USA: prima mostra di sculture di Donatello dell’Opera del Duomo Firenze

2STATIUNITILe sculture monumentali di Donatello, così come le opere principali di Filippo Brunelleschi, Luca della Robbia, Nanni di Banco, e di altri artisti esposte per la prima volta negli Stati Uniti, in una mostra senza precedenti presso il Museo di Arte Biblica (MOBIA) a New York City.

Sculpture in the Age of Donatello: Renaissance Masterpieces from Florence Cathedral (La Scultura all’epoca di Donatello: capolavori del Rinascimento provenienti dalla Cattedrale di Firenze) presenta 23 opere  che furono realizzate per il Duomo di Firenze tra il 1400 e il 1450, secondo il progetto originale dell’architetto e scultore Arnolfo di Cambio, solo parzialmente completato. Fu durante questo periodo di 50 anni che la titanica cupola del Duomo, progettata da Filippo Brunelleschi, fu eretta, trasformando la cattedrale nell’ icona architettonica che è oggi.

Organizzata in collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore e il suo Museo dell’Opera del Duomo, curata da Timothy Verdon,  direttore del  Museo dell’Opera, e da Daniel Zolli, studioso di Donatello, la mostra è visitabile presso il MOBIA dal 20 febbraio fino al 14 giugno 2015, in occasione delle celebrazioni per il 10° anniversario del Museo.

“La Scultura all’epoca di Donatello segna un momento di trasformazione nello sviluppo del MOBIA, e una notevole opportunità per New York ed il pubblico nazionale”, ha detto Richard P. Townsend, direttore del MOBIA. “Siamo onorati di lavorare con il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze a questa mostra innovativa, e siamo grati al presidente Franco Lucchesi ed al Consiglio di Amministrazione dell’Opera per aver reso possibile questa iniziativa, considerando che sono attualmente occupati nella sostanziosa espansione del loro museo storico, per la prossima riapertura al pubblico nell’autunno del 2015. Come istituzione impegnata ad indagare l’influenza profonda e duratura della Bibbia sugli artisti di tutto il tempo, il MOBIA è singolarmente adatto a presentare queste opere coinvolgendo l’intera gamma dei loro contesti storici, spirituali ed artistici. Siamo lieti di celebrare il 10° anniversario del MOBIA ed entrare nel nostro prossimo decennio con questa eccezionale collaborazione.”

“L’Opera è impegnata a mettere in evidenza sia il significato storico che religioso dei capolavori del proprio museo. Questo ha reso il MOBIA un partner ideale in questo sforzo”, ha detto Franco Lucchesi, presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore. “La maggior parte di queste opere non hanno mai lasciato l’Italia, ed è improbabile che si potrà mai ripetere questo viaggio; ci auguriamo quindi che questa mostra servirà come ambasciatrice per riscoprire l’esperienza del sentimento religioso attraverso l’arte, e ad approfondire la comprensione di un momento della storia della nostra città che ha influenzato profondamente la cultura occidentale.”

“Questa mostra straordinaria, che mette in luce la notevole creatività che fiorì nella prima metà del 15° secolo a Firenze, rappresenta un momento prezioso di scoperta della storia dell’arte” , ha detto Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo e curatore principale di La Scultura all’epoca di Donatello. “Portare questi capolavori negli Stati Uniti per il loro debutto internazionale innescherà una nuova ondata di ricerca e studio in questo campo, e rafforzerà la nostra comprensione del Duomo ed il rapporto tra questi artisti rinomati”.

In concomitanza con la mostra, il MOBIA sta organizzando una serie di eventi pubblici, conferenze, seminari e corsi. Questi includono un simposio internazionale sulla scultura italiana del 15 ° secolo, che si terrà il 21 febbraio 2015, e il concerto del gruppo musicale Sonnambula il 9 aprile 2015 dal titolo “O Rosa Bella” che celebra la musica strumentale italiana del 15° secolo per le corti regionali e per le cattedrali. La lista degli studiosi che partecipano ai vari programmi include tra gli altri: Denise Allen e Peter Bell, The Metropolitan Museum of Art; Dr. Amy R. Bloch, Università di Albany; Il professor Michael Cole, Columbia University; Dr. David Drogin, Fashion Institute of Technology; Dr. Sarah McHam, Rutgers University; Dr. John Paoletti, Wesleyan University; Dr. Olivia Powell, The Frick Collection; Dr. Gary Radke, Syracuse University; Dr. Veronica Bianco, Columbia University; e Daniel Zolli, co-curatore della mostra e studioso di Donatello che lavora  ad Harvard. Per ulteriori informazioni sulla programmazione espositiva, si prega di visitare il sito web  del MOBIA www.mobia.org.

La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dal Museo d’Arte Biblica in collaborazione con D Giles Limited di Londra. A cura di Timothy Verdon e Daniel Zolli, la pubblicazione contiene contributi saggistici degli stessi curatori, così come di altri studiosi del primo Rinascimento Amy R. Bloch e Stefano Nicastri e del soprintendete dell’Opificio delle Pietre Dure, Marco Ciatti. Le foto sono di Antonio Quattrone.

