“Vite bisestili” di Enrico Inferrera
“Ognuno di noi ha dentro di sé un insieme di mondi diversi, lontani da questo strazio che vediamo. Le nostre emozioni, i nostri sogni, le sensazioni, come fanno a confrontarsi con questa realtà?".
Con questa riflessione introduco il nuovo romanzo di Enrico Inferrera, che ci fa entrare nel labirinto della personalità umana. Un viaggio introspettivo attraverso gli occhi di Leonardo, voce narrante di un pittore in attesa dei suoi assassini, la cui vita s’intreccia con quella di Nino, architetto e suo grande amico.
L’incontro di quest’ultimo con la bella e misteriosa Nadia interromperà bruscamente la routine dei due uomini, coinvolgendoli in una situazione pericolosa in cui ogni cosa sarà messa in gioco: sentimenti, limiti, fragilità interiori, fino alla vita stessa.
Molto particolare, con un linguaggio accessibile ma non adatto per una lettura leggera.
Una trama semplice ma da impatto grazie a una dura verità che viene a galla poco a poco, intervallata nel frattempo, ad opera del narratore, da varie introspezioni e analisi sulla vita e la natura umana.
Irregolari pause filosofiche nel corso della vicenda che aiutano il lettore a comprendere i vari messaggi di fondo: la teoria delle “vite bisestili”, vite di persone in grado di compensare i mali commessi da altri; la teoria del caos, il battito d’ali della farfalla che trasforma il mondo; la ricerca della verità, desiderio ultimo e comune di molte persone.
“Vite bisestili nasce molti anni fa come l’idea di un ritorno dopo una fuga – spiega l’autore – tutti abbiamo voglia prima o poi di lasciare tutto e andare. Provare a ricominciare ma lasciando spesso molte questioni irrisolte, soprattutto dentro di noi. Ho iniziato a scrivere appunti, dialoghi su questo tema. Cresceva parallelamente una riflessione che riguardava la nostra percezione della realtà, la nostra incapacità di interpretarla e, in alcuni casi, di rifiutarla, per rifugiarci nell’immaginazione. Nell’ultimo anno ho lavorato molto sull’architettura della storia: volevo scrivere un romanzo che potesse coinvolgere il lettore e che non lo annoiasse. Volevo dargli un ritmo rapido, incalzante. Utilizzare un linguaggio accessibile, chiaro, diretto”.
“Di autobiografico in ciò che ho scritto, c’è molto e niente – continua Enrico – Ogni pagina del romanzo è legata alla realtà, i luoghi esistono, li conosco bene, si possono vedere tutti. I fatti sono legati ad eventi effettivamente accaduti, basta fare una ricerca partendo dalle tracce indicate nel romanzo. I personaggi possono essere veri, non hanno alcun potere straordinario. Ma è una realtà destrutturata come un dipinto surreale”.
“Leggete ‘Vite bisestili’ perché parla di te, della tua vita, delle tue passioni, della tua rabbia, della tua voglia di osare e di dare un significato alla tua vita, del tuo bisogno d’amore – conclude lo scrittore –, leggetelo perché le vicende, i luoghi, le atmosfere e perfino i profumi ti appassioneranno pagina dopo pagina e ritroverai il piacere di leggere, di immaginare, di interloquire con i personaggi. Leggilo perché ti stupirà, ti ipnotizzerà, ti farà riflettere e ti emozionerà. ‘Vite bisestili’ può diventare facilmente la sceneggiatura di un film. Le descrizioni brevi ma incisive, i luoghi molto interessanti, i dialoghi dei personaggi sono già pronti per essere rappresentati. La trama avvincente e piena di colpi di scena può interessare lo spettatore. Ho già qualche contatto, speriamo bene”.
Un libro da leggere per chi è alla ricerca di un consiglio su come vedere le cose da un nuovo punto di vista.
Enrico Inferrera, Vite bisestili, 4 stelle su 5.
Eleonora Marseille
Blog Eleonora Marsella
Nga numri 120 – Anno III del 13/7/2016
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