Confcommercio: dare sostanza e contenuti alla riqualificazione dell’Oltrarno

Oltrarno: il progetto di riqualificazione del Comune  appare “con poca luce e molte ombre” ai commercianti della zona.

A rivelarlo è un questionario distribuito da Confcommercio Firenze ad un campione di esercenti della zona. Tanto per cominciare, l’intervento, per quanto “apprezzabile”, viene considerato “incompleto”.

Secondo i commercianti a mancare è infatti un “progetto complessivo”, in grado di ridare davvero un volto nuovo alla zona.

Il pensiero degli esercenti va alla carenza di parcheggi e alla mancanza di misure per aiutare le botteghe storiche dell’Oltrarno.

Un bene prezioso che rischia di scomparire per “la mancanza di adeguati provvedimenti da parte dell’amministrazione”.

Ma a mancare, sempre secondo i commercianti, “è anche un progetto complessivo di arredo urbano”, in grado di riqualificare l’Oltrarno.

Vediamo nel dettaglio cos’è che non va secondo le persone interpellate: intanto, “non ci piace il fatto che Palazzo Vecchio abbia indicato in cinque anni il tempo necessario per realizzare nuovi parcheggi, sia a rotazione per i clienti delle imprese, sia per i residenti”, affermano i commercianti.

“Si tratta di un lasso di tempo troppo lungo. Nel frattempo possiamo tutti chiudere”, sbottano ancora gli esercenti.

Poi, mancano certezze sui tempi di realizzazione dei parcheggi per i non residenti che sono stati cancellati.

Un caso su tutti, quello del posteggio da 82 posti di piazza Cestello. Era a rotazione e al momento non si sa niente di come quei posti verranno recuperati

Cosa chiedono dunque le imprese all’amministrazione? Intanto che sia garantita “l’accessibilità all’area”. Per rendere infatti “fruibili gli esercizi della zona” è necessario dar vita a “nuovi posteggi a rotazione”.

Ad oggi, oltre ai posti persi in piazza del Cestello, mancano all’appello più di 40 posti auto per i residenti. Troppi, per un quartiere affamato di parcheggi come quello.

“E’ urgente poi la realizzazione dei posteggi interrati di piazza Tasso e di Porta Romana”, chiedono i commercianti. Che invocano anche “la messa a punto di un programma di promozione dell’Oltrarno di ampio respiro”.

Il pensiero va ad “eventi che richiamino turisti di qualità”. In questo modo si potrebbe “ridare ossigeno alle attività esistenti e valorizzare così l’identità storico-culturale della zona”. Solo così si potrebbe infatti “ridare slancio al saper fare tipico fiorentino, ma anche a quei percorsi tra mura e giardini storici che rendono unico l’Oltrarno”.

Infine, “sì alla fermata dei bus turistici in piazza della Calza e all’incremento del servizio minibus, con collegamenti tra Porta Romana e piazza Ferrucci”.

“Il progetto dell’Oltrarno – spiega il presidente di Confcommercio Firenze, Jacopo De Ria – non deve essere idealmente rappresentato dalla cartolina di piazza del Carmine sgombra di auto. Bisogna invece dare contenuti e sostanza a un vero progetto di riqualificazione del quartiere, in modo che torni a pullulare di fiorentini e di turisti. Altrimenti, al posto delle botteghe storiche vedremo solo serrande abbassate. E così morirà uno dei quartieri più autentici di Firenze”.

Per i Consiglieri Comunali Stella, Cellai, Delfino e Pieraccioni (Forza Italia), “per colpa del Comune i commercianti perderanno 16 milioni di euro in un anno”

Il capogruppo di Forza Italia Marco Stella, con il vice capogruppo Jacopo Cellai ed i consiglieri di Forza Italia al Quartiere 1 Alessandro Delfino e Roberta Pieraccioni chiedono di riaprire piazza Pitti e riorganizzare gli orari della ztl.

“Fino ad ora sono state elevate oltre 16.000 contravvenzioni sul Lungarno Diaz perché i fiorentini non hanno ancora capito se da lì ci si può passare. Regna il caos totale – aggiungono Stella, Cellai, Delfino e Pieraccioni – e si pensa di creare nuove aree. Ammettano che è stato un errore pedonalizzare piazza Pitti. Questa maggioranza va dietro solo ad alcuni Comitati di cittadini. Ci sono 2800 attività commerciali in Oltrarno. Ipotizziamo che con la chiusura al traffico ogni commerciante perda 20 euro al giorno, sono 16 milioni e 800 mila euro l’anno. In un momento di crisi si fanno provvedimenti senza pensare al valore delle attività commerciali. Chiediamo di aprire il centro storico che non è solo patrimonio universale dell’Unesco ma è anche dei fiorentini. Rivisitiamo la ztl – proseguono gli esponenti di Forza Italia – e riduciamo l’orario dalle 9 alle 18 eliminando la ztl il sabato pomeriggio per consentire lo shopping. Sembrava ovvio pedonalizzare piazza del Carmine a condizione di realizzare il parcheggio sotterraneo e, invece, il parcheggio non è stato fatto ed ora si parla genericamente di un parcheggio in piazza Tasso di cui non c’è alcuna traccia ufficiale e nessuno ha capito ancora perché non andasse bene il parcheggio in piazza del Carmine mentre andrebbe bene in piazza Tasso. In più si parla di deviare le linee Ataf da via dei Serragli ai viali. Un’ulteriore penalizzazione per i residenti”.

Mattia Lattanzi

Dal numero 48 – Anno II del 21/01/2015