VIDEO: La sfilata dei Carri del Carnevale di Viareggio 2018
I viali a mare di Viareggio anche quest’anno hanno accolto lo straordinario spettacolo dei carri allegorici più grandi al mondo.
Vere e proprio macchine del divertimento che sfilano per cinque eccezionali giornate. Sono i Corsi Mascherati del Carnevale di Viareggio, occasione unica per poter ammirare veri e propri giganti costruiti dalle sapienti mani degli artigiani artisti viareggini.
Quest’anno i corsi mascherati, dopo l’inaugurazione del 27 Januari, sono in programma il 4, 11, 13 dan 17 Februari.
Unici al mondo per dimensioni, movimenti, coreografie, spettacolarità i grandi carri sono delle vere e proprie macchine allegoriche che si muovono in un circuito ad anello sul lungomare di Viareggio tra edifici liberty e la spiaggia.
Una tradizione che dal 1873 ha reso il Carnevale di Viareggio la fabbrica italiana del divertimento.
Ad ogni sfilata partecipano nove carri allegorici di prima categoria che superano anche i 20 metri di altezza ed ospitano a bordo fino a 250 figuranti in maschera.
Sono invece cinque i carri di seconda categoria, e nove le mascherate in gruppo, figure in cartapesta alte tre metri indossate dai portatori, che interagiscono direttamente con il pubblico.
Nove sono anche le maschere isolate.
Per fare i grandi carri occorrono tonnellate di fogli di carta di giornale, impastati con la colla più semplice e naturale: acqua e farina.
La materia prima dei carri del Carnevale di Viareggio è la cartapesta, atau lebih baik: la carta a calco.
Inventata dal pittore e costruttore viareggino Antonio D’Arliano nel 1925, ha permesso di realizzare opere sempre più grandi, ma allo stesso tempo leggere.
Modelli in creta, calchi in gesso, carta di giornale e colla, fatta di acqua e farina, sono gli ingredienti semplici del più grande spettacolo al mondo nel suo genere.
La filosofia del recupero e del riciclaggio, attraverso una tecnica manuale unica, sono la base della manifestazione.
Questa tecnica artigianale, applicata dai nostri artisti anche in altri settori, come la scenografia, la museografia, l’arredamento e l’oggettistica, è di facile impiego e può essere usata nelle scuole.
La tecnica della cartapesta, in una società sempre più indirizzata verso la computerizzazione, valorizza la creatività privilegiando l’operatività manuale e il recupero di materiale.
Queste le schede dei carri di Prima Categoria dell’edizione 2018:
E’ come credere alle favole di Jacopo Allegrucci
E’ la notizia la protagonista della costruzione. Come un grande pifferaio magico attrae il popolo suonando suadenti sinfonie, facendogli credere quello che vuole. E mentre la moltitudine di topi rimane incantata, i veri poteri forti (il clero, la giustizia, le multinazionali), padroni dell’informazione, si nascondono tra torri di fogli di carta, dirigendo lo spettacolo.
Aspettando Godot di Alessandro Avanzini
L’attesa è la protagonista della costruzione che si ispira all’opera di Samuele Beckett. Al centro del carro la figura di un gigantesco clochard, mentre l’albero sul proscenio è il testimone della vita vissuta; i simboli della luna e del sole rappresentano la circolarità del tempo. E’ un’allegoria sui nostri tempi in cui si vive nella speranza vana di quel cambiamento tanto atteso, ma che non arriva mai.
Ozio, vizio e vitalizio di Uberto e Luigi Bonetti
Abbondanza, lusso e spreco di denaro in uno speciale spettacolo di burlesque. Solo che i protagonisti non sono suadenti ballerine, ma quei parlamentari di ieri e di oggi che si godono lauti vitalizi, pagati dai contribuenti. E così immersi nella vasca piena di denaro, nuotano e si divertono Razzi, Berlusconi e Cicciolina, impegnati più a giocare che a occuparsi dei problemi degli italiani.
No tu no dei Fratelli Breschi
Il carro vuole raccontare le quotidiane difficoltà di chi deve lottare contro le barriere architettoniche, uno dei problemi irrisolti del nostro Paese. Al centro della costruzione il percorso del grande Pulcinella sulla sedia a rotelle è ostruito da cartelli e limiti. Ma riuscirà la maschera della Commedia dell’arte, simbolo della lotta alle malefatte, ma con sorriso e ironia, a superare ogni barriera?
Papaveri rossi di Umber to e Stefano Cinquini
La guerra può avere tante maschere, ma una sola faccia: la morte. Sono passati cento anni dalla guerra più atroce e sanguinosa combattuta dall’uomo, ma ancora i Papaveri Rossi – simboli dei caduti di tutte le guerre – sbocciano sui campi di battaglia.
La pace di cristallo di Fabrizio Galli
Ogni giorno parte un missile. La pace nel mondo è sempre più in pericolo. L’esercito della morte cresce a vista d’occhio, nazionalismi, frontiere chiuse e corsa agli armamenti sono ormai la testimonianza di un cambiamento che mai avremmo voluto vedere. La colomba fragile e trasparente è vicina al puto di rottura. Sdraiata sopra un fungo atomico, si dibatte ormai stremata, resistendo agli attacchi dei “grandi” della Terra.
