Ente Cassa Florence catalydd o gyfalaf rhyngwladol i'r diriogaeth
“L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze desidera essere ancora più centrale per il nostro territorio e per questo vuole diventare il soggetto catalizzatore e gestore anche di risorse altrui, orientato alla creazione di partnership nazionali e, se possibile, internazionali per trovare nuovi capitali per Firenze e il suo territorio per attuare iniziative di alto profilo in campo artistico, culturale e sociale”.
E’ uno dei punti più significativi del programma di mandato di cinque anni presentato alla stampa dal neo Presidente Umberto Tombari che ha annunciato anche un forte impegno nei confronti della scuola, della formazione anche universitaria e dei giovani e la scelta strategica di essere sempre meno semplici erogatori di contributi e sempre più promotori di progetti propri.
Presenti all’incontro anche il Vice Presidente Pierluigi Rossi Ferrini e il Direttore generale Renato Gordini.
“La nostra Fondazione – ha spiegato Tombari – svolge già un ruolo rilevante sia a livello cittadino che regionale come dimostrano (e mi riferisco, per brevità, solo agli anni 2010-2014) i quasi 3.000 progetti finanziati per oltre 135 milioni di euro di erogazioni che hanno generato una leva, secondo le nostre stime, di oltre 800 milioni. Per non parlare dei grandi progetti quali, ee, Amgueddfa Novecento il, la nascita della Fondazione Teatro della Pergola, la Fondazione Palazzo Strozzi, Opera di Firenze-Maggio Musicale Fiorentino, la nuova illuminazione delle Cascine”.
“Dobbiamo tuttavia provare ad immaginare – ha proseguito – anche nuovi percorsi per aumentare le risorse. Per questo abbiamo pensato che, puntando sul forte appeal di Firenze soprattutto nel campo culturale ed artistico, l’Ente Cassa può accreditarsi come soggetto autonomo capace di bandire e cofinanziare progetti propri e chiamare a parteciparvi grandi soggetti privati nazionali ed internazionali, come lo possono essere, ee, i grandi magnati e le grandi Fondazioni internazionali. L’obiettivo è moltiplicare per questa via le erogazioni sul territorio e rendere la città sempre più al centro dell’interesse e del dibattito internazionale. Un progetto certamente ambizioso che ha come advisor The European House-Ambrosetti e per il quale avrei piacere di coinvolgere alcuni fiorentini illustri, noti a livello internazionale”.
“Questo sguardo internazionale – ha aggiunto – è solo l’avvio di un nuovo percorso che noi vogliamo dare ai prossimi cinque anni e che è fortemente improntato verso una politica delle erogazioni meno concentrata sulle richieste (e per le quali prevediamo un attento monitoraggio con modalità sempre più vicine a quelle impiegate per i progetti europei) e più indirizzata su progetti strutturali e propri dell’ Ente Cassa che intendiamo attuare, pur nella nostra autonomia, anche in collaborazione con altre istituzioni locali, nazionali ed internazionali. All’ interno di questo quadro programmatico un ruolo crescente lo dovranno assumere una politica a sostegno dei giovani e dello sviluppo economico, sociale e culturale senza tralasciare, naturalmente, i nostri tradizionali settori di intervento e che hanno sempre una grande rilevanza come l’ambiente e la ricerca scientifica e tecnologica. Non possiamo dimenticarci, naturalmente, del contesto in cui ci troviamo ad operare e continueremo a mantenere i nostri impegni in settori fondamentali quali l’arte, la cultura e l’ambiente. Il nostro sforzo più grande sarà però riuscire a passare dalla promozione di un ‘welfare curativo’ (che interviene quando la situazione è già critica) ad un ‘welfare preventivo’, per usare un’ espressione del sociologo inglese Anthony Giddens, incentrato sull’ investimento sul capitale umano e sul tentativo di aiutare le persone ad aiutare se stesse. Desideriamo, in sostanza, diventare un’istituzione sempre più moderna che cerca di affrontare le cause dei problemi sociali, economici e culturali che ostacolano lo sviluppo della comunità investendo sempre di più sul capitale umano”.
