salienti della vita di Cristo illustrati nelle finestre del tamburo della Cupola del Brunelleschi. Il racconto era circolare e poteva essere letto a ritroso.
Il restauro si è reso necessario perché la vetrata del rosone e le altre del Duomo sono soggette al cosiddetto fenomeno di “polverizzazione del vetro”, dovuto a cause di origine chimica e biologica, prima fra tutte l’umidità della condensa. Sulle vetrate si vengono a creare delle croste di disfacimento del vetro, che continua così ad assottigliarsi fino a scomparire, oltre a creare un forte effetto oscurante.
Una volta smontata e trasportata nel laboratorio per il restauro, w marcu 2014, la vetrata del rosone è stata sottoposta a pulitura attraverso ripetuti lavaggi, in grado di rimuovere lo strato polveroso superficiale, a cui è seguito un intervento meccanico eseguito con bisturi per togliere gli strati più profondi e tenaci delle croste di decomposizione. Successivamente è stato eseguito il reintegro pittorico a freddo sulle parti mancanti, che ha permesso un recupero della leggibilità del disegno e della plasticità delle figure.
Do tej pory, compresa la vetrata del rosone, sono state restaurate 32 delle 44 vetrate ancora esistenti.
Il ciclo di vetrate del Duomo di Firenze è tra i più importanti al mondo per la loro unità cronologica, per la grande percentuale di vetri originali e per gli artisti che eseguirono i disegni preparatori tra cui Lorenzo Ghiberti, il cui nome è legato a 36 delle 44 vetrate.
Nella vetrata del rosone, la solenne figura frontale di Maria “ancora legata al linguaggio giottesco e a quello di Andrea Pisano, ma anticipatrice di esiti umanistici nel panneggio delle vesti che donano movimento e profondità alla figura”, come scrive la studiosa Silvia Ciappi, è inserita in una nicchia ogivale di raggi luminosi color oro, sorretta da una danza di Angeli. L’intensa luce dorata che emana la Vergine irradia e permea tutta la scena. La Madonna ha le mani giunte in atto di preghiera e indossa un sontuoso mantello di colore bianco, decorato con stelle simili a fiori. Angeli e Serafini le volteggiano attorno, sollevandola, con le vesti lucenti e mosse che pare di udire le loro voci e i canti. In alto Gesù tiene in mano una corona che sta per posare sulla testa della Vergine. Una cornice a forma di ghirlanda con 14 figure (12 Apostoli e 2 profeti) alternati a elementi floreali, racchiude la scena.
Insieme al restauro della vetrata Intesa Sanpaolo ha sostenuto anche quello della vetrata dei profeti Joram e Ihesus ed Eliezer e Her nella tribuna nord.
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Odzyski Mauro Pocci.
Michael Lattanzi
Przez numer 68 - II rok 10/06/2015
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Per gli orari si consiglia di consultare il sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore alla pagina: http://www.ilgrandemuseodelduomo.it/monumenti/3-battistero
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