Il Museo d’Arte Biblica (MOBIA) è un’istituzione indipendente non-profit di arte che esamina l’influenza della Bibbia sulla tradizione visiva occidentale ed artisti del passato storico fino ai giorni nostri. Il Museo offre una prospettiva laica sul ruolo centrale della Bibbia nella storia dell’arte e guarda all’impatto che questo testo ha sulla pratica artistica sia in maniera consueta che sorprendente. Il MOBIA è onnicomprensivo e non settario, invitando i visitatori di tutte le credenze e punti di vista a partecipare ai suoi programmi e ad impegnarsi proponendo delle idee in un’intersezione di varie discipline, che spaziano dall’estetica alla storia culturale di studi religiosi.

Il MOBIA, fondato nel 2005, è un museo che non presenta una collezione permanente, ma organizza mostre innovative; conduce rigorosi studi di ricerca; promuove inchieste aperte; e presenta programmi pubblici che coinvolgono accademici di rilievo, educatori, scrittori, e leader religiosi e intellettuali.

Queste le principali opere in mostra:

·  L’Evangelista Giovanni (San Giovanni Evangelista), Donatello, una monumentale figura di marmo, del peso di 1.600 pounds scolpita per la facciata del Duomo tra il 1408 ed il 1415. Fu da ispirazione per il Mosè di Michelangelo un secolo dopo; San Giovanni, seduto, è raffigurato come un uomo barbuto nella fase dell’invecchiamento, e fu originariamente posto sul lato destro della porta principale del Duomo per accogliere chi entrava. Questo è il primo lavoro su larga scala di Donatello e non ha mai lasciato prima Firenze.

· L’Evangelista Luca (San Luca), Nanni di Banco, il compagno dell’Evangelista Giovanni, che originariamente affiancava sul lato sinistro dell’accesso principale alla Cattedrale e che rappresentava un contrappunto alla statua di Donatello. La Scultura all’epoca di Donatello permetterà ai visitatori di visualizzare le opere in contemporanea, illustrando stili ed interpretazioni differenti dei due maestri per le figure degli evangelisti. Nanni di Banco era il principale rivale di Donatello, e ricreando il rapporto spaziale tra le due opere, l’installazione della mostra illustrerà l’antagonismo tra i giovani artisti.

· Il profeta Abacuc (Lo Zuccone), Donatello, una delle sculture più celebri dell’artista, fu creata nel corso di un periodo particolarmente produttivo della sua carriera. Il realismo sorprendente della figura e lo sguardo bruciante trasmettono un senso di premura e di potere che evoca i classici prototipi romani, e fu realizzato per riempire una delle nicchie alte del campanile del Duomo. Questo lavoro è stato scolpito poco dopo la prematura  morte di Nanni di Banco nel 1422, e a quel punto Donatello divenne l’unico grande scultore di marmo a Firenze.

·  Modello in legno della Cupola del Duomo di Firenze, Filippo Brunelleschi, progettato per la sua presentazione alla Commissione dei Lavori della Cattedrale per illustrare  il rapporto strutturale tra la monumentale cupola e le strutture preesistenti della Cattedrale. Il modello è alto quattro piedi e può essere aperto per illustrare l’immenso volume  che creerebbe la cupola. Il progetto ingegnoso del Brunelleschi rimane una pietra miliare nella storia dell’architettura occidentale, e l’apice dell’innovazione architettonica durante questo periodo.

· Teste in bronzo della Cantoria, Donatello e Michelozzo, due teste di bronzo recentemente restaurate create  per la cantoria, o pergamo per i musicisti, che Donatello aveva precedentemente realizzato per la Cattedrale nel 1430. Michelozzo fu uno dei collaboratori abituali di Donatello, e queste opere evocano l’arte greco-romana del periodo ellenistico, a dimostrazione dell’interesse di entrambe gli artisti per l’antichità, una passione che si diffuse tra artisti e mecenati del Rinascimento. Le teste, che sono generalmente installate nella loro posizione prevista in alto sopra lo spettatore nel Museo dell’Opera del Duomo, verranno posizionati per una visione ravvicinata per la prima volta al MOBIA.

· Filosofia (Platone e Aristotele, o Logica e Dialettica o Filosofia) di Luca della Robbia, uno dei quattro rilievi esagonali creati per decorare l’esterno del Campanile della Cattedrale. Luca della Robbia fu incaricato di completare una serie di rilievi che raccontavano le arti umane ed i mestieri. Le opere presenti in mostra si concentrano su attività intellettuali e creative, piuttosto che su soggetti religiosi, riflettendo l’impatto del periodo dell’Umanesimo, durante il quale sono stati creati. I tre rilievi presenti in mostra rappresentano: due filosofi impegnati in una discussione dinamica, una lezione di grammatica in una stanza di una scuola rinascimentale, e Orfeo che suona il liuto.

 Cecilia Chiavistelli

Dal numero 53 – Anno II del 25/02/2015

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