“Parallelamente – ha sottolineato – intendiamo rafforzare il dialogo con le istituzioni e con gli organismi più vivi e dinamici della città partecipando o proponendo tavoli comuni su alcuni dei temi che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi. Ho infatti registrato una forte sintonia e una forte volontà di disegnare assieme il futuro di Firenze, a cominciare dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, il rettore Alberto Tesi. Vogliamo infatti accrescere le nostre possibilità di incidere attivamente sullo sviluppo del territorio accogliendo le esigenze che ci pervengono ma anche indirizzando autonomamente questo processo secondo un nostro sempre più organico programma. Ne sono alcuni esempi concreti la nascita di un portale del welfare a livello regionale (che presenteremo a breve) e l’avvio, entro l’anno dopo una lunga fase preparatoria e progettuale, della costruzione della ‘Casa della solidarietà’ che sorgerà nel quartiere di Novoli e che è promossa dalla Caritas diocesana”.
“Vogliamo destinare nuove energie – ha detto Tombari – al mondo della scuola e ai giovani e ai meno giovani (coloro cioè che hanno perso l’occupazione e che necessitano di un intervento di sostegno) oltre che all’inserimento e al reinserimento nel mondo del lavoro perché riteniamo fondamentali la formazione e l’attenzione alle nuove generazioni che poi saranno la classe dirigente del futuro. Noi ci stiamo già impegnando da tempo e con successo col progetto Portaleragazzi.it per la diffusione di un uso consapevole delle nuove tecnologie e del web nella scuola, ma desideriamo potenziare i nostri interventi in questo campo con iniziative rivolte sia agli allievi che ai docenti. Intendiamo affrontare l’arcipelago giovani sia nella formazione e nell’avviamento al lavoro che nella fase post-laurea e di alta formazione senza però dimenticare coloro che hanno abbandonato gli studi (i drop out che in Toscana sono il 20% della popolazione scolastica) e chi non è impegnato in alcun percorso di istruzione e formazione (i cosiddetti Neet). Intendiamo anche coinvolgere i giovani nei nostri progetti Motu proprio perchè siamo certi che le loro idee e i loro suggerimenti possono rendere più efficaci le nostre proposte rivolte proprio a questa fascia di età”.
“Come è evidente da questa illustrazione – ha proseguito Tombari – vedo la nostra Fondazione come un grande laboratorio multidisciplinare ed incubatore di idee che vuole riflettere, elaborare e poi proporre alla comunità nuovi stimoli, energie per affrontare le sfide del nostro tempo con adeguati strumenti culturali ed economici per i quali intendiamo intensificare i nostri rapporti anche con le altre Fondazioni di origine bancaria della Toscana. E’ con questo spirito che intendiamo riprendere gli incontri con personalità della scena contemporanea che ci possono aiutare a leggere il presente e che vorremmo fossero presentati e messi a confronto con giovani ricercatori in un singolare ‘ping-pong generazionale’ ”.
“La strategia di promuovere programmi di ampio respiro – i ben – e che abbiano una forte ricaduta anche economica ed occupazionale si esplicita ulteriormente col nostro progetto di valorizzazione dei beni culturali e del territorio Piccoli Grandi Musei che il prossimo anno (è la decima edizione) sarà dedicato all’arte del Novecento in Toscana e sarà tra quelli ufficiali presentati dalla Regione al Padiglione Toscana all’Expo 2015. Sempre per Expo il nostro Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA) sta predisponendo una guida delle eccellenze italiane nel campo dell’artigianato artistico. Siamo voluti intervenire ad uno dei più importanti eventi del prossimo anno (se non il più importante) con due proposte che valorizzano altrettanti aspetti che rendono la Toscana famosa nel mondo”.
Tombari ha rivolto infine un ringraziamento al predecessore Giampiero Maracchi, al Vice Presidente Pierluigi Rossi Ferrini, al Direttore generale Renato Gordini, oltrechè a tutta la struttura per l’aiuto che ha ricevuto in questi primi mesi di attività.
La squadra dell’Ente Cassa è infatti quotidianamente a contatto col territorio e ha anche il delicato compito di condurre l’esame e la prima istruttoria delle pratiche che, ogni anno, sono sottoposte al vaglio e all’approvazione degli organi della Fondazione. Ar gyfer y 2015 sono ben 1.075.
Rispondendo alle domande dei giornalisti si è detto “molto soddisfatto della partecipazione in Intesa Sanpaolo e del piano industriale redatto dall’amministratore delegato Carlo Messina”.
In merito alla partecipazione in AdF e sempre rispondendo alle domande dei giornalisti ha dichiarato di “considerare strategica la partecipazione azionaria sino al compimento del processo di aggregazione con Pisa ed alla costruzione della nuova pista”.
Franco Mariani
O'r nifer 32 - Blwyddyn wyf 24/09/2014
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