Proxima ventura di Lebigre e Roger
Dopo aver costruito una barca volante denominata la “Ventura”, domato le creature post atomiche frutto di vecchi incroci transgenici (come i Camillosauri e gli uccelli avionici), i nostri viaggiatori, un gruppo di coraggiosi utopistici, caricano mezzi di fortuna con tutto ciò che servirà per una traversata senza bussola alla volta di un nuovo pianeta abitabile dove costruire un futuro migliore.
Fumo negli occhi di Carlo Lombardi
Il fumo è tra i principali problemi della salute a livello mondiale ed è un tema che necessita di campagne continue di sensibilizzazione per responsabilizzare i fumatori alla cura della propria salute e quella di chi gli sta vicino. Il monito è chiaro e diretto in particolar modo ai giovani: non bruciate il vostro futuro, ma accendere il vostro benessere.
In un mondo che… prigioniero è di Roberto Vannucci
Da un lato l’esagerata spensieratezza, dall’altro il dramma di chi viene privato della libertà nei regimi dittatoriali. La repressione e l’inconsapevole allegria: due facce di una stessa umanità che in realtà è schiava degli ingranaggi del potere, del fanatismo religioso e dell’economia mondiale. La costruzione con la forza dell’impatto vuole scuotere le coscienze e far aprire gli occhi a chi crede di essere libero ma è sempre più prigioniero del proprio vivere.
Queste invece le schede della Seconda Categoria dei carri
Satisfaction di Luca Bertozzi
Satisfaction fu la canzone “bomba” che contribuì a dare il via al ‘68. A cinquant’anni di distanza la costruzione vuole non solo rendere omaggio ai Rolling Stones, ma anche dar voce a quell’insoddisfazione personale che, mezzo secolo dopo, vivono i giovani d’oggi
Rifiuti da incubo di Priscilla Borri e Andrea Patalano
Inefficienze e sprechi stanno per mandare fallito il ristorante “Italia”. Se qualcuno non spegne il fuoco, il coperchio salta. Ed allora ecco il cuoco esperto Cannavacciuolo che, destreggiandosi tra fornelli e menù, cestinando gli scarti della cucina, facendo la raccolta differenziata, riuscirà a salvare il ristorante “Italia”, esaltandone prodotti e genialità. Come servirebbe al nostro Paese.
La mafia non esiste di Edoardo Ceragioli
Sarebbe bello che la mafia non esistesse, che il nostro Paese ne fosse libero, ma in realtà chi lo sostiene racconta solo bugie perché la realtà è ben altra. La costruzione, ricordando la morte di Peppino Impastato, avvenuta 40 tahun yang lalu, vuole essere un monito per tutti noi.
Lo spaventapasseri di Franco Malfatti
Nel bel mezzo dell’Europa in un immaginario rigoglioso campo di grano, simbolo del potere economico, un vecchio contadino, per proteggerlo dall’attacco di uccellacci malintenzionati, decide di costruire, con l’aiuto di rami secchi e vecchi cimeli trovati in soffitta, uno spaventapasseri che mette davvero paura.
Io sono io e voi non siete un K… di Luciano Tomei
Il marchese del Grillo? No Beppe Grillo. Chi meglio di lui poteva interpretare il famoso sfottò di Alberto Sordi nel celebre film? Per il costruttore però è diventato il motto che guida il Movimento 5 Bintang, in cui Grillo gongola seduto su una cornucopia carica di denaro.
Dopo una mattinata e un primo pomeriggio cupi e molto nuvolosi, magicamente, qualche minuto prima dell’inizio della cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2018 del Carnevale di Viareggio, il sole ha fatto capolino riempiendo di raggi il lungomare.
Quest’anno la cerimonia dell’alzabandiera è caduta nel giorno in cui si celebrava in tutta Italia la Giornata nazionale della Memoria, e per questo la presidente della Fondazione, Marialina Marcucci ha chiamato la sua amica Kerry Kennedy,bisnipote del Presidente Americano ucciso a Dallas, settima figlia di Bob Kennedy, pure lei oggi presidente di una fondazione americana, la “Robert Kennedy” per la giustizia e i diritti umani e presidentessa onoraria dell’omonima organizzazione italiana che si batte per la difesa in tutto il mondo dei diritti civili. A lei è toccato ricordare la Shoa.
“Siamo qui per fare festa – ha detto la Kennedy – ma anche per non dimenticare l’olocausto e tutti coloro che sono stati perseguitati solo perché ebrei, omosessuali o testimoni di geova. Uomini e donne che hanno perso la vita a causa dell’odio. Ma oggi dobbiamo chiederci, cosa stiamo facendo per fermare quest’odio? Un modo è spargere amore, celebrare lo spirito umano. Sono molto felice di essere venuta a Viareggio”.
Dopo il saluto, in tema, del Prefetto di Lucca, del Sindaco di Viareggio, della Marcucci, della Kennedy, e l’inno italiano, eseguito dalla banda a cavallo della Polizia di Stato, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera del Carnevale di Viareggio, a cui è seguita la sfilata dei carri, durata quasi tre ore, culminata, alla fine, nello sfavillante spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio, con tanto di musica, in notturna, curato dalla ditta Morsani di Rieti.
PER VEDERE IL VIDEO CLICCARE QUI: https://youtu.be/qHAnwNQC3zY
Riprese video e foto a cura di Franco Mariani
Frank Mariani
Dengan nombor 189 – Anno V del 31/1/2018
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